Il suono esoterico delle valvole., Bufala o realtà?

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view post Posted on 17/9/2007, 15:24
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Immane Rompiball

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Esatto. Le affermazioni sono giuste. La reazione negativa è una bestiaccia ma se dosata bene è benefica. Riduce l'impedenza di uscita ed allarga lo spettro di frequenza amplifica oltre a ridurre la distorsione armonica. Ma non è una panacea. Certo è che non si può comparare un amplificatore da 10W single ended a triodo a riscaldamento diretto senza reazione in pura classe A con un amplificatore a pentodi in push pull parallelo in classe AB2 da 200W. Non si possono comparare per via della potenza. Utilizzando delle casse ad alto rendimento per entrambe le prove, come si deve. Sarà meglio il 10W ... fino a 5W... poi sono dolori. Quindi, se 200W servono... -_-
Il triodo è meglio del pentodo, è vero, ma è altrettanto vero tutto il resto. Ma siamo di nuovo punto e a capo. Se potenza serve... pentodo si deve usare. Oppure migliaia di volt di anodica con evidenti problemi sul trasfo di uscita.

Quindi in sostanza, l'ingegneria non è un'opinione, e il miglior compromesso deve tener di sufficiente conto di tutte le variabili nella giusta proporzione.
Anche se un SE a triodi a riscaldamento diretto tipo 300B in classe A pura da qualche watt, senza reazione è una chicca. Magari da usare con una cassa full range a tromba esponenziale. Oppure abbinandolo ad un sistema multi amplificazione usando il bombardone PP per i bassi ed il SE a triodo per i medio alti. Se si esagera se ne potrebbe fare anche uno per i super acuti.
Io non mi scandalizzerei, a patto che tutto venga messo insieme con saggezza e comprendonio. :)
 
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view post Posted on 30/4/2008, 16:12
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Immane Rompiball

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Percontinuare sul filo del "suono delle valvole" propongo un articolo interessante che propone qualcosa di nuovo e definitivo, sul perchè le valvole amplificano meglio dei transistors e/o perchè sarebbero meglio i triodi dei pentodi, determinati triodi piuttosto che altri ecc...

http://www.nutshellhifi.com/library/FindingCG.html
 
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Marco78mo
view post Posted on 21/1/2010, 14:44




CITAZIONE
Le valvole e tra di esse soltanto i triodi amplificano il segnale introducendo una distorsione armonica solo su armoniche pari, quindi intonate con il resto della musica. Mentre i pentodi o i transistors o quant'altro introduce distorsione armonica anche o solo di armoniche dispari e quindi stonata e sgradevole.
Questo a causa della forma delle caratteristiche anodiche o di collettore dei transistors....

E' veramente dimostrabile matematicamente tutto cio'? (basta un cenno :) come risposta, ci manca sol postare tutta la dimostrazione con Fourier & company...)
Un tipo di curve come quella dei triodi che sappia anch'io, non e' presente in alcun altro componente, specialmente in quelli a stato solido. Guardiamo i datasheet, transistor, pentodi, Jfet e Mosfet hanno tutti le curve dalla forma simile.
Come mai allora c'e' chi insiste a dire (e tra questi una notissima rivista d'elettronica che tutti conoscono... che lo scrive da sempre) che i Jfet e i Mosfet avrebbero un suono caldo come quello delle valvole?
C'e' qualcosa di vero (l'unica cosa in comune che hanno Fet e valvole e' l'esser pilotati in tensione ed e' questa la motivazione usata per spiegare le armoniche pari) o e' una cavolata?
E i tetrodi a fascio? KT88, ad esempio, stanno a mezza via tra un triodo e un pentodo? :)
 
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view post Posted on 21/1/2010, 15:17
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Immane Rompiball

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Se n'è già parlato da qualche parte in questa sezione sulla veridicità della generazione di armoniche pari da parte del triodo mentre di quelle dispari da parte del pentodo ed in particolare dai transistors.
La dimostrazione matematica è alquanto incasinata, ma se uno ha un pò di pazienza se la può trovare e verificare fino a convincersi. Oppure si può semplicemente costruirsi un amplificatore a triodi uno a pentodi molto simile e verificare con un analizzatore cosa esce a parità di ingresso. Ancor più semplicemente, il ragionamento della casalinga, è di chiedersi perchè si continua a fare amplificatori per chitarra a valvole. O ci si può anche chiedere perchè sti benedetti triodi sono ancora a galla dopo 50 anni di dominio dei semiconduttori.
Se tutto ciò non basta non resta che rassegnarsi a fare l'analisi delle curve di triodo e di pentodo. Il tetrodo non è altro che un pentodo con qualche distorsione nella zona a bassa tensione dove non si deve assolutamente far lavorare, il resto non cambia.
L'essere pilotati in tensione rende i mosfet migliori dei transistor ma la curva a corrente quasi costante tipica resta.
Il suono "caldo" ha poco senso. Io direi un suono più "armonico" degli altri tubi. Forse perchè le valvole si scaldano mentre i transistors rimangono freddi... :lol:
Una buona via di mezzo tra un triodo ed un pentodo è una configurazione ultralinear. O forse anche una configurazione con cathode feedback tipo Quad. Io ho provato entrambi i sistemi perdendoci tanto tempo e le diatribe le lascio a chi "insegna". (Ci sa fa, chi non sa insegna, chi non sa insegnare insegna ginnastica). Entrambi i sistemi sono migliori di puro pentodo ed hanno vantaggi sul triodo ma nessuno dei due è uguale o superiore al triodo puro. E tra i due trovo che la versione quad sia la migliore. Naturalmente c'è sempre pronto lì quello che "insegna" pronto a smentire, ma questo è ciò che ho provato io di persona e non mi ha raccontato nessuno. :)
 
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Marco78mo
view post Posted on 21/1/2010, 19:15




Ok, mettiamo da parte i triodi dato che abbiamo appurato che tutti, maniaci e non, li considerano i tubi migliori in campo audio. Il maniaco lo considera ottimo perche' ha un suono "caldo", il tecnico serio lo considera ottimo perche' le curve di funzionamento sono tali da introdurre distorsione armonica intonata. Chiudiamo il capitolo triodi quindi.
Le altre valvole? I tetrodi e i pentodi, es. KT88 e EL34, con cui vengono realizzati kit di montaggio e ne vengono decantate dalla rivista stessa le qualita' "termomelodiche" (suono caldo :lol: ) sono una fregatura? mi riferisco sempre alla rivista del post precedente. Dato che questi 2 tipi di tubi distorcono come un componente a stato solido, otterrei lo stesso risultato se facessi l'ampli a Mosfet?
Questo volevo capire: se una persona prende uno di questi kit di montaggio per poter poi apprezzare il suono valvolare, rimane deluso?

 
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-Wolfy-
view post Posted on 21/1/2010, 19:32




vi siete dimenticati l' effetto placebo.
se un persona crede che qualcosa sia vero, qualcosa di non provabile davanti a lei, per lei è vero.
 
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view post Posted on 22/1/2010, 09:12
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Immane Rompiball

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CITAZIONE (-Wolfy- @ 21/1/2010, 19:32)
vi siete dimenticati l' effetto placebo.
se un persona crede che qualcosa sia vero, qualcosa di non provabile davanti a lei, per lei è vero.

CITAZIONE (Marco78mo @ 21/1/2010, 19:15)
Ok, mettiamo da parte i triodi dato che abbiamo appurato che tutti, maniaci e non, li considerano i tubi migliori in campo audio. Il maniaco lo considera ottimo perche' ha un suono "caldo", il tecnico serio lo considera ottimo perche' le curve di funzionamento sono tali da introdurre distorsione armonica intonata. Chiudiamo il capitolo triodi quindi.

Bene.

CITAZIONE
Le altre valvole? I tetrodi e i pentodi, es. KT88 e EL34, con cui vengono realizzati kit di montaggio e ne vengono decantate dalla rivista stessa le qualita' "termomelodiche" (suono caldo :lol: ) sono una fregatura?

In gran parte non proprio una fregatura. In effetti, un buon amplificatore è sempre un buon amplificatore ed in un amplificatore non sono solo i finali a contare, ma anche gli altri componenti, il pre, l'invertitore di fase, il pilota...

CITAZIONE
mi riferisco sempre alla rivista del post precedente. Dato che questi 2 tipi di tubi distorcono come un componente a stato solido, otterrei lo stesso risultato se facessi l'ampli a Mosfet?

Bisogna vedere l'insieme e non il dettaglio. Si può fare un amplificatore tutto a triodi con un push pull in clase A di 300B come finali ma che va che è un cesso. Oppure si può fare un amplificatore tutto a pentodi che va benissimo. Non si può semplificare all'eccesso. Possiamo solo dire che due amplificatori fatti con la medesima cura di circa la medesima potenza in uscita, uno tutto a pentodi l'altro tutto a triodi, quello tutto a triodi è meglio, e si sente a orecchio senza strumenti, la differenza tra i due paragonandoli con la medesima sorgente di segnale. Vale a dire senza cambiare altro durante le prove.

CITAZIONE
Questo volevo capire: se una persona prende uno di questi kit di montaggio per poter poi apprezzare il suono valvolare, rimane deluso?

Dipende. Dipende da tutto il resto che viene usato. Lettore CD o piatto LP con relativo preamplificatore, casse, stanza arredamento. Tipo di musica, potenza... Le cose sono sempre molto complesse ed ogni riduzione alla semplicità trae in inganno.
Se hai una baracca di lettore seguito da un preamplificatore equalizzatore da tre palanche, con due casse asfittiche, non troverai molta differenza tra un amplificatore a transistor ed uno a valvole. Non so se mi spiego... :unsure:

 
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Marco78mo
view post Posted on 22/1/2010, 13:39




Eggia' Wolfy, l'autosuggestione e gli atti di fede stanno alla base di molte credenze...
E' proprio per questo che vorrei individuare dei punti fermi, delle certezze su cui non ridiscutere piu', altrimenti facciamo proprio il gioco dei "maniaci esoterici".
Lawrence, nel rispondermi sembra quasi che non ti voglia sbilanciare piu' di tanto, come se fossi cosciente che l'argomento "amplificazione HI-END" sia ancora da sviluppare completamente.
Sono io che pongo male le domande o tu tenti di sfuggirle? forse le risposte che mi dai non sono quelle che voglio sentirmi dire, la psicologia e' una brutta bestia :lol: Perdonami, sara' che e' venerdi' e la stanchezza della settimana si fa sentire e non riesco a capire...
Ad esempio:
Ho un finale a pentodi e un finale a mosfet, entrambi realizzati con la massima cura possibile, polarizzazione perfetta, distorsione percentuale THD identica, larghezza di banda 10-50000Hz, stesso guadagno, etc... tutto il resto della catena dell'impianto e' identica (dal preampli alle casse) . Dai datasheet vedo che le curve dei dispositivi attivi tensione ingresso/corrente uscita sono pressoche' uguali. Che cosa devo aspettarmi ad una prova di ascolto e ad una prova strumentale? Tra queste affermazioni, ce n'e' una giusta?!

1 - nessuna differenza tra i due, ne' percepibile all'ascolto, ne' strumentale, dato che le curve dei dispositivi attivi sono uguali la distorsione armonica sara' dello stesso tipo (distorsione sia su armoniche pari e in minor misura su quelle dispari).

2 - il finale a valvole distorce in modo diverso dal finale a mosfet, quest'ultimo presenta a parita' di THD piu' armoniche dispari e quindi alla prova di ascolto lo si percepisce piu' stonato. Alla prova strumentale con analizzatore di spettro si nota infatti una diversa ampiezza delle frequenze armoniche.

3 - strumentalmente non si nota alcuna differenza (le armoniche hanno ampiezza comparabile) ma alla prova di ascolto si preferisce comunque il finale a valvole, per una serie di motivi legati alla percezione del suono non spiegabili per ora scientificamente.

4 - consideriamo un caso piu' reale in cui l'ampli a valvole presenti THD=0,5% mentre quello a mosfet THD=0.1% (grazie al maggior guadagno dei dispositivi a stato solido e quindi maggiore retroazione) e' il finale mosfet a presentare migliori caratteristiche, sia strumentali sia alla prova di ascolto.

5 - la distorsione armonica e' importante, ma lo e' ancor piu' la capacita' dell'amplificatore di rispondere ai transienti (alto slew-rate) e qui il finale a valvole e' superiore, lo si vede sia strumentalmente e si sente all'ascolto.

6 - il finale a valvole presenta minor distorsione di fase ed e' quindi preferibile

7 - il migliore e' senza dubbio quello a valvole, ma per apprezzare meglio tutte le sfumature della riproduzione sonora e' necessario sostituire tutti i cavi in rame dell'impianto con cavi in oro argentato e platinato, opportunamente stagionati :rolleyes:

Dai, Lawrence, dimmi che l'affermazione giusta e' la prima! :lol:

 
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view post Posted on 22/1/2010, 18:38
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Immane Rompiball

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CITAZIONE (Marco78mo @ 22/1/2010, 13:39)
Eggia' Wolfy, l'autosuggestione e gli atti di fede stanno alla base di molte credenze...
E' proprio per questo che vorrei individuare dei punti fermi, delle certezze su cui non ridiscutere piu', altrimenti facciamo proprio il gioco dei "maniaci esoterici".
Lawrence, nel rispondermi sembra quasi che non ti voglia sbilanciare piu' di tanto, come se fossi cosciente che l'argomento "amplificazione HI-END" sia ancora da sviluppare completamente.

Forse perchè le risposte sono molto complesse ed articolate?

CITAZIONE
Sono io che pongo male le domande o tu tenti di sfuggirle?

No, non cerco di sfuggirle. Come dicevo, ogniuna delle tue domande richiederebbe una discussione separata intera per qualche mese. Molte domande tutte insieme in poco tempo, purtroppo, hanno come risposta qualcosa che non è esattamente la divina commedia. :)

CITAZIONE
forse le risposte che mi dai non sono quelle che voglio sentirmi dire, la psicologia e' una brutta bestia :lol: Perdonami, sara' che e' venerdi' e la stanchezza della settimana si fa sentire e non riesco a capire...

E noi cercheremo di chiarire per quanto sia possibile.

CITAZIONE
Ad esempio:
Ho un finale a pentodi e un finale a mosfet, entrambi realizzati con la massima cura possibile, polarizzazione perfetta, distorsione percentuale THD identica, larghezza di banda 10-50000Hz, stesso guadagno, etc... tutto il resto della catena dell'impianto e' identica (dal preampli alle casse) . Dai datasheet vedo che le curve dei dispositivi attivi tensione ingresso/corrente uscita sono pressoche' uguali. Che cosa devo aspettarmi ad una prova di ascolto e ad una prova strumentale? Tra queste affermazioni, ce n'e' una giusta?!

1 - nessuna differenza tra i due, ne' percepibile all'ascolto, ne' strumentale, dato che le curve dei dispositivi attivi sono uguali la distorsione armonica sara' dello stesso tipo (distorsione sia su armoniche pari e in minor misura su quelle dispari).

2 - il finale a valvole distorce in modo diverso dal finale a mosfet, quest'ultimo presenta a parita' di THD piu' armoniche dispari e quindi alla prova di ascolto lo si percepisce piu' stonato. Alla prova strumentale con analizzatore di spettro si nota infatti una diversa ampiezza delle frequenze armoniche.

3 - strumentalmente non si nota alcuna differenza (le armoniche hanno ampiezza comparabile) ma alla prova di ascolto si preferisce comunque il finale a valvole, per una serie di motivi legati alla percezione del suono non spiegabili per ora scientificamente.

4 - consideriamo un caso piu' reale in cui l'ampli a valvole presenti THD=0,5% mentre quello a mosfet THD=0.1% (grazie al maggior guadagno dei dispositivi a stato solido e quindi maggiore retroazione) e' il finale mosfet a presentare migliori caratteristiche, sia strumentali sia alla prova di ascolto.

5 - la distorsione armonica e' importante, ma lo e' ancor piu' la capacita' dell'amplificatore di rispondere ai transienti (alto slew-rate) e qui il finale a valvole e' superiore, lo si vede sia strumentalmente e si sente all'ascolto.

6 - il finale a valvole presenta minor distorsione di fase ed e' quindi preferibile

7 - il migliore e' senza dubbio quello a valvole, ma per apprezzare meglio tutte le sfumature della riproduzione sonora e' necessario sostituire tutti i cavi in rame dell'impianto con cavi in oro argentato e platinato, opportunamente stagionati :rolleyes:

Dai, Lawrence, dimmi che l'affermazione giusta e' la prima! :lol:

Si secondo me la risposta giusta è la prima a patto che si tenga di conto, anche della distorsione ai transienti e da intermodulazione.
Naturalmente, la prova da fare deve essere fatta senza che gli ascoltatori, almeno una decina, sappiano quale sia l'amplificatore che amplifica brani diversi. Poi, dalla sorgente audio fino alle casse deve essere tutto uguale.
Tieni presente che quel tipo di prove è stato fatto e senza mai sostituire l'amplificatore è stato detto agli ascoltatori che invece i brani erano riprodotti un pò con uno un pò con l'altro. Molti hanno decisamente dato parere positivo all'amplificatore a valvole pur non essendo mai stato usato nelle audizioni. Effetto placebo. Chissà... :rolleyes:

Edited by Lawrence - 22/1/2010, 19:01
 
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Marco78mo
view post Posted on 1/2/2010, 14:17




Bentornato Lawrence :)
Insomma, anche tu confermi che la prova di ascolto e' la piu' importante, ma... ...ma e' difficile trovare degli ascoltatori oggettivi :lol: ! Bel problema! Parleremo magari piu' avanti della prova di ascolto...

Posto un link di un sito di chitarristi che tratta l'argomento "valvole e transistor" : http://www.dodicesimotasto.it/articoli/il-...dei-transistors
L'autore propone l'argomento in modo molto chiaro e trae (forse un po' troppo in fretta) le sue conclusioni. In particolare afferma:
-il tipo di distorsione (seconda o terza armonica) dipende dalla configurazione circuitale. Il single-ended distorce prevalentemente la seconda armonica e in teoria sarebbe preferibile. Questo e' condivisibile. Forse c'e' da discutere sul fatto che il tipo di distorsione non dipenda dal dispositivo attivo usato.
-il trasformatore e' il componente che introduce piu' distorsione di tutti
-il fattore di smorzamento, molto basso nelle valvole rispetto allo stato solido, introduce suoni aggiuntivi in uscita
-l'alimentatore dell'amplificatore, specie se realizzato con valvole raddrizzatrici, avendo alta resistenza di uscita provoca una specie di "malfunzionamento" che contribuisce anch'esso a colorare la riproduzione sonora

Insomma il suono "caldo" sarebbe provocato da questi diversi fattori. Oppure come ho letto in giro una conclusione un po' piu' semplificata: "il suono caldo delle valvole e' semplicemente il caldo suono della seconda armonica" ? :)
 
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view post Posted on 1/2/2010, 15:14
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Immane Rompiball

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Le cose sono sempre molto più complesse di quanto poi possano apparire a prima vista.
Una accurata analisi strumentale eseguita in modo obiettivo è senz'altro più "indicativa" di qualsiasi prova di ascolto a "orecchio". Inoltre è una prova scientifica e inconfutabile riproducibile ovunque su qualunque apparato. In genere, è diffusa l'idea che le prove a orecchio siano più veritiere di quelle strumentali perchè chi diffonde le prove strumentali su un amplificatore di marca pinco modello pallino in realtà non le ha fatte ma le ha pensate.
Quando parlo di prova di ascolto, io parlo di un altro tipo di prova, come ho detto prima, un paragone a "orecchio" tra un buon amplificatore di commercio ed un buon "fai da te" a valvole quello di commercio ne esce stracciato. Con questo non intendevo affatto dire che qualsiasi porcheria fatta in casa con coccodrilli e materiale malassortito sia meglio di qualsiasi cosa di commercio. Non intendevo dire neppure che le prove a orecchio siano più chiarificatrici di quelle strumentali. Intendevo dire quello che si capisce in prima istanza. :)

Chi ha scritto l'articolo sulla distorsione ha toppato in modo evidente, quando parla dell'origine della distorsione armonica. Il tipo e la quantità di distorsione dipende nella maggior parte dal tipo di dispositivo "attivo" impiegato per amplificare un segnale. Gli altri componenti sono puramente lineari e quindi non introducono alcuna distorsione armonica. Il trasformatore di uscita è pure da escludere perche se ben dimensionato non lavorerà mai nelle zone di distorsione dovute all'isteresi. Inoltre, se il nostro amico che ha scritto il suo articolo avesse studiato elettronica dalle basi, capirebbe che triodi, tetrodi, pentodi, transistor, mosfets hanno delle curve caratteristiche diverse tra di loro.

Triodi:

image

Pentodi:

image


(come se ne parla al primo post di questa discussione)

Proprio queste curve, perchè non sono rette, sono quelle che introducono la distorsione nell'onda amplificata. Ora, basta guardare le forme d'onda dei triodi e dei pentodi, quelle dei pentodi sono simili a quelle dei transistors come forma ma non come dimensione. Per capire quale sia la differenza e perchè i triodi introducono distorsione generalmente sulle armoniche pari, mentre pentodi e altri sulle armoniche dispari. Tralasciando parti della curvatura si può notare che il triodo amplifica a tensione costante mentre il pentodo a corrente costante. Come dicevo, proiettando la forma d'onda sinusoidale sulle curve si ottiene in uscita ciò che ne risulta, graficamente. La spiegazione analitica risparmiatemela...
Volendo, se uno non ci crede, può farsi un amplificatore con un pentodo. Lo collega e fa le sue misure con un analizzatore di spettro audio. Poi, collega il solito pentodo a triodo e rifà le sue misure. Ma generalmente, chi generalizza in questo modo, non ha a disposizione un laboratorio per fare queste prove e spesso, neppure le capacità e le competenze. Però si sente di dire la sua perchè ne è molto convinto. :)
Anche se molte cose giuste le dice quando parla del suono "impastato" da trasformatori di poco costo o inadeguati, e componenti da frittura mista. Principalmente, un amplificatore amplifica il suono con qualità proporzionale alla costruzione dell'amplificatore. Questo mi pareva di averlo detto.

Parlando dell'alimentatore, possiamo dire che certi amplificatori hanno un trasformatore da 30VA e vengono venduti per 100+100 W. Ma questo punto rientra nella categoria in cui l'amplificatore di commercio viene dichiarato con delle caratteristiche acchiappaciutrulli.

Il suono caldo, dei triodi e non di tutte le valvole è essenzialmente dovuto all'uso dei triodi e non ad altro. Un amplificatore a pentodi non avrà lo stesso effetto. Anche se ci sarebbe da obiettare che se la registrazione è un cesso è inutile amplificarla con un classe di 300B in SE o se con un NAD3020 con 2N3055 come finali.

Alla fine, in senso lato, il tizio ha ragione quando sostiene che la qualità dell'amplificazione dipende dalla totalità del circuito che viene impiegato per produrla. :rolleyes:

Ah, non dimentichiamo che in quell'articolo si parla di amplificatori per chitarra. Quindi, una cosa diversa dagli amplificatori per riproduzione. :rolleyes:

Edited by Lawrence - 1/2/2010, 16:29
 
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Marco78mo
view post Posted on 3/2/2010, 22:25




Lawrence, dopo averti stressato con le mie domande, dopo avere stressato pure un costruttore di impianti “esoterici” (esoterico ma competente, non temere), rotto le scatole ad altre persone, aver imparato ad utilizzare Micro-cap per fare non so quante simulazioni con valvole e mosfet e aver letto di tutto e di piu’ su forum siti e riviste... inizio a intravedere la luce in fondo al tunnel.
Mancano le prove pratiche, lo so, spero di aver presto l’opportunita’ di farne. Dovro’ fidarmi delle simulazioni e di chi le prove le ha fatte seriamente di persona.
Ho trovato inoltre un ottimo articolo sull’argomento valvole-transistor su Radiokitelettronica n.6/2008 di un certo Franco Perugini. Ottimo perche’ e’ l’unico articolo fra i tanti che ho letto in grado di far combaciare tutto cio’ che finora ho incontrato sull’argomento. Diverse cose erano comunque gia’ state scritte da te.
Riassumendo...
Per valutare le differenze tra 2 diversi tipi di amplificatori i parametri principali da osservare sono:
-distorsione armonica (una sinusoide in ingresso, si osservano le armoniche in uscita)
- intermodulazione (2 sinusoidi in ingresso, si osservano le nuove frequenze non volute in uscita)
Distorsione armonica - fenomeni che la causano:
-insufficiente velocita’ di risposta (basso slew-rate)
Tende a trasformare la sinusoide in onda triangolare, con relativa generazione di armoniche dispari. E’ un parametro molto critico soprattutto quando si e’ in presenza di molta retroazione (cosa molto frequente nei circuiti a stato solido).
-clipping
Si ha quando si lavora in prossimita’ della saturazione dei dispositivi attivi, la sinusoide viene “tosata” e tende a diventare trapezoidale. Anche qui si ha generazione di armoniche dispari ed e’ un problema meno grave nelle valvole, in cui lo stacco tra zona lineare e saturazione e’ molto meno netto che nei semiconduttori
-distorsione di incrocio, o crossover
Problema tipico degli amplificatori di classe B push-pull, in cui un ramo amplifica la semisinusoide positiva, l’altro ramo quella negativa. Come nei 2 fenomeni precedenti, la sinusoide viene distorta in modo simmetrico rispetto all’asse orizzontale e si ha generazione di armoniche dispari. Anche qui le valvole, sono superiori, dato che passano dalla conduzione allo spegnimento in maniera molto piu’ graduale che i semiconduttori.
-amplificazione in regime di non-linearita’
Questo e’ gia’ stato abbondantemente spiegato nei post precedenti e dipende dal dispositivo attivo usato, in particolare dalle curve caratteristiche. Abbiam gia’ chiarito che e’ il triodo ad avere le caratteristiche ideali per amplificare (distorsione bassa e prevalentemente di seconda armonica) e che non esiste nessun dispositivo a stato solido capace di replicare curve simili. . Dando un occhio a questo articolo sul fenomenale triodo EC8020 e in particolare alle curve caratteristiche perfettamente equidistanti si puo’ capire qual e’ la linearita’ raggiungibile scegliendo opportunamente il punto di lavoro:
http://ansaht.altervista.org/EC8020_art.htm
Forse solo i transistor SIT-FET hanno curve caratteristiche vicine a quelle dei triodi, ma sono componenti introvabili, talvolta costosissimi e delicati.
Intermodulazione
E’ la generazione di frequenze che non sono in relazione armonica con cio’ che arriva in ingresso ed e’ sempre dovuto alla non linearita’ dei dispositivi attivi. E’ minore negli amplificatore a valvole perche’ questi in genere dispongono di stadi intermedi con guadagno piu’ basso degli stessi realizzati a stato solido (in cui ci sono stadi ad alto guadagno con retroazione globale).

Conclusioni
E’ chiaro che in tutti gli aspetti esaminati i tubi termoionici presentano una certa superiorita’. Con questi e’ possibile realizzare ottimi amplificatori anche senza retroazione. Se ho ben capito, a differenza dello stato solido, in cui spesso l’eccessiva retroazione appiattisce le differenze tra i vari amplificatori, con le valvole abbiamo amplificatori che “colorano” la riproduzione sonora con le proprie ed originali armoniche. Ogni amplificatore e’ così diverso dall’altro. Che sia per questo che esistono tante discussioni sulle valvole? :)
Da notare che con i tubi e’ piu’ semplice ottenere alta dinamica.
Ed e’ anche vero che curando in modo particolare la progettazione di un amplificatore a stato solido, evitando retroazioni spinte e , cosa non facile, tenendo ogni stadio lontano da zone di lavoro non lineari, e’ possibile ottenere buoni risultati.
Altra nota da sottolineare: a seconda della circuitazione scelta si puo’ favorire la produzione di armoniche di un tipo o di un altro. Un push-pull ad esempio tendera’ a distorcere di piu’ le armoniche dispari rispetto ad un single-ended, che distorcera’ soprattutto quelle pari.
Rimane da chiarire in che modo la resistenza di uscita dell'amplificatore (grandezza sostituita elegantemente chiamandola fattore di smorzamento...) influisce sul risultato finale (sul Radiotron c'e' un bel grafico che riporta l'aumento della distorsione al diminuire del fattore di smorzamento).









 
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view post Posted on 4/2/2010, 09:42
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Immane Rompiball

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Perfetto, complimenti, hai fatto un bel riassunto. Proprio così.
Però ti sei dimenticato un fattore molto importante che nel settore dovrebbe essere conosciuto ma che non lo è affatto.
La distorsione ai transienti. Ovvero, quando da un livello di segnale basso, all'improvviso si passa ad un livello molto alto. Tipo, assolo di violino, colpo di timpani. Oppure assolo di voce di un tenore e ingresso di orchestra furibondo. O comunque, tutte le volte che si ha un "burst" di segnale.
Secondo un grande tecnico della Fairchild del passato, quando si cercava di capire perchè gli amplificatori a transistor facessero così schifo, un certo Hans Palouda, questa era la distorsione che faceva la differenza, più che tutti gli altri discorsi sulla distorsione armonica ecc...
Seguendo un suo articolo nelle application notes della Fairchild, negli anni 70, ho realizzato un amplificatore con pochi componenti ma buoni, messi come si deve ed ottenni degli ottimi risultati, qualcosa che fu comparato con un Mark & Levinson e sostenne molto bene la sfida, su dieci auditori, ottenni il 50% che dichiarava che il mio era il M&L.

Quindi, che si fa ora? Si passa alla costruzione di qualcosa? Alla fine dovrai provare no? Ormai ci sei dentro... :lol:
 
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Marco78mo
view post Posted on 5/2/2010, 18:27




Ok, immagino che pure la differente risposta ai transienti dipenda dalle catene di retroazione. Una catena di stadi amplificatori, con retroazione globale, in cui in un anello della catena ci sia il classico polo dominante per dare stabilita' all'insieme, non dovrebbe essere un granche' agile nella risposta... Intuitivamente parlando vien da dire invece che la retroazione locale (tipo una semplice resistenza su emettitore, catodo o source, per intenderci) apporti i noti benefici senza far danni alla dinamica e alla velocita' di risposta.
Lawrence, puoi parlare di quell'amplificatore che avevi realizzato? Era a transistor in classe A?
Si, devo decidermi a passare ai fatti. Per iniziare meglio partire da cose semplici come un single ended. L'unica cosa impegnativa se ho ben capito e' il traferro del trasformatore di uscita, che complica le cose. E' possibile evitare il traferro, sovradimensionando il nucleo?
 
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view post Posted on 8/2/2010, 10:44
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Immane Rompiball

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No, non era in classe A ma un AB1 push pull ma disegnato per funzionare bene con poca reazione ed ottenere una bassa distorsione ai transienti. Pochissimi componenti ottimo risultato. Era una application note della Fairchild.
Ho cercato in rete, ma la application è troppo vecchia, penso che risalga alla fine degli anni 70.
Se ti interessa posso scannerizzare lo schema dopo che l'avrò trovato...

Sulla faccenda della reazione locale o generale non credo che cambi un granchè a parità di quantità di reazione. Cioè, se ho cinque stadi con una reazione pari a 100, credo che sia la stessa cosa che avere un solo anello di reazione con un fattore di reazione pari sempre a 100.

Per il trasformatore SE è possibile costruirne uno in grado di sostenere tutto il campo magnetico continuo, però, ti verrebbe così grande che alla fine le sue caratteristiche farebbero proprio schifo. La via del traferro per evitare la saturazione non si può evitare. È sempre stato utilizzato ed è una buona strategia, e non è così complicato da fare come si dice in giro. ;)
 
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