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view post Posted on 22/6/2010, 14:07
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Immane Rompiball

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Peccato poi che ... lasciamo perdere... :lol:

Si, anch'io ho utilizzato dei convertitori da 100Khz della Analog Devices per fare acquisizioni da una cella di carico usando uno Z180 ma il risultato non è stato eclattante e non per la frequenza quanto per la risoluzione. Gli ultimi 2 bit non ne volevano di stare fermi. Ah, era a 16 BIT la conversione. Ma in definitiva, risultava a 14... :(
 
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Hellblow
view post Posted on 22/6/2010, 14:34




Ahahahah si rapporto in/out sotto l'unità anche se di poco. Quello che però non fui mai in grado di fare con precisione era valutare la quantità di idrogeno prodotto. O meglio visti i rapporti decisi di non "raffinare" la tecnica di misurazione di H2 prodotto. Io acquisivo a 22 bits ma avevo sovradimensionato il sistema per avere risoluzione "certa" di 18 bits. Gli ultimi 2 li scartavo in pratica e i penultimi 2 li arrotondavo durante la conversione in valori decimali. E' un problema comune purtroppo dovuto ad errori vari che influenzano il convertitore... Un casino insomma XD conviene andare sopra in risoluzione quando possibile e poi ignorare un tot di bits.
 
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view post Posted on 22/6/2010, 14:48
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Immane Rompiball

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Conviene spendere meno ed usare un convertitore a 12Bits... mi sa.
Anche perchè io alimentavo il circuito a 10V e con una risoluzione di 65536 un bit mi equivaleva a 152uV che è tutto un dire.
Provai ogni cosa, alimentatore superstabilizzato, in temperatura, filtrato contro il rumore, amplificatori Analog da un sacco di soldi. Condensatori in mica argentata da un sacco di soldi. Schermi ovunque, macchè... Vabbè che anche 14 bit eran buoni, forse anche 12 sarebbero andati bene, ma eravamo partiti circa come te, cioè misurare i problemi di piantaggio di una pressa da 10Ton e stabilire se durante il processo di piantaggio c'era stato qualche errore di tolleranza di qualche Kgf.
Comunque, anche quel progetto ha fatto la fine del tuo calorimetro... :(
 
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Elemento 38
view post Posted on 22/6/2010, 16:25




CITAZIONE (Hellblow @ 22/6/2010, 14:33)
[...] Comunque fu un lavorone, mi divertii parecchio.

E' poi questo il bello :)
 
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view post Posted on 22/6/2010, 16:59
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Immane Rompiball

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Però è meglio quando finisce bene a "tutti felici e contenti" no? :rolleyes:
 
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Hellblow
view post Posted on 26/6/2010, 18:22




Ahhaah eppure ti dico una cosa Law che ero MOLTO tentato di prendere il tutto, costruirci intorno un bel gabbiotto di cemento ed iniziare a smanettare con qualcosa tipo FUSOR o POLYWELL. Il problema è che i neutroni sono delle brutte bestie e non è che sia tanto propenso a espormi al rischio di fungere da bersaglio!
 
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triac60
view post Posted on 27/6/2010, 22:55




CITAZIONE (Lawrence @ 22/6/2010, 15:07)
(....)
Gli ultimi 2 bit non ne volevano di stare fermi. Ah, era a 16 BIT la conversione. Ma in definitiva, risultava a 14... :(

Normalissimo.. meglio 16 ridotti a 14 fatti bene, che 12 traballanti e ridotti a 10. :D
 
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view post Posted on 28/6/2010, 09:28
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Immane Rompiball

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Però se il convertitore a 12 bit funziona benissimo, è stabilissimo, e costa pochissimo chi te lo fa fare di andarti a impelagare con uno a 16 che non ne vuole? :unsure:
Se poi, traballa anche il 12 bit, occorre qualcosa per il parkinson... <_<

Non so che oggetto che avevi tu per le mani Hell, ma quello di cui ho sentito io aveva dei problemi seri concettuali di misura. Non si teneva di conto della conduttività termica, della dissipazione termica, e delle reazioni chimiche esotermiche associate all'elettrolisi e al riscaldamento elettrico per effetto joule. C'era un vizio nelle misure insomma. Qualcosa tipo quello che successe a Fleishman e Pons alla Utah State.
 
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Hellblow
view post Posted on 28/6/2010, 10:44




No io ho risolto infilando tutto in un calorimetro adiabatico. Ricombinazione di H2 ed O2 sempre dentro il calorimetro con ricircolo dell'H2O prodotto dalla cella di reazione H2+O2 alla cella di elettrolisi. Se qualcosa è sfuggito è stato nelle emissioni in alta e bassa frequenza ma penso sia davvero poco. Invece la cosa davvero interessante era tentare un approccio con tensione impulsata. Ma comunque ripeto, questo tipo di esperimenti per essere fatti bene richiedono tempo e soldi e a me mancano entrambi. Diverso il discorso della fusione da "desktop" nel senso che già è ampiamente documentata e quindi quando fai una modifica sai anche su che basi teoriche puoi farla. PErò ripeto i neutroni sono delle brutte bestie e ci vrrebbe un locale adatto solo a quello dove tenere montato il tutto con la giusta sicurezza e la giusta strumentazione. Comunque l'oggetto era un pochino diverso da quello di cui hai letto nel forum che sappiamo noi.
La cella era diversa, catodo e anodo diversi in forma e materiale, con precaricamento dell'idrogeno prima dell'avvio della reazione. Ma avrei anche delle idee per il FUSOR e POLYWELL eh, il discorso però è quello fatto sopra.
 
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view post Posted on 28/6/2010, 11:01
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Immane Rompiball

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Forse non stiamo parlando neppure della stessa cosa... :unsure:
Ormai se ne son viste di tutti i colori. Io parlavo di un oggetto che produceva extra energia perchè in realtà nella misura si faceva un paragone di effetti con una resistenza immersa dentro il calorimetro. Ma questa, in realtà non riscaldava solo il contenuto del calorimetro ma dissipava energia anche verso l'esterno. Quest'energia risultava essere quella che era prodotta in più dall'oggetto esoterico. Oltre, naturalmente, all'energia chimica liberata dall'ossidazione dell'esoterismo che si consumava trasformandosi in ossidi vari.
L'energia irradiata in quegli esperimenti credo che sia veramente poca rispetto alle quantità in gioco misurate e quindi trascurabile.
Buona l'idea di ricombinare i gas prodotti per mantere all'interno del calorimetro tutto. Il casino di quelle prove è sempre che qualcosa se ne va da qualche parte senza che venga misurato.
 
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Hellblow
view post Posted on 28/6/2010, 14:06




Si la cella era fatta apposta per ricombinare i gas e concentrare il calore in un piccolo volume nella parte superiore. Se avrò tempo riprenderò a fare qualche prova con un paio di varianti che mi son venute in mente anche se ripeto sono piu' propenso per apparati come FUSOR o POLYWELL. MI servirebbero però dei campi magnetici molto forti il che significa superconduttori che non sono facili da reperire e maneggiare e già questo mi fa desistere -.-
 
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view post Posted on 28/6/2010, 14:32
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Immane Rompiball

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Non si trova molto sul Polywell e quello che si trova non è molto espliativo, però è pittoresco. :)
Nel senso che è bello da vedersi con quelle bobine tutte annodate tra loro.

Quello che non ho mai capito di quei "cosi" è per quale motivo si debba ottenere la fusione di ioni confinati. D'accordo, il livello di energia è molto alto a sentire le descrizioni e pure il confinamento evita la trasmissione dell'energia all'esterno ma poi, perchè due nuclei si debbano fondere, non l'ho capito. E cosa diamine c'entrano gli elettroni nel confinamento... Bhò. Forse le descrizioni che ho letto fino ad ora erano troppo divulgative e prive di disegni... piuttosto che di foto pittoresche che non dicono nulla...
Comunque, sono esperimenti che se non li conduci in un laboratorio più che attrezzato con altre persone che ti aiutano hai tante speranze quante ne aveva Doc di inventare la macchina del tempo perchè aveva picchiato la testa cadendo nel bagno... :lol:
 
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Hellblow
view post Posted on 28/6/2010, 15:54




Ahahha in realtà i problemi sono piu' sul piano teorico che pratico. Io ne mastico ovviamente di analisi e fisica e qualcosa anche di fisica dei plasmi MA in quel caso ci sono problemi che necessitano competenze molto ampie. Trovando il giusto supporto dalle persone giuste e qualche soldo un paio di esperimenti si possono metter su.

Gli ioni "pesanti" (protoni boro ecc..) vengono accelerati verso il centro e confinati dagli elettroni in un piccolo volume. Le collisioni avvengono a causa dell'accelerazione e del confinamento. Il fatto di non usare griglia risolve un problema del fusor, l'erosione della griglia appunto e la deformazione locale del campo elettrico con conseguenze sull'accelerazione degli ioni.
 
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view post Posted on 28/6/2010, 16:28
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Immane Rompiball

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Comunque, mi sembra una cosa leggerina per produrre energia. Energia che si estrarrebbe come? Sottoforma di calore riducendo il confinamento? Però se riduci il confinamento riduci anche la quantità di nuclei fusi... Mhà...
Comunque, questo pezzo di discussione si potrebbe spostare in fisica e continuare lì che dici?
 
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Hellblow
view post Posted on 28/6/2010, 16:48




Si se vuoi si. Le emissioni energetiche di fusione possono essere convertite in due modi. Il primo è a conversione diretta del calore. Non so però se nel polywell il calore favorisce la reazione e quindi l'estrazione di parte di questo porti sottolivello la stessa. Comunque io so che il polywell è sottounitario come rendimento, per adesso, ma ci stanno spendendo soldi e lavoro sopra.
Il secondo modo è la conversione diretta dal moto del plasma. Il plasma in movimento a causa del calore (agitazione termica) genera un campo elettrico variabile che a sua volta può interagire con una bobina. Ci sono diversi brevetti riguardo questo tipo di conversione, specie se si usano sistemi come lo spheromak. Per il polywell non saprei sul momento dirti come sfruttare il plasma confinato con questo secondo sistema. Infatti il problema è che se il plasma durante la reazione non ha una direzione primaria, ma piuttosto le molecole si agitano in modo casuale, allora la seconda opzione non è sfruttabile in modo efficace sempre da quel che so io. Un esempio potrebbero essere i getti di plasma nello spheromak o in altri reattori di quel tipo.
 
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