Un bell' amplificatore essenziale, ma pestifero!

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view post Posted on 4/7/2012, 10:53
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Immane Rompiball

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... superstereo... :lol:
 
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fraggo
view post Posted on 4/8/2012, 14:28




Buongiorno! Finalmente sono arrivati tutti i componenti (tranne il diodo zener che ho ordinato da un'altra parte)

Allora adesso inizia la costruzione, come mi convien procedere?
Montare tutto in aria e poi una volta appurato che funziona trasferire nella sua scatola?
Montare direttamente tutto nella scatola e pregare che vada? :rolleyes:

Per aiutarmi nel montaggio abbiamo acquistato anche una basetta tipo questa ma un pò più grande
zoom_75493872_turret16

Ho un paio di domande, siccome pensavo di partire dallo stadio di alimentazione, nel secondo schema che hai postato ci sono due condensatori da 22mF 450V in parallelo (ma che vanno a masse diverse) sarebbe un errore sostituirli con uno da 220mF 450V?


Mel caso non fosse consigliabile unire quei due componenti sopra citati e visto che di 22mF 450V ne abbiamo solo 2 (abbiamo fatto un pò di confusione con i condensatori) ho recuperato dei condensatori da 220mF 450V li posso usare in sostituzione ai 22mF 450V?

Poi durante la costruzione è possibile andare per passi, cioè una volta collegata la prima valvola, testarla se fa il suo lavoro e poi continuare? Che ne sò magari collegando il TU all'anodica e sentire con una scheda audio o cuffie se esce segnale?

Grazie mille ^_^
 
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svalvolman
view post Posted on 5/8/2012, 08:43




Ciao Fraggo, bentornato.
Spero tu stia scherzando sull' opzione di montare in forma "volante" l' amplificatore per vedere se funziona (e poi ricablarlo all' interno del mobile) :o: . Ti ricordo che ci sono la bellezza di 385 Volts continui. Basta una svista, un dito che sfugge, un cacciavite che scivola di mano per esporsi a danni fisici, potenzialmente irreversibili.

Pregare che vada bene? Mi sembra eccessivo, dai. Tranquillo. La cosa fondamentale è NON AVERE FRETTA. Schema davanti, calma e lucidità sono tutto ciò che serve per riuscire felicemente ad eseguire un cablaggio senza errori. La fretta, invece, spesso porta a errori banali, cattive saldature, layout contorti e altre beghe che complicano inutilmente il lavoro, penalizzandone il funzionamento in seguito, ovviamente.
Ok?
Riguardo ai condensatori, l' insidia nascosta è subdola, ma conviene chiarirsi un pochino le idee...
Se tu osservi bene lo schema 2 e ti rileggi cosa ho scritto, ti accorgerai che i due condensatori da 22uF sono situati (a schema) in 2 punti abbastanza precisi. E non a caso. Quello dopo il ponte diodi opera il classico lavoro di "livellamento" (trasformando l' onda pulsante in uscita dal ponte diodi in una che si può definire, al 90%, "continua"), operando direttamente sulla massa dello "STARPOINT" (oppure della massa segnale, se decidi di sviluppare la soluzione 2 suggerita) ; il secondo, invece, serve sia da rinforzo al precedente che da BYPASS LOCALE sul Trasformatore d' uscita, operando direttamente sulla massa di potenza.
In pratica, così dislocati, i due condensatori fanno un lavoro eccellente e nello stesso tempo evitano che vadano a spasso disturbi spuri di segnale anodico in giro per il telaio, provocando fischi ed inneschi (perchè verrebbero ripescati e riamplificati dal guadagno relativamente elevato della sezione PRE). Rispetta per cui il suggerimento dato sul posizionamento di questi 2 condensatori e delle masse a cui essi fanno capo, mi raccomando.
Io ti consiglio di rispettare la capacità di 22uF per ognuno e di evitare di metter quelli da 220uF al loro posto, per un motivo semplice ma concreto: Garantire da parte del trasformatore d' alimentazione una maggiore velocità di ricarica degli stessi ed evitargli inutili stress durante questa operazione. Saprai benissimo che un condensatore accumula energia, vero? Ebbene, converrai che risulta logico capire che l' energia, per poter essere accumulata, dev' essere inizialmente fornita su di esso; Anche ogni volta che un condensatore rilascia energia durante una richiesta, dev' essere poi ricaricato. Nella fase di ricarica, esso ha un tratto "inerziale" decisamente bruto che aumenta con il valore della sua capacità, a parità di corrente erogabile da parte della sorgente (il trasformatore).
La corrente erogata dal Trasformatore sui circuiti valvolari, in genere, non è molto alta, nemmeno nei picchi, e perciò i cicli di ricarica di un condensatore 10 volte più grande, risulteranno non solo più lunghi, ma costringeranno il povero trasformatore d' alimentazione ad erogare per più tempo picchi di notevole intensità. Il risultato di tutto questo potrebbe concretizzarsi in un suo surriscaldamento e, naturalmente, nella mortificazione delle sue prestazioni dinamiche. Un' alimentazione in crisi, senza respiro, si ripercuote anche sull' intero amplificatore, naturalmente.
Una capacità totale di 44uF è più che sufficiente a garantire una buona riserva di energia e di filtraggio; Le testate da 100W usano sull' anodica di potenza 47uF....senza problemi. ;)

Riguardo al procedere per passi, fai bene a cominciare dall' alimentatore. Però non giocare a fare test col trasformatore d' uscita: correresti il rischio di mettere fuori uso lui e/o le valvole sulle quali lo metti...
Questo perchè le valvole pre non sono adatte a sopportare lo stress che richiederebbe il TU. E anche lo stesso TU (concepito per sistemi push-pull), non gradisce affatto essere attraversato da corrente continuà.
La cosa in realtà si potrebbe fare (inserendo un condensatore in serie), ma vorrei che desistessi dal provarci. Se non si è più che accorti e consapevoli su quello che si fa, si rischia di brutto...
Per cui: monta pure tutto e poi, dopo aver controllato per bene la correttezza schematica del layout, dai "la scossa". Stop.

Ultimo consiglio, forse banale, ma mai scontato: utilizza SEMPRE per il collegamento dei 3 potenziometri degli spezzoni di BUON cavetto schermato e nel cablaggio che svolgerai mantieni i collegamento CORTI E DIRETTI il più possibile. Segui un andare ordinato e logico, senza inutili avanti e indietro.
Vedrai che l' ampli andrà liscio, a primo colpo!

 
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view post Posted on 6/8/2012, 14:22
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Immane Rompiball

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Bella quella scheda portacomponenti. Bella davvero. :o:
 
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fraggo
view post Posted on 6/8/2012, 21:31




Grazie svalvolman i tuoi consigli sono preziosissimi, oggi sono andato ad acquistare i condensatori mancanti da 22uF 450V e per seguire l'altro consiglio ho preso un cavo microfonico schermato "tasker" c129 1x0.35 O.F.C. a bassa capacià (me lo ha consigliato il commesso, spero vada bene)

Per gli altri collegamenti va bene comune cavo da elettricista?

Grazie ancora
 
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svalvolman
view post Posted on 8/8/2012, 00:05




Tasker??? Consigliato dal commesso?????
Ma sei sicuro che non abiti anche tu a Seregno???? Ha ha ha...

Ciao Fraggo, bentrovato.
Sì, per i collegamenti puoi usare il comune filo da elettricista. Decidi la sezione giusta in base a ciò che lo stesso deve svolgere (diciamo che tra 0,50-0,75-1 mmq è il range utile). Approfittane, se puoi, per differenziare i colori in base al collegamento da stabilire (ad esempio: gli anodi= colore rosso; le griglie= colore bianco; i catodi= colore arancio; massa= colore nero;i filamenti= colore marrone; ecc, ecc). Potrebbe tornarti utile.
Ricordati di intrecciare fittamente la coppia che servirà l' alimentazione dei filamenti delle valvole (twistare, come si dice in gergo).
Il cavo schermato che hai menzionato è ok; ottimo il fatto che sia a bassa capacità parassita. Tra l' altro ha una buona calza, ben fitta e distribuita.
Ti ringrazio di vero cuore per gli apprezzamenti.
Facci sapere come prosegue, ok?
 
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fraggo
view post Posted on 25/10/2012, 18:09




Ecco come procede!

.... Hemm... quelle cose verdi cilindriche sono condensatori... -_-

ampli1f
 
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svalvolman
view post Posted on 25/10/2012, 18:20




Aaaaah, che bello! Bentornato Fraggo! Bene bene, vedo che ti sei attrezzato con i fiocchi. Ok, attendiamo tutti trepidanti gli sviluppi. Magari, alla fine, se riesci fai dei sample e postali, ok?
Come partenza non c'è affatto male, bravo fraggo!

P.S. forse solo una cosa: ti conveniva stare un pelo più largo con le valvole...
credo però che i barilotti (condensatori elettrolitici) ti abbiano costretto....
 
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fraggo
view post Posted on 26/10/2012, 07:28




Ecco il lavoro di ieri sera, abbiamo terminato l'alimentazione dei filamenti, e il raddrizzamento dell'anodica, abbiamo aggiunto un secondo interruttore per staccare l'alimentazione dell'anodica per avere una sorta di standby, l'interruttore l'abbiam messo prima del ponte a diodi, era meglio metterlo all'uscita del ponte sul positivo?

Posso mettere una resistenza in padallelo dei condensatori che rimangono carichi in modo che ua volta spento si scarichino, é per non rischiare scosse pericolose. Pensavo 1/4w 2Mohm, oppure rovina la qualità?

20121026001754.th

Edited by fraggo - 26/10/2012, 08:52
 
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svalvolman
view post Posted on 26/10/2012, 08:35




Ciao Fraggo, tra un fazzoletto e l' altro, volentieri e prontamente ti rispondo...
Hai fatto benone ad inserire un interruttore di stand-by; non è per forza necessario, ma ti permette di salvaguardare un bel po' la vita utile delle valvole finali in caso di lunghe sessioni operative dell' amplificatore. Quindi hai fatto più che bene.
Va benissimo anche la scelta della locazione, prima del ponte diodi. In particolare ti consiglio di lasciare il fusibile collegato immediatamente all' uscita del trasformatore (come da schema) e di porre l' interruttore di stand-by immediatamente dopo di esso, in modo che se un domani, per qualsiasi motivo, lo switch dovesse perdere l' isolamento, scaricando verso il telaio metallico, salterebbe il fusibile proteggendo il trasformatore stesso (e anche la tua vita, in caso di anomalie di terra o di massa).
Certamente può essere cosa utile anche porre una resistenza in parallelo al primo condensatore da 22uF (quello posto all' uscita del ponte raddrizzatore). Ti consiglio un valore di 220K della potenza di 2W (non usare 1/4 di watt perchè oltre alla potenza dissipata, avresti problemi anche con l' isolamento: Le resistenze hanno anche un limite in tensione massima applicabile, fornito dal costruttore, che naturalmente aumenta con la potenza. Per cui, opta per i 2W!).
Questa resistenza non è necessaria, in quanto di regola, vista anche la presenza dell' apposito switch , prima di spegnere l' apparecchio si toglie l' anodica alle finali dallo stand-by, aspettando qualche decina di secondi prima di spegnere con il generale. Di solito la procedura è questa e si fa' anche all' accensione: si chiude il generale, si aspetta un minutino (in modo che i catodi delle finali arrivino per bene in temperatura) e poi si da corrente con lo stand-by alle valvole.
Se osservi questa semplice operazione allo spegnimento, i condensatori hanno così tempo di scaricarsi tranquillamente. Tuttavia se vuoi avere una sicurezza in più, inserisci pure questa resistenza.
Ti rammento però, che non devi mai, anzi MAI mettere le mani su un apparecchio mentre è in funzione e/o al quale hai tolto alimentazione da pochi secondi. Devi sempre lasciar scaricare le capacità all' interno dello stesso per qualche minuto. Mi raccomando. Prevenire sempre danni è la scelta migliore. 385 volts non fanno bene a nessuno!

Non sei partito male, ma mi raccomando: cura il cablaggio e cerca di essere bello ordinato.
Comincio a vedere dei fili in giro, giuntati in più punti e poco disciplinati. Utilizza magari anche delle fascette di plastica e raccogli per bene i gruppi dei vari mazzetti. Ok? Trattasi di consiglio, naturalmente
 
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-Wolfy-
view post Posted on 26/10/2012, 15:30




Una bella cosa sarebbe usare dei fili discretamente rigidi, sono più semplici da domare :lol:
 
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view post Posted on 26/10/2012, 17:05
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Immane Rompiball

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Bel lavoro Fraggo. Ricomplimenti per i componenti, veramente belli. Il telaio di cos'è di ottone? Molto bello, se lo lucidi a specchio viene la fine del mondo. (Uhm... quindi non lo lucidare, non si sa mai con Nibiru da queste parti).

Infine, solo una cosa, le valvole senza anodica a filamento acceso subiscono l'avvelenamento del catodo e durano meno che spengerle quando non si usano. In alternativa si possono tenere alimentate ma circa al 60% della tensione nominale.
L'interruttore lo avrei messo sul primario del trasformatore o avrei utilizzato un relay statico con zero voltage crossing. Non si sente il clack e non si producono extracorrenti quando si riaccende l'anodica.
La resistenza di scarica la metterei ma da 2W e 220kohm.

... e ricordati che il fumo uccide. -_-
 
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svalvolman
view post Posted on 26/10/2012, 17:37




A proposito Law, già che ci siamo (e visto che non si può sapere tutto), parleresti in modo più approfondito dell' "avvelenamento del catodo" ? Ne ho già sentito parlare, ma si hanno opinioni molto contrastanti tra il togliere tensione a tutto in un colpo e sezionare prima l' anodica e poi il generale.
Chiarisco subito che l' interruttore di stand-by negli amplificatori musicali andrebbe usato solo per le manovre di accensione/spegnimento che durano max 2 minuti l' una. Non è certo concepito per le pause che durano ore. Anche perchè non avrebbe senso. (tra l' altro come vedi nello schema io non l' ho messo: c'è solo il generale sul primario).
Comunque, io sapevo del fenomeno dello "stripping", ma non credo che c' entri qualcosa quì: quello è riferito alla forte differenza di potenziale tra griglia e catodo nel momento dell' accensione, quando si ha a che fare con un accoppiamento diretto....
 
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view post Posted on 26/10/2012, 18:04
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Immane Rompiball

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Non è nulla di particolare. Due minuti oggi, due domani sono quello il pericolo dell'avvelenamento del catodo che si dovrebbe disavvelenare, o svelenire come dicono quà, dopo qualche ora di funzionamento a piena potenza. Ma il processo, ripetuto fa durare meno la valvola. Chi avvelena il catodo nel vuoto? L'errore è considerare le valvole sotto vuoto assoluto. Il vuoto nelle valvole è ottimo e sufficiente per il loro funzionamento, ma qualche ione in giro c'è sempre, specialmente quando la valvola si riscalda senza la dovuta polarizzazione. Gli ioni di qualunque cosa siano sono positivi ed il catodo è circondato da una nube di elettroni negativi a causa della temperatura e dell'emissività del torio o del boruro di lantano o chissà cosa. Gli ioni si altre cose, per esempio del magnesio del getter o degli elettrodi ossidati superficialmente, vengono attratti dal potenziale negativo del catodo quì si incistano riducendone l'emissività o appunto, avvelenandolo. Questo non succede quando gli elettroni lasciano il catodo per andare a finire sull'anodo durante il funzionamento normale, gli ioni vengono portati via dall'energia fisica e dai potenziali di carica superficiale.
La procedura migliore è quella di riscaldare i catodi a tensione ridotta, applicare anodica e polarizzazioni varie e contemporaneamente dare piena tensione di filamento. Quando si deve spengere, si toglie l'anodica e subito dopo, quasi istantaneamente la tensione di filamento. Se occorre lo stand-by, si toglie anodica e si alimenta il filamento a tensione ridotta. Meglio non si può fare.
Lo stripping del filamento è sentito solo nelle valvole a catodo a riscaldamento diretto, tipo le 300B o altre anche più vecchie perchè il filamento raggiunge temperature molto alte e con anodiche esagerate il filamento non emette solo elettroni ma anche atomi di se stesso.
Non so che altro potrei aggiungere a quest'ora tarda, mentre che aspetto che il diluvio cessi per andare via da lavoro. :unsure:
 
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svalvolman
view post Posted on 26/10/2012, 18:19




Mi piacerebbe informarmi a fondo sul fenomeno. Hai qualche termine in Inglese e/o qualche link utile?
Sul fatto del tardi, ti capisco. Alle volte (leggi spesso) faccio le 20 e 30 e senza mangiare una cippa, prendo l' auto e faccio altri 20Km che alle 21 ho le prove coi ragazzi.... Ne avrai le balle più che piene....capisco. Ho provato anche a fare le 22-23 in Officina a Urgnano (BG). Se conti poi che a tornare a Seregno (MB) impieghi felicemente 1 ora...
per cui non ti rompo più per oggi ;)
 
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54 replies since 21/5/2012, 21:27   5133 views
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