Capitolo 4: Il circuito stampato artigianaleDopo aver fatto una panoramica generale sui circuiti stampati é venuto il momento più atteso, quello della realizzazione del circuito stampato in modo artigianale.
Fase 1: preparazione del master.In caso di realizzazione dei circuiti stampati monofaccia questa fase deve essere ignorata, perché il master può essere utilizzato direttamente subito dopo la stampa su foglio trasparente o semi-trasparente.
In caso di circuiti stampati a doppia faccia é invece necessario preparare il master per permettere una successiva perfetta (o quasi
) sovrapposizione della faccia superiore e di quella inferiore. Se questa operazione non viene effettuata correttamente in sede di foratura (e in seguito durante il montaggio) si pagherà la mancanza di coincidenza fra le piazzole superiori e quelle inferiori con un risultato tanto più scarso quanto più l'errore di sovrapposizione sarà elevato.
Nella foto seguente é visibile il master preparato per il doppia faccia.
Si può notare che sopra un pezzo di vetronite di spessore analogo a quello che sarà poi usato per realizzare il circuito stampato (normalmente 1,6mm) sono incollati, con scotch, i 2 master, il superiore su una delle facce del pezzo di vetronite e l'inferiore sulla faccia opposta. Dopo avere fissato il master sulla faccia inferiore del pezzo di vetronite si fissa sulla faccia superiore il secondo master facendo coincidere quanto più possibile le piazzole dei 2 master. Per questa operazione può essere di grande aiuto avere un tavolo luminoso, affinché la luce proveniente dal basso permetta di individuare meglio la posizione dei 2 master.
Fase 2: esposizione della basetta presensibilizzata.Avendo a disposizione il master si passa ora alla fase di esposizione della basetta di vetronite presensibilizzata.
Innanzi tutto che cos'é una basetta presensibilizzata? Nel capitolo 1 si parlava della composizione di una basetta per circuiti stampati, formata da un isolante (spesso vetronite) a cui é incollato un foglio di rame.
Questa é la basetta standard (non presensibilizzata). Per realizzare i circuiti stampati col metodo fotografico (generalmente il più preciso e adatto alla realizzazione di più pezzi identici fra di loro) occorre che al rame sia sovrapposta una vernice fotosensibile che, analogamente alla fotografia chimica, può essere sia negativa che positiva.
Nel primo caso occorre che il master sia stampato in negativo, ovvero devono risultare trasparenti le zone dove si desidera che resti il rame, mentre quelle opache (scure) saranno quelle dove il rame verrà asportato durante la fase di incisione.
La vernice fotosensibile (detta fotoresist) positiva necessita invece di master positivi: le zone in ombra resteranno ramate, mentre quelle visibili durante l'esposizione verranno asportate.
Generalmente é più usato il fotoresist positivo.
Per avere una basetta sensibilizzata é possibile acquistarne una presensibilizzata in cui il fabbricante ha già provveduto a depositare il fotoresist e non richiede altri accorgimenti tranne quello di eliminare la pellicola opaca protettiva prima dell'esposizione (per evitare che la luce ambientale impressioni accidentalmente la basetta, questa viene commercializzata ricoperta da un film plastico opaco sulla faccia ramata).
E' anche possibile partire da basette ramate standard e utilizzare il fotoresist liquido o spray per sensibilizzarla. L'operazione é fattibile (anni fa ottenevo anche buone precisioni con la versione spray), ma ha 3 inconvenienti:
1)Deve essere effettuata in condizioni di scarsa luminosità, quindi l'operazione é un po' scomoda.
2)Se la nebulizzazione della bomboletta non é perfetta si rischia che alcune zone restino completamente scoperte o scarsamente coperte; esiste anche il problema opposto: dal foro di uscita della bomboletta escono particelle di vernice più grosse delle altre che creano un accumulo e diventano più difficili da esporre correttamente.
3)A nebulizzazione avvenuta la superficie della basetta é particolarmente vulnerabile alle particelle di polvere, che se si depositano sul fotoresist ne creano un accumulo con problemi analoghi a quelli dovuti alla formazione di particelle di vernice più grosse della media. Il problema può essere ridotto soffiando con un phon sulla superficie della basetta per qualche minuto: anche se il fotoresist impiega abbastanza tempo ad asciugarsi (oltre mezz'ora), quei pochi minuti di riscaldamento permettono alla superficie esterna di solidificarsi, facendo in modo che eventuali particelle di polvere non restino incollate sulla basetta e possano essere asportate prima dell'esposizione.
Il consiglio di uno che ha usato entrambe le soluzioni é che le basette presensibilizzate siano da preferire anche se sono più costose.
L'esposizione avviene sovrapponendo il master alla superficie fotosensibile della basetta presensibilizzata ed esponendola per un tot. di tempo ad una sorgente di raggi ultravioletti.
Il tempo é dipendente dalla potenza e dal tipo di sorgente usata e dalla sua distanza dalla basetta.
Io da anni uso questa
lampada: HQL 250W E40 RWL1La mia ha una potenza di 250W ed é posta a circa 15cm dal piano che sorregge la basetta.
Con questi parametri il tempo di esposizione é di 1'45".
-Se il tempo é più breve del necessario il fotoresist rischia di non esporsi sufficientemente e sarà difficile asportarlo nel successivo bagno di sviluppo.
-Se il tempo é più lungo del necessario si possono avere delle imperfezioni nei bordi delle tracce ramate causate dal fatto che i limiti della zona in ombra contengono fotoresist parzialmente esposto e quindi parzialmente asportabile. Esiste inoltre la possibilità, causata dalla parziale trasparenza del master usato, che l'ombra creata sulla basetta non sia sufficiente, rendendo tutto il fotoresist vulnerabile al bagno di sviluppo.
Nella foto sottostante é visibile il master visto nella fase 1 sovrapposto alla basetta.
Nella foto é visibile la superficie bianca della basetta presensibilizzata. In realtà il colore del fotoresist é generalmente verde, mentre il bianco é dato dalla pellicola che protegge dalla luce il fotoresist.
Nel caso del circuito stampato monofaccia é sufficiente eliminare la pellicola bianca, sovrapporre il master e avviare l'esposizione.
Nel doppia faccia occorre eliminare la pellicola da entrambe le facce, infilare la basetta fra i 2 master (inferiore e superiore), fissare il master con nastro da carrozzaio sulla basetta e avviare l'esposizione prima da un lato, poi dall'altro.
Per ottenere una buona precisione nelle piste del circuito stampato occorre che il master aderisca perfettamente alla superficie della basetta. Eventuali gobbe, grinze o sacche d'aria rischiano di creare ombre anomale con peggioramento del risultato. Per ridurre (o eliminare) il problema io uso un vetro per mantenere schiacciato il master sulla basetta durante tutta l'esposizione. <segue>