Industria in crisi.

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maxwell2
view post Posted on 3/3/2009, 15:34




Certi settori come quello automobilistico della moda e alimentare in Italia sono trainanti .Infatti fà piu notizia uno stilista di moda che non vende piu i suoi capi , che una finmeccanica abbia ridotti i suoi contratti con l' estero.Anche se non è vero in quanto la guerra è un ' ottimo cliente per le industrie del settore militare... :(
Pero' è anche vero che la crisi economica - finanziaria non è totale , alcuni settori come quello alimentare e dei trasporti ha avuto un piccolo incremento.... :o:
 
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view post Posted on 3/3/2009, 16:42
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Immane Rompiball

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Il punto dove volevo arrivare è questo:
Negli anni 70 si parlava di auto come qualcosa che serviva per trasporto ma anche per divertimento o per il gusto di averlo. Ora, l'auto è stata trasformata in una tassa e siccome quelli come Padoa Schioppa sono pochi, ai più sta sullo stomaco mantenere. Quindi, mentre prima si prendeva quattroruote e si guardavano i prezzi e le caratteristiche, oggi siamo costretti ad averla perchè non se ne può fare a meno, grazie al fatto che i mezzi pubblici sono una ciofeca spaziale, tra tasse, bolli, assicurazioni, costo del combustibile, rogne con i meccanici che sono per lo più incapaci, ora abbiamo cominciato ad odiare l'oggetto più innovativo e diffuso al mondo.
Aggiungiamo pure tutte le grane e che quando comincia ad avere più di tre o quattro anni devi cambiarla altrimenti ti costa di più di manutenzione che altro. Aggiungiamo che una volta se non andava il motore non era difficile da trovare il guasto mentre oggi se non hai la nasa dietro tu non riparti. Devi chiamare il carro attrezzi. Questo ai pochi che hanno soldi non frega niente o quasi, tanto ne hanno due o tre di auto, e se devono pagare il carro attrezzi non è poco più di una seccatura, ma nel 90% dei casi sono dei bei giramenti di maroni.
Ah, dimenticavo il multamatic, il multafà, il multarosso, il multagiallo, il motifregomulta ecc... Ecco cosa ha cominciato a distruggere il settore auto.

Ma il settore consumer electronics? Forse non è così anche per questo settore? :unsure:
 
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view post Posted on 3/3/2009, 16:47
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Grande Rompiball

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Sono d'accordo con Law.
già, l'auto è trainante, certo che però è diventata quasi un "vincolo" questo fatto.
Cioè abbiamo il parco auto nuovo o seminuovo, ma quante auto dobbiamo comperarci per sostenere l'economia?
mi sà che i tempi attuali stanno facendo diventare sempre di più una necessità, quella di rivedere la tipologia dei beni da produrre.

PS: a proposito degli ecologisti, comunque, prima li paragonavo a nibiru, perchè non riesco proprio a vederli come entità a se stante che sia responsabile di qualche cosa.
Invece quegli altri...i rinco che sono sparpagliati un po' dappertutto, beh, quelli si. ma sono mine vaganti come il virus dell'influenza e più che altro rispondono alla legge miope di avere tanto e subito, non importa altro.
Provo a farvi sorridere con una storiella che mi è venuta in mente.
In questa storia, il re di un certo luogo, lamentandosi che i dazi non gli assicuravano più molte entrate, se la prese con il daziere schiaffeggiandolo.
Il re era naturalmente vittima di parassiti che spillavano quattrini con mille sotterfugi.
Allora il daziere (che era quello che spillava più quattriini di tutti) tutto inc.zzato uscì dal castello e appena giù nella piazza fece una sonora ramanzina al capo delle guardie perquotendolo col bastone e minacciandolo in ogni modo, prima di tornare al suo impiego.
Il capo delle guardie a sua volta se la prese con le guardie (massa di masnaideri e mercenari, mangiapane a tradimento); ne fece frustare alcuni e gettare in galera altri, e andò a sollazzarsi.
Le guardie a loro volta se la presero con il popolo contadini e mugnai, pretendendo ancora più gabelle per loro (intanto) e rovesciando alcune case, picchiando gli uomini etc. per essere meglio ascoltati, affinchè la gente non rubasse più, denunziassero il giusto, pagassero le tasse.
Così in quello sfortunato paese, finì che la povera gente non avendo nessun altro con cui prendersela, se la presero con i muli che tiravano l'aratro, i carri e giravano le macine dei mulini, prendendoli a bastonate sul groppone per farli produrre di più.
Curiosamente quei muli non avevano nulla a che fare con quelli di oggi, che fanno tutt'altro, ma a quel tempo si chiamavano tutti "Verdi".

PS2: del documentario/trasmissione mi è piaciuto molto soprattutto quella che in alcune picro realtà, si è dimostrata la carta vincente.
Ovvero l'innovazione, la ricerca.. il costruire qualcosa di nuovo, l'innovazione che anche qui in Italia si riesce a fare.
sono un sognatore?
Ditemi di no, vi prego.
 
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view post Posted on 3/3/2009, 16:54
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Immane Rompiball

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Ditelo anche a me così siamo in due... :lol:
 
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maxwell2
view post Posted on 3/3/2009, 18:24




Un fatto reale è che il mercato dell' auto è saturo .Un tempo , come dice Law , l'auto era un status symbol come avere il telefono in macchina e una moto giapponese nel garage.
Ora dopo decenni dalla sua diffusione massiccia e orizzontale , è un bene che tutti possono avere e quindi si è saturato anche il mercato dell' offerta, basando cosi' i suoi target su elettronica e sistemi di sicurezza stradale air bug, esp etc etc....
L'auto è un costo, anche secondo me , anche se in futuro il prezzo dell' auto è destinato a scendere , causa della sua diffusione mondiale.
Una cosa che non sopporto è la continua immatricolazione di autoveture nuove sul mercato, ormai non passano i canonici 5-6 anni dalla prima e la seconda serie , ma pochi anni .Chissà cosa si inventeranno le lobby dell' auto per venderne in futuro....
 
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view post Posted on 4/3/2009, 09:30
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Immane Rompiball

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Non ho idea di cosa si inventeranno in futuro per vendere quelle ciofeche.
Il mercato sicuramente si è saturato, ma anche i clienti si saturati i maroni di quelle schifezze.
Alzacristalli elettrici che si guastano sempre.
Iniezioni/accenzioni/controllo elettronico che non si guasta ma spesso funziona male e non si riesce a capire perchè.
Chiusura centralizzata che non si apre o non si chiude e non si sa perchè.
Antifurti che non fanno partire l'auto neppure al proprietario.
Pompe di alimentazione che temono l'umido o le vibrazioni e costano uno sproposito. Specialmente le common rail.
Sistemi di spengimento cinetico antincendio che spengono il motore anche senza urti.
Impianti elettrici dediti al fumo.
Carrozzerie sempre più modello lattina della Coca Cola che finchè c'è pressione dentro sono belle dure, ma quando si sgonfiano un moscone le acciacca.
Scatole dello sterzo che ti fanno sognare la barca a vela quando scarroccia.
E non sto parlando solo di Fiat ma anche di Mercedes... <_<

Negli anni 70 questi ammennicoli non c'erano quindi non si guastavano, mentre, per gli altri problemi c'era sempre una soluzione semplice e definitiva. Tutto si poteva smontare con calma e sostituire il pezzetto.
Parliamo dello specchietto retrovisore, per esempio. Questo deve necessariamente essere regolabile, quindi si montano due motorini elettrici con riduttore apposito e comando a joystick. Se ben costruito, un sistema del genere potrebbe costare intorno ai 5000 euro o forse più. Improponibile, allora si ricorre alle cineserie. Motorini con motoriduttore in plastica cinese, numero degli azionamenti previsti 50, a specchietto nuovo. Perchè dopo un anno passato all'acqua e alla polvere il meccanismo si indurisce e gli ingranaggi di plastica si strappano. Risultato, lo specchietto non si posiziona più neppure a mano. Anni 70, lo specchietto si posizionava a mano aprendo il vetro. (punto). Aaahhhh (si legga tipo Bruno Vespa), ma lo specchietto potrebbe colpire qualcuno provocandogli serie ferite, oppure, qualcuno ci potrebbe cascare sopra procurandosi serie ferite... ahhhaahhhh....
Ma perchè, se qualcuno prende in pieno l'auto o se l'auto prende in pieno qualcuno cosa si potrebbe procurare? Ma chi l'ha sciolti questi? :angry:
Comunque, lo specchietto è dotato di un sistema a rottura. Cioè tu lo inciampi, ti rompi un braccio e rompi pure lo specchietto. Un colpo, doppio danno. Ma non basta, lo specchietto si indurisce con lo stare li a prendere vento, acqua e polvere, ed i motori non ce la fanno più a regolarlo, allora tu provi ad aiutarli con la mano, e lo specchietto si rompe cadendo di lato. Ti imbufalisci, e te ne vai a comprare uno nuovo, almeno risolvi. 500 euro. Si trova come pezzo di ricambio tutto lo specchietto con relativi servomotori, fili, accessorio di montaggio alla porta. Il prossimo passo verso la nuova tecnologia sarà di fornire anche la porta, così in un colpo solo sostituisci anche l'alzacristalli e la serratura che tanto ormai anche quelli sono vicini a rompersi o sono già rotti. Questo sta minando il mercato delle auto, anche la crisi mondiale, ma è come mandare a fare il bagno a gennaio un malato di broncopolmonite. Quel mercato è marcio da un pezzo e ora sta crollando, la crisi congiunturale mondiale non ha fatto altro che dargli l'ultima spinta.
Ormai le case automobilistiche ma in genere tutto il mondo consumer, è a corto di tecnici e personale capace ad alto livello, si sono riempite di deficienti, di venditori, di improvvisatori della domenica, di tecnici dell'ambiente, tecnici della sicurezza, tecnici delle stronzate ed i "Tecnici" sul serio si sono rotti e li hanno mandati a cagare, ora devono pagare lo scotto. O lo capiscono o chiudono. Molto più probabile la seconda. <_<
 
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maxwell2
view post Posted on 4/3/2009, 14:24




Non esagerare , dai Law!
Non tutte le autovetture sono come dici.....
Io ho avuto Fiat, VW, Toyota e mi sono trovato bene con l'elettronica.
Forse è dovuto al fatto , che pur essendo un patito di elettronica non mi sovviene dare " in mano" a piu' di una centraline , una automobile.
Cmq ,capita spesso che troppa elettronica , come in modelli di elite , vedi BMW , Mercedes per fare un esempio, possa essere esagerata nel voler inserirla nel vano motore.
 
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view post Posted on 5/3/2009, 12:05
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Immane Rompiball

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Non è come sembra Max. O meglio... Io sono per l'elettronica a bordo dell'auto. Quando negli anni 70 avevo un 124 Abarth, gli avevo montato su una accenzione elettronica, un regolatore di carica della batteria elettronico, un lampeggiatore delle frecce elettronico, e tutta la strumentazione di bordo necessaria a tenere tutto sotto controllo. Però, avevo sempre dietro il KIT per le riparazioni con tanto di saldatore a 12V. Non si è mai guastato nulla. Infatti, secondo una delle leggi di Murphy, un circuito elettrico ha molte probabilità di guastarsi inversamente alle tue conoscenze del circuito e le capacità di ripararlo. Ora, le centraline moderne non sono circuiti alieni, hanno dei loop di controllo dell'iniezione e dell'angolo di anticipo di accenzione in base alla temperatura, pressione, numero di giri, angolo della farfalla,e sonda lambda. Il discorso è un pò complicato ma nulla di trascendentale. Il problema è che non hai lo schema, probabilmente sono costruiti con SMD invisibili.
 
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view post Posted on 5/3/2009, 12:13
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Grande Rompiball

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il riparare... questo verbo in via di estinzione.

lol... e come và dalle tue parti co 'ste piogge?

Comunque dopo l'ottimismo, il "spendete gente che l'Italia ne ha bisogno", ora anche in Italia è emerso dal sottofondo il "mannaggia com'è dura, e il 2009 sarà anche molto peggio del 2008" (cit.Trem0nti)

Però c'è una cosa che sento ripetere spesso e francamente mi inquieta un pochino.
La gente comune si chiede dovunque quanto durerà questa crisi, a volte anche qualche intervistato o intervistatore chiede "ma quanto durerà?"
Ecco, pazienza per chi vede un futuro grigio, ma chiederselo così, assomiglia ad aspettare e cercar conforto per saper quando la giostra ricomincia a camminare e con lei anche lo sballo ... probabilmente significa non aver capito nulla.
 
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robo67
view post Posted on 5/3/2009, 12:46




No, semplicemente la maggioranza della gente è completamente passiva e non fa nulla per migliorare la sua condizione o per dare una svolta al proprio destino.
Si mettono lì ad aspettare che le cose cambino da sole, che si risolvano senza bisogno di rimboccarsi le maniche.
Praticamente degli zombi.
E' ovvio che anch'io non vedo il futuro roseo, perchè un conto è avere la forza di vedere il bicchiere mezzo pieno e un conto è essere completamente refrattario a qualsiasi segnale negativo ignorandone l'esistenza, ma cerco comunque di prendere decisioni che, giuste o sbagliate che siano, cambino qualcosa nel corso della mia vita.
Per questa gente avere uno che ti dice "Ho dei dati certi sul fatto che prima dell'estate le cose riprenderanno ad andare bene" significa tutto. Significa essere risvegliata in modo positivo dal torpore che li impregna.
In questi ultimi anni, col fatto che sto cercando qualcuno che mi dia una mano, mi sono passati davanti parecchi ragazzi.
L'impressione che ho avuto fino ad ora è che tutta questa gente non abbia ambizioni, che dia per scontato un po' tutto, che sia incapace di ragionare con la propria testa e si lasci trasportare dal modo di ragionare del mucchio.

Mi viene in mente di un ragazzo un po' meno giovane (31-32 anni) che pur essendo in cassa integrazione ci ha detto che non vuole cambiare perchè preferisce un lavoro sicuro a tempo indeterminato, piuttosto che rischiare con un lavoro nuovo in cui ci sarebbe il periodo di prova.
Pur avendogli detto che il suo contratto diventa carta straccia se la cassa integrazione dovesse degenerare nella chiusura dell'azienda, non ha cambiato idea.
Spero proprio per lui che non si debba risvegliare una mattina pensando che forse quel deficiente che ha incontrato al colloquio poteva anche avere ragione.
 
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view post Posted on 5/3/2009, 15:09
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Immane Rompiball

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Ecco, esattamente, ritornando all' industria in crisi è proprio lo specchio di quei ragazzi. Perchè i direttori delle industrie di oggi erano esattamente così venticinque anni fa. Io, venticinque anni fa rimanevo inorridito a sentire i discorsi di quei miei coetanei che ora sono direttori di produzione, tempi e metodi, tecnologie, ricerca e sviluppo, qualcuno anche direttore di stabilimento.
Tempo fa, c'era un'azienda che produceva linee automatiche, conoscevo il titolare e ci eravamo incontrati per vedere se riuscivamo a fare "buona medicina" e fumare insieme il calumet della pace. Ma ogni volta ci lasciavamo entrambi irritati e senza concludere nulla. Perchè io gli dicevo che se avesse continuato in quel modo sarebbe fallito, e lui mi rinfacciava che ero presuntuoso e arrogante. L'ultima volta mi chiamò lui al telefono pregandomi di dargli una mano con qualche "problemuccio". Tre linee, già belle e che finite, già belle è che montate. L'unica cosa di cui mancavano era il software. Una era stata realizzata usando materiale OMRON, una con materiale Siemens, l'altra con Mitsubishi. Io lavoro solamente con Allen Bradley perchè non voglio ficcarmi in testa tante cose l'una diversa dall'altra. Quando gli ho chiesto perchè avesse usato tre controlli distinti, lui mi ha detto che così gli era stato chiesto dal cliente. E abbiamo ricominciato a discutere sul fatto che il cliente può scegliere il fornitore ma non deve essere lasciato scegliere anche la tecnologia che non si conosce e su su, fino alla solita conclusione. Quando gli ho detto che tutto era da rifare con Allen Bradley se avessi dovuto "farlo funzionare" io, lui mi rispose che il suo tempo da dedicarmi era finito. Per fortuna non concludemmo nulla, perchè il giorno dopo seppi che era già una settimana che la procedura fallimentare nei loro confronti era stata iniziata.
Con questo testa di legno, e con i suoi collaboratori, tutti conoscenti di vecchia data, mi ci sono avvelenato il fegato per fargli capire che le cose non si potevano fare come dal panettiere e che tutto sono in grado di acquisire i lavori ad 20% meno del prezzo di mercato, ma poi ci avrebbero rimesso quel 20%, visto che già il mercato faceva prezzi da guadagno zero.
Quello che proprio erano allergici a comprendere era il concetto di macchina speciale contro il macchina commerciale. Un tornio automatico prodotto dalla Cerchietty & Tondiny è una macchina commerciale perchè produce pezzi rotondi e quindi ha un prezzo di 100 unità. Mentre se cerchi un tornio che produca pezzi quadrati che nessuno fa, questo dovrebbe avere un prezzo di 1000 unità o forse anche di più. Perchè la Cerchietty & Tondiny ha già la tecnologia per produrre di serie i loro torni, mentre, nessuno ha la tecnologia per la macchina speciale, perchè nessuno ancora l'ha mai prodotta.
Morale, il tizio in questione è fallito ben quattro volte. Cinque, se si considera lo scherzetto ultimo che ha fatto ad un suo ex amico. :shifty:
Questa è "The Italian Way"... <_<
 
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nightghost
view post Posted on 15/3/2009, 19:28




io ho lavorato in una ditta di taglio laser, programmavo un trumpf da 6kw... nuovo eh, appena arrivato: all'inizio tagliava anche acciaio da 30mm di spessore... i primi 2 mesi tutto abbastanza bene direi, facevo i miei disegni, li tagliavo, li controllavo... dopo è iniziata un'escalation direi demenziale di fattacci. prima di tutto, quando si accetta un'ordine, penso bisogna avere un'idea o chiedere al disegnatore quanto tempo ci vuole ad evaderlo. se il disegno ricevuto è una schifezza, ci vuole molto piu tempo per programmare a puntino il laser (o magari se sono 60 pezzi di un telaio con varie intestature e fori-filettature-pieghe) .. ma questo non esisteva: no! chiama un cliente, "certo le consegnamo il materiale stasera!" ma come stasera? mi è arrivato il disegno adesso, ed è pure un complessivo di un telaio macchina, come faccio ad estrarmi i pezzi singoli, tagliarli e controllarli in una sola giornata!? allora chiamo il disegnatore della ditta in questione e gli chiedo se ha da mandarmi i vari pezzi su tavole separate, così da far prima e lui mi risponde: "ma scherzi! mi ci vuole piu di un giorno a separare tutti i pezzi!" e a me no? <_< alla fine ho dovuto correre come un matto per finire i pezzi verso le 9 di sera, proprio mentre arrivava il camion. ovviamente vista la fretta e non avendo ricontrollato, ho sbagliato la dimensione di qualche foro (filetto o non filetto) e dunque poi si sono lamentati, e mi hanno dato la colpa. in effetti sono stato un pirla, dovevo semplicemente dire "questo lavoro non è fattibile in questi tempi" e invece ho voluto farlo lo stesso, assumendomi la responsabilità di qualcosa che non potevo ottenere. fatto sta che me ne sono andato, ma questa ditta comunque continua con questo sistema. la manutenzione ai laser non viene mai fatta, e i parametri di taglio (duty cycle, potenza, pressione gas, focale) ora li buttano a caso, infatti hanno già rovinato gli specchi e diverse lenti... :o:

the italian way?
 
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view post Posted on 16/3/2009, 09:17
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Immane Rompiball

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Cavolo Night, hai centrato in pieno il sistema di lavoro di quasi il 90% delle aziende italiane. Il restante 10 si divide in 8% che fa peggio, in 1% che fa molto peggio, ed un 1% che rientra nella categoria del passabile.
Queste aziende sono gestitite da dementi che non hanno idea di cosa significhi lavorare perchè non l'hanno mai fatto. Non hanno mai capito cosa fanno esattamente e quanto tempo occorre per farlo. Ma hanno ben chiara la convinzione che se assillano il personale ottengono il lavoro di un giorno in mezza giornata. Perchè questa è la mentalità che si sono tramandati di padre in figlio i vecchi contadini. Oggi, che la tecnologia ha preso piede (veramente è già da un pò) continuano sempre con le vecchie idee, che se l'operaio non suda vuol dire che ozia, se assilli l'operaio questo produce di più, devi pagare poco il personale altrimenti guasti il mercato e spendi di più. Tanto il personale se lo paghi tanto non produce di più e meglio quindi pagalo poco, assillalo, e minaccialo di licenziamento e di chiusura dell'azienda anche quando non è vero.
Questa è la filosofia demenziale che ci ha condotti fino a questo punto. Anche se ora questo fenomeno si sta allargando anche fuori di quì, grazie al contributo dei cinesi. <_<
 
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maxwell2
view post Posted on 16/3/2009, 09:55




Ecco ecco, il pessimismo si diffonde anche sul suolo itallico :lol:

Nel campo industriale e artigianale e non solo , ho trovato spesso antipodi incredibili quando si parla di tecnologia e applicazione.
Industrie con standard medioevali ma con computer dell' ultima generazione e per contro fabbriche vecchio stampo con apparecchiature ultra moderne.
Che ci vuoi fare, le scelte o filosofie industriali sono indice di aziende che vogliono o no migliorarsi e portarsi al passo con i tempi moderni .Le altre stanno a guardare senza apportare quel cambiamento necessario alla propria immagine e produttività.
Siamo in un mondo libero e ognuno sceglie le proprie italians ways, come anche il cliente/fornitore si sceglie il proprio fornitore/cliente.... ;)
 
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view post Posted on 16/3/2009, 10:13
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Immane Rompiball

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Certo che siamo in un mondo libero, un mondo dove la classe dirigente è improvvisata, dove si continua a credere, da un lato, che il dipendente (operaio, tecnico, manutentore, operatore, impiegato) non sia altro che una spesa inutile. Dall'altro lato i dipendenti sottopagati e sfruttati si sentono in dovere di fregare il datore di lavoro e di sbulleggiare l'uno sull'altro per dimostrare chi è più arrampicatore. Si, si, bella libertà... se così la vogliamo chiamare.
Il rapporto cliente/fornitore non ha molto a che fare con la qualità generale della produzione/fornitura. Perchè il fornitore spesso non viene pagato, quando viene pagato viene pagato alle calende greche, e si comprano sempre i prodotti più economici per far concorrenza ai cinesi. I fornitori non tengono materiale di ottima qualità perchè nessuno glielo compra perchè è troppo costoso.
Le industrie che hanno apparecchiature all'avanguardia... ma dove sono? In terronia? Macchè. In media Italia? Naaaa.... al Nord? Nella Padania Saudita? Maghè. Forse, ci sta, che qualche caso forse, ci sia dove per errore hanno comprato qualche macchinario nuovo, ma sicuramente, hanno comprato qualche avanzo di magazzino, nuovo, ma avanzo, forse, proveniente dall'est europa, o cina, se tutto va bene, giappone. Ma della produzione giapponese a basso livello. C'è differenza da Dekel Maho (germania/giappone) e Mazak, solo giappone. E comunque, ci pensano poi gli italiani a farle andare "the italian Way". Cioè senza leggere neppure il libro di istruzioni. La parte tecnica intendo, non quella con le raccomandazioni ufficiali di norma.
Max, io capisco che tu abbia a cuore il patriottismo, ma se non ci mettiamo in testa che dobbiamo piantarla di essere di sinistra ma con i metodi dei tempi del Re, e anche prima, compreso il sistema rurale che non abbiamo mai abbandonato, magari, imparando dai giapponesi ad essere disciplinati, e dagli inglesi ad essere flemmatici e realisti, con un pizzichino di precisione svizzera, continueremo ad essere i soliti pizza e mandolino.
Il fucile Carcano somigliava al Mauser ma non gli si avvicinava neppure.
La 500 somigliava al Maggiolino VW, ma non gli si ecc...
Dai retta, io ne ho viste di cotte e di crude e mai nulla di italiano di che sentirsi orgogliosi. Non c'è scampo, in questo paese o si cambia o si soccombe.
Vabbè, restano sempre pizza, mandolino, gelato, caffè, e moda e Luxottica. Ma non bastano, non sono mai bastati. ;)
 
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