Comunque, ritornando in tema, volevo evidenziare il solito aspetto poco scientifico o poco impegnativo di vedere le cose dei praticoni elettrocronici.
Da un manuale di elettrotecnica:
CITAZIONE
Quando un motore, costruito per una determinata frequenza, viene inserito su una rete a frequenza diversa, alla medesima tensione, ne vengono modificate le caratteristiche di potenza e velocità.
Ma no! Che scoperta...
CITAZIONE
a 40Hz corrisponde minor velocità e minore potenza.
a 60Hz corrisponde maggior velocità e minore potenza. E più riscaldamento.
Il rapporto fra le frequenze è uguale al rapporto tra le tensioni: per passare quindi da una frequenza all'altra è necessario modificare, nel medesimo rapporto, anche la tensione di alimentazione.
Seque una tabella comparativa delle tensioni da applicare in rapporto alla frequenza:
(dalla tabella che non riporto per intero)
42Hz 320V
50Hz 380V
60Hz 455V
Questi ragionamenti sono contemporaneamente giusti e sbagliati. Perchè non si tiene conto di alcuni fattori meccanici che complicano la vita agli elettrotecnici.
Occorre considerare una cosa molto importante che i meccanici (quelli che hanno studiato e capito) hanno ben chiaro. La potenza che viene convertita da elettrica in meccanica all'albero del motore dipende dalla coppia fornita e dal numero di giri. Ovvero:
P=Txω
tradotto, la potenza meccanica in watt resa all'albero è data dalla coppia T espressa in Nm (Newton per metro) per la velocità angolare in radianti al secondo, cioè 2π(N/1Sec). Attenzione, al secondo e non al minuto. Queste grandezze devono essere misurate all'albero e non immaginate o estrapolate da qualche tabella. Questo per il motivo che un motore elettrico può essere dimensionato per esempio per 100kW e fornire soltanto 80kW al carico meccanico al regime di rotazione nominale, supponiamo di 1500N/1' o 1500RPM se si preferisce. Oppure può anche fornire all'albero una coppia variabile a seconda del carico mantenendo pressochè costante il numero di giri che dipende dalla frequenza, guardacaso di rete.
Questo significa semplicemente che se aumentiamo la frequenza di rete e quindi il motore aumenterà di conseguenza il suo regime di rotazione o velocità angolare, non è detto che il carico rimanga costante "consumando" più potenza dal motore stesso. La potenza elettrica convertita in meccanica può rimanere anche costante perchè la coppia all'albero può essere ridotta cambiando il rapporto di trasmissione tra albero motore e carico.
Se si pensa che alcuni motori elettrici usati per la movimentazione lavorano per lo più senza carico eccezione fatta per quei momenti in cui viene assorbita coppia, si può variare il loro regime rotativo pur mantenendo pressochè invariata la potenza elettrica assorbita, finchè non si assorbe coppia all'albero.