Industria in crisi.

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maxwell2
view post Posted on 16/3/2009, 10:28




Law capisco che tu ti senta, almeno da come scrivi , "intrappolato" nel "bel paese", ma questa è la realtà industriale del mio, ma si , del nostro , paese.
Non sono tutti neri o rossi o verdi . Per fortuna e l' elettorato muta , si rinnova o spera in questo partito piuttosto che in quell' altro....
Ho visto industrie super moderne con catene di montagio da film di fantascienza già 20 anni fa, ora magari sono fallite o si sono sentite costrette a manadre alcuni dipendenti in cassa integrazione o peggio.
Tutto il mondo industriale ed artigianale in Italia è molto eterogeneo.Chi puo' fa , chi non vuole non fa nulla e chi non puo' si rateizza anche le mutande!
Il richiedere la qualità e anche il prezzo è una filosofia che presto a lungo andare si richiederà al proprio fornitore o cliente.
I problemi di recupero crediti ci sono sempre stati e sempre ne ho sentito parlare dai colleghi imprenditori artigiani e non .I "furbi" ci sono sempre stati e sempre ci saranno .Con il tempo e con le "fregature" si attuano le misure per tutelarsi e sopravvivere nel mondo del lavoro.
 
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view post Posted on 16/3/2009, 11:39
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Immane Rompiball

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Tu continui a prendere quello che scrivo come qualcosa di razialie anti-italia, non è così. Non sono un anti-tutto a priori e non sono assolutamente un anti Italiano, anzi, avrei un profondo piacere se questo paese si imponesse in altri campi diversi dal calcio. Non è neppure un fattore di politica anche se la politica partecipa ad affondare tutto, quello che sto criticando. Ma, se non impariamo ad autocriticarci siamo solo degli illusi che siccome non hanno capacità nè disciplina a nessun livello se non per parlare di calcio, grandi fratelli, isole, e fattorie, di Veltroni e Berlusconi, non ne veniamo fuori.
Non parliamo di certificazione di qualità. Per essere credibili ci dobbiamo appoggiare a ditte di certificazione estere perchè tutti sanno che le nostre sono corrotte. Non so quanto tu sia stato all'estero, ma guarda che la pessima reputazone che abbiamo ce la siamo guadagnata mica ce l'hanno imposta gratuitamente. Non so neppure quanto tu sia dentro l'industria, ma guarda che ne stiamo facendo di danni, da ... anni.
Le linee automatiche futuribili di cui tu parli, da oltre 20 anni, non le sappiamo gestire. Quando noi le consegnavamo avevano una capability garantita e misurata del 95%. Dopo sei mesi, questa si era ridotta a quasi il 20% per motivi sindacali, per motivi di errato calcolo di produttività, per schifosa manutenzione, e per i soliti motivi pizza e mandolino. Quanti vuoi che te ne elenchi? Non farla così semplice. Le colpe sono distribuite e ce ne sono abbastanza per tutti, dagli operai, al sindacato, alla manutenzione, su su, fino alla dirigenza, nessuno escluso. E se non sei del settore, o se hai gli occhi foderati di prosciutto, puoi anche farti un'idea sbagliata dei problemi.

CITAZIONE
Ho visto industrie super moderne con catene di montagio da film di fantascienza già 20 anni fa, ora magari sono fallite o si sono sentite costrette a manadre alcuni dipendenti in cassa integrazione o peggio.

Certo, tu in tre righe hai detto una parte della storia ma neppure un iceberg si fa vedere in quel modo. Vuoi che parliamo dei problemi quali sono? Quelli reali intendo, ne ho un repertorio che non finisce più. E la colpa non è delle linee fantascientifiche o vendute come tali. Sarebbe proprio interessante scoprire dove sono le migliaia di errori fatti fin dal concepimento di una linea da parte della dirigenza di un'azienda passando per l'elaborazione delle richieste fino alla commissione al costruttore ecc... fino alla fine del primo anno di impiego. Ci verrebbe fuori un bel libro, ma sono convinto che tu verresti fuori con il fatto che io sono esterofilo e che le cose non stanno esattamente così ma che sto raccontando solo un caso perchè non ci vuoi credere... :rolleyes:

CITAZIONE
Tutto il mondo industriale ed artigianale in Italia è molto eterogeneo.Chi puo' fa , chi non vuole non fa nulla e chi non puo' si rateizza anche le mutande!

Questo non vuol dire che il massimo comune denominatore non sia l'improvvisazione, l'approssimazione... cioè, si va per scazzo alla grande, o per fregare il prossimo. Guarda che in giro per il mondo non è mica così nell'industria. Fatta eccezione forse per alcuni paesi sottosviluppati dove può anche essere peggio, ma questo ci deve consolare? Dobbiamo guardare al fatto che sotto il nostro 82mo posto ci sono altri 120 paesi messi peggio? Oppure dobbiamo guardare a quegli 81 che stanno messi meglio?

CITAZIONE
Il richiedere la qualità e anche il prezzo è una filosofia che presto a lungo andare si richiederà al proprio fornitore o cliente.

Questa è una storia che sento da almeno 30 anni. Prezzo cinese e qualità svizzera non sono compatibili nè mai lo saranno.

CITAZIONE
I problemi di recupero crediti ci sono sempre stati e sempre ne ho sentito parlare dai colleghi imprenditori artigiani e non .I "furbi" ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

Certo, e continueranno ad esserci i furbi finchè i giudici e la magistratura saranno corrotti ed impiegheranno secoli per risolvere i casi di quel genere mentre in poche ore si mette in galera il padre di due figli caduti dentro una cisterna e lo si accusa di averli uccisi e fatti a pezzi senza un minimo di evidenza, nè delle prove. Quello che manca agli italiani è quello che gli anglosassoni chiamano "common sense" e non c'è modo di provare il contrario a meno di essere scarsi di "common sense" o Vogonità... :lol:

CITAZIONE
Con il tempo e con le "fregature" si attuano le misure per tutelarsi e sopravvivere nel mondo del lavoro.

Ecco, questa è la regola che si usa in carcere, non nel mondo civile. Più il paese dove vivi è civile meno in guardia devi stare perchè i delinquenti stanno in carcere non gli innocenti.
 
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maxwell2
view post Posted on 16/3/2009, 16:43




Un mondo piu civile?!? Dove ?!?Su una Luna di Giove o di Saturno o forse su una galassia lontana lontana....
Non esiste il paese perfetto o la nazione industrialmente progredita che funziona da se senza intoppi o furbate.
In tutto il mondo esistono problemi alla filiera industriale , USA , Giappone, Asia, e Gran Bretagna e Francia e Germania.Ma allora quale è la ricetta di un buona industrializazione del settore. E chi lo sà.
Un amico , un ingeniere , dopo l' entusiamo iniziale , si era trasferito con la famiglia a Londra, non vede l' ora di tornare in Italia per molteplici fattori , il primo per la tipologia del lavoro che pensava di trovare ....
Quello che io auspico , sensa sballozzolare la testa a dx e a sx o recitare i mea culpa o dare la colpa al politico di turno o chiccessia , è un impegno reale e costante .Non una critica continua allo status quo del nostro bel paese.
Ogni nazione ha i sui modelli . L' italia come gli altri c' è gli ha pure lei e se non li vedi allora non so come farteli evidenti.
Esistono molte piccole aziende che portano avanti la loro capacità e serità del settore ,non da mesi o anni , ma da decenni.Poi ci sono altre imprese un po' meno artigianali , ma piu progredite che non sono solo del settore alimentare o della moda, ma anche delle costruzioni , della tecnologia elettronica , della chimica e della farmaceutica.I loro nomi sono dietro a molteplici prodotti che sicuramente avrai comprato in passato e ricomprerai in futuro.
Forse piu' che cambiare paese , dovresti cambiare regione, Law! :lol:
Io guardandomi in giro non trovo solo aziende che nascono oggi e chiudono l' altri ieri , ma anche molte persono , professionisti e imprenditori che hanno voglia di fare e di fare il loro territorio un area produttiva dando lavoro a tante persone.
La crisi non guarda in faccia a nessuno , vedi USA , JAP o Europa tutti sono concordi nel riferire che è pesante e globalizzata .Globalizzata come il tipo di mercato che voleva qualcuno per l' intero pianeta! :angry:
Io penso che ogni paese ha le sue prerogative , capacità e innovazione, tipica della loro cultura, Italia compresa....
 
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view post Posted on 16/3/2009, 19:41
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Grande Rompiball

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Un po' come dire: esiste l'Italian-cialtrone-way, l'american-cialtrone-way, il german-cialtrone-way etc.etc. ... ??
Cmq. non credo che tutte le cose buone risiedano all'estero.

Beh forse avendolo più sott'occhio e sentendone più gli effetti diretti sulla pelle noi ci focalizziamo più sul nostro.
Di sicuro in quanto a cialtroneria scaliamo le classifiche, comunque.
Poi è vero che non è questione di politica, perchè se guardiamo bene anche se l'Italia dalla fine della monarchia è passata attraverso il fascismo, cinquant'anni di DC a scalare verso l'intrallazzo e poi a parte qualche break, siamo ancora a dx - lo style è quello di promettere il 1.000.000 di posti di lavoro o togliere l'ICI, o (dalla parte opposta) proporre il sussidio per i disoccupati.
servono solo da specchietto per le allodole.
Qua quello che credevi un po' meno peggio finisce per essere il più galeotto.
qui abbiamo confuso l'astuzia creativa, il proverbiale genio italico, con il cercar di fregarsi gli uni con gli altri per tirare a campà.
E ci estingueremo se non cambiamo direzione.

Di sicuro questo rallentamento delle attività economiche è molto globale: non guarda in faccia a nessuno.
Certo se fossimo veramente furrrrbi cercheremmo di parare il colpo come meglio si può e non è che ci siano molte speranze con queste premesse.

A proposito del rallentamento globale, ci ragionavo sopra nei giorni scorsi, poi sabato ho ascoltato di striscio uno che sosteneva una determinata teoria economica che qui chiamerei del non-sviluppo.
non recessione, ma a-sviluppo.
Non ricordo se si chiamava così e non so se è proprio quello che intendeva lui, ma in pratica io l'ho collegato alla ricerca di un modello di sviluppo contrario a quello che effettivamente mi pare sia stato posto in essere finora nel mondo industrializzato.

Il tizio portava l'esempio dello sviluppo della chiocciola, osservando come le spirali del suo guscio si fermano ad un certo numero, 4 o 5, ma se dovesse per ipotesi "creare" un'altra spirale oltre a quelle che ha già, le servirebbe tanta forza e attività, quasi quanto quella che ha impiegato a costruire le precedenti 4 o 5 tutte insieme.
Non ce la farebbe mai, per le sue dimensioni, perciò la natura mantiene quello sviluppo ad un certo livello e non oltre.

Ora con l'ultima crisi, la cosa più lampante è stato il crack del settore finanziario, dove istituzioni intoccabili si sono improvvisamente rivelate come un castello di cartone e sono venute giù in un giorno.

Ma se se osserviamo l'andamento delle borse, e in parallelo l'economia reale, è qualcosa di ciclico: ogni decade o due abbiamo un tracollo, e ultimamente questo è sempre più chiaro e anzi il tracollo è sempre più devastante.

Si evidenzia quindi che lo spingere la produzione sempre e a tutti i costi genera degli scompensi poichè questa arriva ad un punto teorico in cui tocca un livello massimo oltre cui diventa negativa per se stessa; essendo però il sistema schiavo di sè stesso non riesce a disimpegnarsi, creando queste bolle di sovrapproduzione che poi crollano schiacciate sul loro stesso peso.
Un po' come le famose bolle speculative dei mercati finanziari moderni, dove le contrattazione di chi compra e chi vende si ammassano le une sulle altre e tutto l'insieme viene via via sopravvalutato per inerzia (e in modo fittizio) reggendosi su se stesso per un meccanismo perverso stile scala-reale (il vecchio gioco truffaldino).

Il modello su cui intervenire e porre in atto dei correttivi è insomma è questo.
Più facile a dirsi che a farsi, forse...
E il discorso è puramente teorico. Però mi ha incuriosito questa cosa.
Come si diceva qualche giorno fa, ma quante auto, computer, hi-fi, cellulari dobbiamo continuare a produrre e continuare a consumare per sostenere tutta la baracca?

Non vi pare che qualcosa non torni...???
 
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view post Posted on 17/3/2009, 13:18
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Immane Rompiball

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Un mondo piu civile?!? Dove ?!?Su una Luna di Giove o di Saturno o forse su una galassia lontana lontana....
Non esiste il paese perfetto o la nazione industrialmente progredita che funziona da se senza intoppi o furbate.
In tutto il mondo esistono problemi alla filiera industriale , USA , Giappone, Asia, e Gran Bretagna e Francia e Germania.Ma allora quale è la ricetta di un buona industrializazione del settore. E chi lo sà.

Dai Max, questa è solo una semplificazione popolare qualunquista, lo sai benissimo. I problemi esistono ovunque, ma non sono tutti uguali e della solita intensità, altrimenti non si spiega come mai Mombasa non è come New York e Roma non è come Londra. O il Cayro non è come Parigi.
Perchè in Italia non produciamo i componenti elettronici che invece producono a Tokio o a Taipei. Abbiamo a fatica una STmicroelectronics che si regge con i fili.
Un conto è essere patriottisti e un conto è essere illusi.

CITAZIONE
Ma allora quale è la ricetta di un buona industrializazione del settore. E chi lo sà.

Come? Come e chi la sa? Ci sono fior di specialisti ingegneri meccanici, elettronici e informatici che sanno il fatto loro eccome. Il problema è che molto spesso gli economisti disfano quello che i tecnici fanno. Gli imbecilli del momento non sono i tecnici sono gli economisti, e spesso oltre a imbecilli sono anche disonesti. In Italia invece, c'è meno preparazione anche tra i tecnici e molto più potere degli economisti. Nel settore questo lo sanno tutti.
In Italia l'influenza delle decisione è per il 90% delegata agli amministratori ignoranti come bufali. In Europa la media scende ad un 60% per gli amministratori ed un 40 per i tecnici. In USA il 30% è per gli amministratori ed il 70% per i tecnici, mentre in Giappone solo il 25% di decisioni le prendono gli amministratori ed il 75% i tecnici. Malgrado ciò, la finanza ha distrutto l'industria occidentale. In Italia sono ormai decenni che la finanza distrugge il paese, per questo non ce ne accorgiamo... E tutti lo sappiamo bene. Meno che Maxwell... :lol:

CITAZIONE
Non una critica continua allo status quo del nostro bel paese.
Ogni nazione ha i sui modelli . L' italia come gli altri c' è gli ha pure lei e se non li vedi allora non so come farteli evidenti.

E io non so come farti capire che io non critico senza ragione per il solo gusto di criticare. E non faccio una critica continua gratuita. E neppure sono uno che odia l'Italia o gli Italiani, tutt'altro. Questo tu non lo capisci perchè ormai sei parte del sistema ormai ti hanno conglomerato e ti ci sei assuefatto e se arriva un tedesco un inglese un americano poi non se ne parli che corre più veloce o salta più alto allora lui è uno spocchioso. Io non sono così, per questo mi ritengo diverso, io non odio quelli più bravi, io li ammiro, faccio autocritica perchè voglio anch'io diventare come loro, anzi, più bravo.
Ma se comincio a dire che siamo tutti uguali, che loro corrono più veloci o saltano più in alto perchè è un caso che sia così e che se volessi io potrei farlo ma non mi interessa allora comincio a pensarla in modo italindolente, come tanti fanno. Anche nello sport, o la squadra del cuore vince, o sono degli imbecilli da prendere a pomodorate. Vacci te tifoso demente con la trippa che ti porti addosso a giocare in campo e facci vedere che sei capace di correre per dieci metri senza che ti venga l'infarto. Però a tirare giù i motorini dagli spalti sono tutti bravi. Scusa, Max, ma a me questo comportamento sembra troppo demenzialmente italiano. E lo sai perchè gli italiani si comportano in questo modo? Perchè non hanno mai preso uno schiaffo dalla mamma e una pedata nel sedere dal padre. Nè la famiglia nè la scuola ormai da tempo insegnano cosa significa perseverare ed avere costanza per raggiungere un obiettivo, mentre in tutto il resto di europa, america, giappone si. Non parliamo della Cina poi. E non tentare di farmi la predica perchè sai bene che quello che sto dicendo è vero e documentato da milioni di statistiche e anche più.

CITAZIONE
Ogni nazione ha i sui modelli

Giusti e sbagliati. Per il fatto che un modello sia tale non significa che sia perfetto, giusto e infallibile. Anche la germania di Hitler aveva i suoi modelli, o la Cina di Mao, l'Unione Sovietica e anche Fidel a Cuba...

CITAZIONE
L' italia come gli altri c' è gli ha pure lei e se non li vedi allora non so come farteli evidenti.

Io non vedo i modelli dell'Italia? Maddddaaaaaaaiiiiiiiii.... :lol:

CITAZIONE
Forse piu' che cambiare paese , dovresti cambiare regione, Law!

Si, quello già sarebbe un piccolo passo avanti. Ma guarda che io ho anche lavorato a Vicenza, a Milano, a Torino, a Mestre... ma anche a Roma, a Napoli e pure a Palermo, nonchè saltuariamente anche in Calabria. Non c'è mica tutta quella differenza che tutti vantano sai.
Ho anche lavorato in Inghilterra ed in USA, e vissuto pure in Sudamerica, non sono sempre stato nascosto tra i facoceri della Maremma Saudita.
Per questo posso permettermi di fare qualche critica giustificata e dimostrata.

CITAZIONE
Esistono molte piccole aziende che portano avanti la loro capacità e serità del settore ,non da mesi o anni , ma da decenni.Poi ci sono altre imprese un po' meno artigianali , ma piu progredite che non sono solo del settore alimentare o della moda, ma anche delle costruzioni , della tecnologia elettronica , della chimica e della farmaceutica.I loro nomi sono dietro a molteplici prodotti che sicuramente avrai comprato in passato e ricomprerai in futuro.

Non ho mai detto che nessuno tentasse di fare qualcosa, quello che dico si riferisce sempre ad una media, e spesso in particolare di qualcuno particolarmente ridicolo in quello che fa che passarci sopra o giustificarlo mi sembra di essere deficiente pure io. Quello che scrivo spesso, e quello che vorrei che in questo forum fosse capito, è che quì non stiamo facendo il tifo perchè l'Italia diventi l'ultima in classifica, ma stiamo criticando quei deficienti che fanno demenzialità e abbassano il merito di questo paese perchè fanno così. Tu ancora non te lo sei messo in testa e forse neppure quell'altro.

CITAZIONE
La crisi non guarda in faccia a nessuno , vedi USA , JAP o Europa tutti sono concordi nel riferire che è pesante e globalizzata .Globalizzata come il tipo di mercato che voleva qualcuno per l' intero pianeta!
Io penso che ogni paese ha le sue prerogative , capacità e innovazione, tipica della loro cultura, Italia compresa....

La crisi sta colpendo "ORA" gli altri paesi, ma l'Italia manco se ne accorge, perchè noi non siamo mai usciti dalla crisi petrolifera del 1976. Proprio perchè ci beiamo di questo fatto e facciamo le vittime così non ci impegnamo neppure più di tanto, e non rischiamo neppure più di tanto, aspettiamo gli UFO che ci salvino con un altro piano Marshall. Ma tanto fa parte della cultura... che ci si può fare...

:shifty:

Voglia di laurà saltami addosso...

 
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maxwell2
view post Posted on 17/3/2009, 15:58




Gli italiani sono quel che sono perchè non sono finiti in punizione quando erano piccini?! :blink: ...mai dai Law! .Lo sai che le tue esperienze non sono la totalità delle esperienze lavorative degli italiani , non cè bisogno che ti dica che non sei un campione significativo, anzi , forse sei un eccezione , una sana eccezione!
Certo, qualcosa deve cambiare in questo bel paese ma non potrai cambiare qualcosa che non è nel dna.Certe cose sono possibili cambiarle altre è inutile criticarle tanto non si sposteranno di un millimetro, perchè fanno parte della cultura italiota, come quella americana e come quella giapponese o quella tedesca.
Se mi chiedessero di andarmene , è un esempio estremo giusto per inprinting :B): , dal bel paese ci penserei due volte .Mentre il rimanere e avere la possibilità di " fare la differenza" sarebbe una ottima alternativa.....Meditate gente ,meditate!
I tempi della/e proteste giovanili è finito ,da un pezzo , ora bisogna tirarsi su le maniche e lavorare non per noi ma per il bene del nostro paese.
Non occorre andare per ogni dove per poi tornare e dire peste e corna del proprio paese.Io senza aver avuto grandi esperienze lavorative all' estero posso farlo pacificamente standomene qui, in Italia.
So dove andare a colpire e dove mettere una buona parola.Non è facile cambiare le cose ma bisogna rimanere per farlo......

Edited by maxwell2 - 17/3/2009, 16:32
 
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view post Posted on 17/3/2009, 18:04
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Immane Rompiball

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Non mi illudo di dissequenziare il DNA degli italiani per fare un antidoto genetico e recuperarli. Potrebbe anche non fregarmi una mazza di quello che pensano o di come agiscono, se non fosse che io abito quì e mì sento un pò partecipe della cosa. Se stassi negli USA o in Australia sai cosa mi fregherebbe a me dell'Italia? Forse mi occuperei dei diritti degli Apache o dei Mahori.
Ma visto che sono quì, e visto che poi quelli che la pensano come non sono veramente pochi, anzi, forse siamo una maggioranza assoluta. Solo che al potere abbiamo lasciato che si arrampicassero quelli più cocciuti, menefreghesti, disonesti e poco dotati di facoltà intellettive, e anche se questi sono una minoranza sono sempre tanti. Una minoranza del 40% è sempre un bel pò di gente. Contro, magari una minoranza dell 2% che si ha negli altri paesi. Pensaci un pò.
Inoltre, come dicevo, le mie critiche non sono per denigrare o offendere che fa delle cazzate paurose, ma per ridere insieme di quelle cazzate ed evitare di caderci anche noi o chi legge il forum si faccia idea di cosa accade.
Se qualcuno si offende, forse si è riconosciuto nell'archetipo del tizio che ha fatto la cazzata. :)
 
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view post Posted on 27/3/2009, 12:51
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Grande Rompiball

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Ragazzi, sentite che ne pensa un Contadino, dal suo Blog.

CITAZIONE
La fine del mondo (della finanza)

Il contadino da sempre aveva l’idea che qualcosa non può funzionare a lungo con gli interessi. Niente cresce per sempre mentre un po’ tutti si aspetta(va)no che la moneta autogenera un 4% ma meglio un 10-14% di altra moneta così, per magia dei mercati. Beh, sembra che la profezia era azzecata.

E i famosi speculatori siamo tutti, quasi:

L’idea che la speculazione sia una patologia dei mercati è frutto di una visione totalmente irrealistica del funzionamento dell’attuale sistema capitalistico. La speculazione non è una patologia dei mercati finanziari, ma è il loro motore. Senza speculazione, le borse si svuoterebbero. La stragrande maggioranza degli operatori finanziari in borsa specula, perché questo è quello che chiedono loro di fare clienti grandi e piccoli, inclusi decine di milioni di piccoli risparmiatori che dai loro investimenti si attendono grandi profitti, e possibilmente rischi minimali. E’ la cupidigia di profitto a muovere i mercati finanziari.

Quello che ringrazia per una frenata secca dell’economia è il pianeta, e la speranza è che questa crisi serve a ripensare l’economia nel senso di una “economia naturale” (evidentemente il contadino non ha voglia di riscrivere le cose e mette solo il link).

mi pare che ne abbia da insegnare a molti...
 
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view post Posted on 27/3/2009, 16:10
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Immane Rompiball

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Uhm... si e no.
L'economia non è esattamente qualcosa di illecito da condannare o di malefico da perseguire. La colpa come al solito non è di qualcosa di matematico, di fisico, di logico o di materiale. Ho sentito dare la colpa anche alla matematica che non è stata capace di prevedere quello che è successo. Vabbè se a Wall Street avessero usato dei sonagli più grossi forse sarebbe andata diversamente... O forse hanno usato i sonagli sbagliati... Chissà... :lol:
Il problema come sempre, è dell'uomo e dei suoi vizzi. L'avidità, l'ignoranza, la grettezza, la mancanza di lungimiranza, ma sopratutto la demenza. Non voglio neppure menzionare l'onesta.
La borsa valori e l'economia sono indispensabili per i mercati e per la modernità. Non si può ritornare a scambiare cavoli per capre. Lo so che c'è una corrente verde-ambientalista che vorrebbe vedere l'umanità sterminarsi fino a lasciare finalmente il pianeta libero di respirare senza questa piaga umana, ma siccome io sono un umano mi sento un pò tradito da questi esseri mono-neuronali che non hanno ancora capito che loro appartengono alla razza animale e non a quella minerale anche se mangiano sassi. E per alto tradimento ci sarebbe la fucilazione. Peccato che non siamo sotto legge marziale. :shifty:
 
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view post Posted on 27/3/2009, 17:00
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Grande Rompiball

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uh che drastico... vabè che molti di quelli che si son visti fregare dai banchieri sarebbero ben contenti di impugnare i forconi.

Mah, io credo che senza andare da un eccesso all'altro, è innegabile che ci vorranno dei correttivi negli attuali sistemi di borsa e finanza.
Ciò naturalmente non significa tornare a portare due uova per avere in cambio un etto di farina, bensì di porre in atto dei meccanismi o delle regole che cerchino di salvaguardare il commercio sano (che sia di titoli, strumenti finanziari, o beni reali), da quello che si è dimostrato truffaldino.
Si tratterebbe quindi di migliorare lo strumento, piuttosto di eliminarlo. Anche perchè le conseguenze negative per l'industria e l'economia si sono fatte sentire. Quindi servirebbero proprio per il suo stesso interesse.

Il ragionamento del contadino per quanto semplice, mi pare proprio questo, e lo dice a parole chiare, doveva crollare un sistema fatto così, e io aggiungo che se no lo si corregge, tra una decina d'anni saremo punto e a capo (quando l'economia si sarà ripresa e saremo ancora in periodo di vacche meno magre) - com'era successo a fine anni novanta con i bond argentini e così via.
E' l'avidità... corretto, l'avidità degli investitori, realizzare profitti a due cifre semplicemente spostando un click.
Ma per uno che realizza qualcosa, ce n'è un altro che perde, è inevitabile. Troppo semplice il giochino.

Ora la cosa che fa preoccupare non sono secondo me gli ipotetici ecologisti ingrifati che vorrebbero veder scomparire l'umanità (ammesso che esistano, perchè non ne ho ancora incontrato uno) ma invece i responsabili molto reali dei meccanismi perversi come i mutui sub-prime rifilati come obbligazioni alla gente e che viziano il sistema, siano tutt'ora a piede libero.
Non sono ovviamente i manager della Goldman e Sacks, o della Lehman Bros, oppure quell'altro truffatore che è finito in cella di recente. Quelli hanno le loro responsabilità, ma mi riferisco per esempio a colui che è stato responsabile con l'amministrazione Bush di quella che a detta di molti, è stata una delle cause fondamentali dello sfascio, seppur poco evidente ora. Ovvero quella specie di deregulation nella finanza, per dirla in parole povere.
Ora lo stesso è stato scelto per rimpiazzare alla bene e meglio, il nuovo ministro dell'economia (se non erro con la qualifica) nella amministrazione Obama, perchè l'altro era stato fatto dimettere in seguito allo scandalo di qualche colf pagata in nero o contributi non versati...

Ma oltre a questo ce ne sarebbero anche altri già citati en passant.
 
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view post Posted on 30/3/2009, 11:34
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Immane Rompiball

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Io non credo che la visuale di un contadino, semplicista com'è possa arrivare fino in fondo alla reale valutazione di quello che è successo, figuriamoci poi, riuscire a prevedere ciò che avverrà tra dieci anni.
I mutui sub-prime e la liberalizzazione selvaggia dei mercati non mi sembrano la causa del pandemonio che è successo, quanto la scintilla che ha fatto saltare la polveriera.
Non credo che la liberalizzazione selvaggia o meno dei mercati sia un male. Così come la globalizzazione. Ritengo che non fosse meglio di ora quando non si trovavano in giro libri o riviste, o informazione in genere, quanto musica, film o componenti elettronici, meccanici, come si può fare ora.
Il male, secondo me, lo stanno subendo coloro che hanno sempre marciato sulla mafia settoriale. Per cui tu non puoi comprare un libro in rete in italiano se non al prezzo di libreria contro meno della metà se lo compri in inglese, perchè in Italia c'è la lobby dei librai. Altrettanto vale per i componenti elettronici, ma anche per l'elettronica consumer. Oggi si trovano macchine fotografiche veramente ottime a prezzi bassi, una volta prima di arrivare a toccare con mano una macchina fotografica dovevi tirar fuori fior di soldoni che andavano ad ingrassare tutti i passaggi di mano lobbistici. Io credo che il crollo dell'economia sia proprio dovuto al fatto che alla produzione l'oggetto "X" ha un costo di 1 euro, ma viene venduto a 5 euro a causa del valore di mercato, poi, l'importatore in Italia lo rivende a 10 euro, il distributore a 20 il concessonario esclusivo a 40, il rivenditore all'ingrosso a 80 ed il dettagliante a 160 euro. E alla fine, ti trovi con un oggetto da 1 euro pagato 160 solo per il cambio di mano. Ora, io trovo giusto che si guadagni dal fatto di conoscere il mercato, ma non esageriamo con i soliti lumaconi che non fanno altro se non controllare mafiosamente la "zona".
Forse, anche con i meri soldi la situzione era così, e con la deregulation del settore sono caduti tanti don Vito Corleone che ci marciavano.
Forse, quello a cui stiamo assitendo adesso è un ritorno di mafiamento del mercato? Chissà... :unsure:
 
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maxwell2
view post Posted on 31/3/2009, 09:52




Il passaggio di mano in mano nel commercio è inevitabile . Dal luogo di produzione del prodotto si passa a quello logistico , poi di intermedizione il quale rappresenta un buon margine di guadagno , fino al cliente finale o consumatore.E' cosi in tutto il mondo capitalista, Europeo , Asiatico, Americano.Le "speculazioni" sulla intermediazione è pericolasa e puo portare a problemi che possono far rallentare i consumatori e l' atto di acquisto dei prodotti.
 
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view post Posted on 1/4/2009, 16:20
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Grande Rompiball

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No, Law l'anticipazione era stata solo riportata dal contadino, ma era tipo una profezia di qualcun altro...
Cmq. secondo me ci sono varie concause, tra di loro il disastro finanziario entra a pieno titolo, non solo come detonatore. Se non ci fosse stata secondo me lo scenario sarebbe stato parecchio diverso (migliore?), non semplicemente rivelato da qualcos'altro.
Non per niente ora sembrano tutti voler correre ai ripari, a partire da Obama che sta cercando di rigirare la frittata in tutti i modi, a Sarkozy ad esempio con le dichiarazioni di oggi e molte altre (sembrano perchè poi... vabè...).
Tutti i meccanismi di controllo sulla finanza e reati connessi sono stati posti in essere proprio per limitare i furrrrrbi.
Purtroppo al giorno d'oggi non sono neanche più sufficienti, che poi una deregulation ha mostrato oggi tutta la fragiilità del sistema.
Troppo facile manipolare e "drogare" il gioco se si stà nei livelli superiori.

Sulla pericolosità della speculazione nella intermediazione sono d'accordo con Max, comunque. Forse l'ho già detto, ma oggi sul virtuale si può acquistare e vendere materie prime, oro... soprattutto. bene di rifugio per eccellenza.
Dunque, non possiedono oro, ma comprano e vendono oro virtuale. Così l'oro vero cambia di prezzo in funzione di un mercato "virtuale". Col petrolio ci siamo andati molto vicini...
E lo fanno tra le pieghe dell'economia reale, nei punti seminascosti della normativa, tipo i pidocchi. E a rimetterci sono proprio quelli che lavorano e ste cose le devono comperare sul serio.

Cmq. noi siamo qui che discutiamo e intanto l'Europa decreta che l'aranciata può chiamarsi tale anche se non contiene arancia. Il cioccolato già l'avevano sdoganato, poi toccherà al vino che non sarà più solo vino, il latte non più latte ... e così via.
Ecco un altra tarma al lavoro (da un po'). Burocrazia, corruzione, stipendiati inutili... bah
Perchè cavolo un organismo politico deve stabilire cosa si può vendere e cosa invece no, cosa è autentico (in materia alimentare) e cosa no, resta per me un mistero.
 
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view post Posted on 1/4/2009, 17:05
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Immane Rompiball

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Mhà... una volta crollò il comunismo in unione sovietica perchè ormai era alla frutta. Se ora crolla anche il capitalismo perchè ha raggiunto la frutta anche questo... il prossimo cosa sarà? :unsure:
Secondo me, dietro a sto casino ci può essere qualcuno che pilota ste cose e questi altri deficienti non se ne sono resi conto, oppure sono stati corrotti per non rendersene conto. Cina? L'Iran? L'India? Ex paesi sovietici? Paesi Arabi? Alleanza Panamericana per il comunismo? ... L'Europa? :o:
Lapo? Chi sta dietro a Obama? Chi sta dietro Obama? (non l'ho scritto due volte per errore).
Oppure sono solo dei cretini disonesti gli operatori di borsa, le banche e tutta la crema del business internazionale?
Mhà... queste si che sono belle domande... mica micio micio... <_<
 
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maxwell2
view post Posted on 2/4/2009, 08:44




Certo che non credere ad una manipolazione o globalizzazione o peggio un nuovo ordine mondiale, molti politici ne parlano come possibile, non è cosa strana.
Anche grazie alla globalità di ogni azione quotidiana , come fare colazione, leggere il giornale acquistare prodotti di consumo è divenuta UGUALE in tutto il mondo a est o a ovest che sia.
Chissà se qualcuno saprebbe rispondere veramente.
O forse è un mutamento delle cose ,una evoluzione della borsa, del commercio o del lavoro e del risparmio , verso qualcosa che nessuno puo' immaginare......ma solo sperare.

 
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56 replies since 2/3/2009, 11:09   632 views
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