Preoccupazioni

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thermidor
view post Posted on 4/6/2012, 09:59




Evidentemente ognuno di noi ha avuto esperienze diverse.
Ovviamente non parlo della scuola di oggi, che non conosco, ma mi pare non se la passi bene. Ad ogni modo quando frequentavo io, questa loggia massonica dei professori di Italiano, Storia Filosofia e quant' altro, personalmente non l' ho mai vista.
Forse gli Istituti Tecnici di Torino non erano come quelli che hai frequentato tu.
In ogni caso ho sempre preferito leggere Zola che il Millman o i testi di elettronica in genere (con una eccezione per il Sedra-Smith), a conti fatti ho poi alle spalle studi umanistici eppure di professione ho sempre fatto l' hardwarista analogico, non vedo proprio come le due cose non possano andare in parallelo (anzi se le coltivi entrambi meglio).
Per quello che riguarda la supposta leggenda metropolitana, secondo me non lo è affatto e perdonami ma non me lo vedo proprio Provenzano che conosca la Divina Commedia.
 
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Elemento 38
view post Posted on 4/6/2012, 10:51




CITAZIONE (Lawrence @ 4/6/2012, 09:25) 
Scusate se dissento. Più o meno.

Dissenti pure, è interessante parlare di qualcosa di diverso dal solito :)
CITAZIONE (Lawrence @ 4/6/2012, 09:25) 
CITAZIONE (Elemento 38 @ 1/6/2012, 17:11)
CITAZIONE
Ricordate bene, che anche se in un istituto hanno dei buoni laboratori e qualche ottimo professore di elettronica non significa che escano da lì ottimi studenti.

Se si ha una situazione del genere, e le persone vanno lì per studiare, perché non dovrebbero uscire degli ottimi studenti? Non è detto che escano delle persone che hanno una certa educazione morale, ma quella è un'altra storia.

Proprio perchè in Italy non "usa" andare ad un istituto tecnico perchè si ha quella vocazione ma perchè ti ci mandano i genitori, per tanti motivi meno validi. Perchè ci va anche il figli di Teresa, perchè è più vicino a casa, perchè per lo meno quando esci hai una professione (maddai), perchè hanno avuto una precognizione dagli alieni... ecc...
Raramente chi ci va lo fa perchè si sente spinto da una necessità interiore di conoscenza della materia sapendo che il liceo scientifico è tutto meno che scientifico. Naturalmente le eccezioni ci sono, in media dal 1% al 5%. Bella media nezionale. <_<

Uhm no, i genitori è più facile che ti spingano per andare ad un Liceo, perché credono che il tecnico sia allo stesso livello di un professionale.
CITAZIONE (Lawrence @ 4/6/2012, 09:25) 
CITAZIONE
CITAZIONE
Il filtro è e rimane sempre il tema di italiano ed i docenti di italiano e storia che segano gli studenti che non si allineano al sistema "italiano" burocratico, caotico, politico e qualche volta anche con implicazioni dello stato vaticano.

Non è sempre così, qualche caso esiste, ma soprattutto se fai un tecnico (io parlo della mia esperienza, per gente che conosco) la prova di italiano non ti inficia un esame di maturità. Se non apri il libro di letteratura per tutto l'anno e scazzi i tampi verbali ogni volta che apri bocca, ecco, quello può essere un problema :lol:

Ma quando mai? Il tema di italiano è la prima e più importante prova scritta di ogni tipo di esame. Se non fai una bella figura con quello ti becchi un 36 anche se sai tutta la materia principale compresi gli ultimi aggiornamenti su Science. Tu prova a scrivere qualcosa che contraddice quello che pensano regolarmente nella "casta" dei professori di lettere che all'università hanno fatto scienze umanistiche e poi raccontami se non è così. Lo sanno ormai anche i muri. Ovviamente, uno che è interessato all'elettronica, considerandone la vastità di argomenti da "capire" (ammesso che si stia parlando di chi vuole capire e non impararsi a memoria la pesia) in due anni mi immagino quanto tempo e quante risorse "cerebrali" gli rimangono per leggere la divina commedia e seguire le stronzate della TV e dei giornali per scrivere un buon tema sugli argomenti che di solito scelgono. Indipendentemente dal fatto che chi ha una mentalità scientifica rimane schifato da quelle cose che non riuscirà mai nè a capire nè a imparare in qualche modo. Quindi, se come me non hai mai aperto un libro di italiano per tutti i cinque anni, anche se sai tutta l'elettronica fino alle ultime innovazioni dalla Analog Devices, non hai speranza se non al massimo di un 36 come è largamente dimostrato. Oppure una bocciature in Inglese o in spagnolo come lingua straniera, anche se sono lingua madre. Non diciamo eresie e non difendiamo l'indifendibile a tutti i costi. Sai benissimo che i tempi e la qualità di scrittura non c'entrano un tubo.

Io ci sono appena uscito da quel mondo e posso dire che (almeno per me, non porto in giro verità assolute) non è così. La mia prof di Lettere era di sinistra e molto ambientalista; i miei saggi breve in cui davo le mie opinioni sul nucleare (molto diverse dalle sue) non sono mai scesi sotto il 9. Fortunatamente la generazione di professori di cui parli è andata in pensione, e i giovani sono un po' più avanti.
Sui temi proposti alla maturità è vero che c'è carenza di fantasia e buone idee, ma se non hai mai aperto un libro di letteratura non vero che non riuscirai mai a prendere la sufficienza. Io la letteratura l'ho sempre studiata, ma non mi imbarcherei mai a fare un saggio su Dante; c'è il saggio breve tecnico-scientifico apposta!
CITAZIONE (Lawrence @ 4/6/2012, 09:25) 
CITAZIONE (thermidor @ 2/6/2012, 18:47) 
Comunque quando ho dato la maturità io non ricordo compagni di classe preoccupati per gli esami di Italiano, o che passassero le notti a studiare il Pascoli, in compenso le notti le passavano a studiare Elettronica Generale e Industriale.

Per quanto riguarda l' importanza delle materie anche qui io farei un distinguo, le materie tecniche servono a formare dei professionisti, quelle umanistiche dei cittadini.

Proprio così. Chi si preoccupa per la materia di specializzazione è perchè sa di non esserne all'altezza. Io e gli altri come me che hanno scelto elettronica perchè erano "vocati" alla materia non si preoccupavano mai di questa, studiavano con piacere e imparavano subito perchè capivano cosa c'era dietro alle stronzate scritte nei libri di testo italiani, una volta scoperto da quale testo americano erano stati tratti. Piuttosto ci si preoccupava di cosa scrivere nel tema di italiano perchè non avevamo mai aperto nè i libri nè capito cosa intendesse la professoressa di italiano nei suoi lunghi soliloqui alla classe. Tra l'altro, ricordo ancora un ragazzo che era uno scrittore nato e che alla fine della storia ha fatto il giornalista. Questo veniva continuamente tartassato non perchè non sapesse scrivere ma proprio perchè scriveva benissimo ma era contrario al parere della professoressa praticamente su tutto. Questa si chiama persecuzione ideologica e nei paesi democratici è considerato un crimine.
Infine, vorrei capire perchè questa leggenda metropolitana che le scienze umanistiche formano i cittadini. Buoni cittadini si nasce, si cresce, si impara dalla famiglia e dall'educazione sociale e scolastica a livello generale. Conoscere la divina commedia non fa di un boss della mafia un buon cittadino.

Non è che le scienze umanistiche formano i cittadini; è che alla scuola superiore sono le uniche che ti danno degli spunti per riflettere (e te lo dice uno che non ha mai sopportato di studiare storia -.-)
 
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thermidor
view post Posted on 4/6/2012, 11:07




CITAZIONE
Non è che le scienze umanistiche formano i cittadini; è che alla scuola superiore sono le uniche che ti danno degli spunti per riflettere (e te lo dice uno che non ha mai sopportato di studiare storia -.-)

OK si va bene lo stesso, è che come puoi vedere dal mio avatar, la parola cittadini ha un valore speciale per me.
 
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view post Posted on 4/6/2012, 13:06
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Immane Rompiball

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Non saprei dire se quello dell'avatar di Thermidor sia George Washinghton, Lafayette, Robespierre, L'ammiraglio Nelson o Dartagnan. Quindi, non so perchè i cittadini per lui hanno un grande valore... :lol:

Il punto non è l'avere esperienze diverse quanto valutare diversamente la realtà dal proprio punto di vista. Ogni paese ha i suoi "cittadini" che sono cresciuti da esperienze come dire, evolutive? Non mi piace chiamarle "culturali" perchè il termine mi suona usato in modo improprio. È ovvio che a chi piace la letteratura non veda di cattivo occhio colui che la letteratura la vuole al centro dell'universo. E per letteratura intendo anche tutte le scienze umanistiche di ogniquando, latino compreso.
Dal punto di vista del gusto, tutti i gusti son gusti. Io preferisco Asimov a Petrarca o a Dante o al Guicciardini o chiunque altro dell'epoca. Questo non mi porterebbe mai, se fossi il ministro dell'istruzione ad obbligare i ragazzi a leggere "Io Robot" o "Cronache della Fondazione" per darci un esame di stato. Ritengo che ogniuno prima deve capire la realtà che vive al meglio e per farlo deve conoscere per prima cosa più scienza che può, corredata di matematica e tutto il resto, cose che mancano nel vuoto culturale italiano. Poi, se a qualcuno piace leggersi i classici greci, il greco antico, il sunnita, e tenere appunti in geroglifico o in cuneiforme, sono gusti suoi. Lo standard dovrebbe essere scienza, matematica e almeno due lingue moderne di cui una è sicuramente consigliabile l'inglese perchè tutta la documentazione scientifica è in inglese e chi non è in grado di leggerlo è costretto a leggere cose tradotte malissimo da incompetenti. Datemi torto... se vi riesce.

Ritornando al discorso di perchè i ragazzi vanno a scuola, perchè ce li mandano i genitori. Ieri, oggi e domani sarà così. La scuola viene scelta per il 99% a capocchia. Chi sostiene il contrario vuol dire che è incappato in una anomalia spazio temporale dove tutte le possibilità si sono riunite per far qualcosa di diverso. Oppure gli alieni hanno influenzato l'evento. Elettronica equivale a chimica, che è la stessa cosa di informatica o ragioneria o peggio geometri. Per l'università è la stessa cosa. Soltanto una elite di pochi intorno, come ho già detto al 5% sa cosa scegliere e lo fa credendoci. Di questo misero 5% alla fine solo l'1% o il 2% ci ha azzeccato. Era così, è così e probabilmente sarà così. Le ragioni dei genitori potranno cambiare, ma la scelta sarà sempre puramente casuale perchè per loro è stata così e non vedono perchè deve essere altrimenti.

E ancora, può anche capitare che un hardwarista di circuiti analogici sia anche un accanito appassionato di archeologia letteraria, come pure può capitare che sia un accanito archeologo, o un accanito studente di scienze occulte. Perchè no? Non è questo il punto. Il punto è che chi è un seguace delle scienze umanistiche ha poche possibilità di essere interessato alla scienza, non viceversa. Non facciamo confusione.
Forse ti è sfuggito il senso della leggenda metropolitana, ovvero, le scienze umanitarie formano buoni cittadini. Tutt'alpiù insegnano ai cittadini come fregare il prossimo meglio. Provenzano non so se aveva una cultura letteraria ben fondata, ma tutto ciò non ha senso. Cioè io sostengo che delinquenti si nasce o si diventa o entrambe le cose, la cultura non può farci nulla. L'educazione può prevenire la delinquenza, ma l'educazione non è sinonimo di cultura letteraria, sono due cose diverse. Molto diverse.
 
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thermidor
view post Posted on 4/6/2012, 13:30




Beh l' avatar è Robespierre, e in questo contesto il temine cittadino non ricopre il semplice ruolo di abitante di una città.

Ecco devo dire che io faccio parte di quella categoria di ragazzi che hanno frequentato una scuola "imposta". Certo mio padre era paralizzato, mia madre lavorava per tutti e mi ha iscritto a un istituto professionale, che oltre a darti tutto l' occorrente, ti dava pure dei soldi. Se fosse stato per me avrei fatto ben altro. Ma purtroppo nella vita non c' è solo la teoria, non è tutto bianco e nero, ci sono anche le scelte obbligate.
Finito il professionale mi hanno pure trovato il lavoro, e mi sono detto visto che ci sono almeno facciamolo bene, così mi sono messo a studiare di sera, ed eccomi qua.
Devo dire che mi è anche andata bene perchè se fossi nato la generazione prima, altro che scegliere secondo la mia vocazione, o la scelta di mia madre, avrei fatto come tutti quelli che mi hanno preceduto e provenivano da famiglie modeste: l' operaio ignorante (nel senso buono del termine).

E sulla letteratura, non esiste l' archeologia, non solo i classici sono letteratura, anche Asimov lo è, come lo è Manara, Fabrizio De Andrè e mi pare anche tu.
 
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view post Posted on 5/6/2012, 16:59
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Immane Rompiball

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Eh si, la vita una cattiva matrigna. Ti bastona sempre. Sia che tu te lo meriti che no. Anch'io più o meno sono stato bastonato in quel modo.
Ritornando alla letteratura, o anche all'arte, la musica, o la pittura piuttosto che la scultura. C'è il Guicciardini, o il Foscolo, c'è il Dante o il Manzoni, oppure c'è Asimov, Clarke, Simak, Brooks e Tolkien, come pure c'è Montale, Sciascia, Ungaretti, Pasolini... Bruno Vespa...
Così pure c'è Behetoven, Ravel, Strauss... i Pink Floyd, The Beatles, Alan Parson's Project, Mina, Nada, Madonna, Michael Jackson...
Mettiamo altri paragoni... Leonardo, Botticelli... Picasso...
C'è modernità e archeologia in tutta l'arte e si può trovare questo rapporto anche nella tecnologia.
Riassumendo, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. L'utilità in questo non ha posto. L'utilità è una cosa diversa. Qualcosa può piacere o no, ma l'uilità non cambia, e la scienza prima di essere arte è sostanzialmente utile. Utile per tutti senza esclusione, si può essere negati o si può essere portati per la scienza, ma comunque, la conoscienza della scienza è sempre utile, per quanto se ne sappia. Invece, c'è chi considera la scienza un accessorio spesso inutile rispetto all'arte. Non c'è peggior errore che si possa fare. :)
 
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thermidor
view post Posted on 6/6/2012, 21:07




Beh ma io non considero la scienza un accessorio, il fatto stesso che usiamo questo mezzo lo dimostra.
Allo stesso modo non considero accessori la letteratura (di qualunque nazione, non è che ne abbiamo il monopolio), l' arte la storia in generale.
Il bagaglio culturale di una persona non dipende solo da come sa giustificare matematicamente il comportamento di un transistor, ma anche da come sa valutare il mondo che lo circonda e da dove questo mondo viene, così un buon bicchiere di vino diventa un' opera d' arte perchè attraverso il lavoro di generazioni siamo arrivati a fare questo capolavoro.
Il Diritto Romano avrà duemila anni ma è alla base di tutto il diritto occidentale, così come la strategia di fuga di Capo Giuseppe viene insegnata a West Point.
Io penso che credere che siamo arrivati noi, che siamo sempre pronti a trovare l' integrale giusto per ogni situazione, non possa che riservarci amare delusioni.
 
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view post Posted on 7/6/2012, 08:32
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Immane Rompiball

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A parte il fatto che come ho detto, la base della realtà, della solida realtà è la scienza e con essa la matematica che senza non se ne può fare perchè senza matematica non esiste neppure un'economia, infatti, in Italia tutto va a ramengo "anche" perchè di matematica la gente comune ne mastica poca. Il resto è solo contorno culturale che chi vuole può farsene di più o di meno ma non serve nella vita quotidiana.
Il diritto romano è alla base della giustizia occidentale, vero, ma anche in questo l'Italia che ne fu la patria, fa eccezione, infatti noi abbiamo il diritto romano corretto, ovvero non si può essere innocenti se non lo si può dimostrare. Ovvero, tutti si è colpevoli a prescindere, se non è per una cosa forse sarà per un'altra ma tutti ladri e mafiosi siamo per peccato originale. :lol:

A parte questo, vorrei ritornare in argomento e riprendere dal punto dove la delinquenza insita nel modo di vedere la realtà si diffonde nella popolazione comune. Ancora non si uccide per la strada per rapinare qualcuno delle scarpe o dell'orologio come accade ordinariamente a Caracas ma siamo sulla via che ci porterà fino a lì oppure no? Fino a quando le forze dell'ordine avranno un peso e chi sta lavorando per sfasciare questo "ordine pubblico"? Questi erano i dubbi. :(
 
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thermidor
view post Posted on 8/6/2012, 08:18




Provo a dire la mia, sul fatto che ci sia poca conoscenza della matematica, non superiore, anche solo quella ordinaria è vero. Un po' perchè effettivamente da giovani è una materia ostica da studiare, e poi anche per il fatto che l' insegnamento della matematica è, almeno per quello che ricordo io, fatto in un modo che non te la fa amare, come anche altre discipline.
Detto questo, io il primo Nobel che eliminerei è quello all' Economia, perchè se con tutti gli studi che hanno fatto i risultati sono questi.....
Per quanto riguarda la giustizia hai ragione però tieni presente che se c' è un paese al mondo dove non vai in galera è il nostro.
E per il futuro mi piacerebbe avere delle risposte, purtroppo, o per fortuna, nessuno lo sa.
Per cui in buona sostanza i dubbi rimangono.
 
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view post Posted on 8/6/2012, 13:47
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Per quanto riguarda la giustizia hai ragione però tieni presente che se c' è un paese al mondo dove non vai in galera è il nostro.

In effetti è vero. Però, se sei accusato ingiustamente questo è un beneficio. Se sei un criminale ostico, però, non è altrettanto giusto per le vittime. È largamente dimostrato come la giustizia italiana condanni gli innocenti e scagioni i colpevoli. Questo da solo potrebbe essere motivo di grande preoccupazione. E non sto parlando solo della giustizia penale quella dei tribunali, ma ancora una volta, anche quella scolastica dove si permette ai bulli di sbulleggiare, mentre si puniscono coloro che non hanno idee coerenti con quelle dei professori.
Un paese all'incontrario. Un paese dove vivere può essere preoccupante. :unsure:
 
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thermidor
view post Posted on 8/6/2012, 22:15




Beh Lawrence, certo che devi avere avuto un rapporto con la scuola come dire... difficile?
Comunque se in un paese normale fai un falso in bilancio vai in galera, qui fa curriculum e trovi un posto in parlamento.
Sulla scuola c' è una cosa che vorrei aggiungere, che riguarda il grado di civiltà a cui siamo arrivati. Quando eravamo ragazzi e prendevamo brutti voti in una materia, se andavamo a casa a dire che l' insegnante ce l' aveva con noi, i genitori ci prendevano a calci nel sedere, adesso prendono a cazzotti gli insegnanti.
C' è indubbiamente qualcosa che non funziona più in questa società.
 
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view post Posted on 11/6/2012, 08:32
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Immane Rompiball

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CITAZIONE (thermidor @ 8/6/2012, 23:15) 
Beh Lawrence, certo che devi avere avuto un rapporto con la scuola come dire... difficile?
Comunque se in un paese normale fai un falso in bilancio vai in galera, qui fa curriculum e trovi un posto in parlamento.
Sulla scuola c' è una cosa che vorrei aggiungere, che riguarda il grado di civiltà a cui siamo arrivati. Quando eravamo ragazzi e prendevamo brutti voti in una materia, se andavamo a casa a dire che l' insegnante ce l' aveva con noi, i genitori ci prendevano a calci nel sedere, adesso prendono a cazzotti gli insegnanti.
C' è indubbiamente qualcosa che non funziona più in questa società.

Rapporto difficile con la scuola in generale no. Con la scuola italiana in particolare direi proprio di si. Però non credo che sia una mia colpa a ragion veduta. Non si capisce perchè se si frequentano due scuole, una americana e contemporaneamente una italiana, alla scuola americana si ha un ottimo voto in inglese come lingua locale, o se preferisci pure in spagnolo sempre come lingua locale, mentre, alle scuole italiane uno viene rimandato una volta in lingua spagnola e l'altra in lingua inglese. Obiezione dei professori italiani: "Il ragazzo non ha studiato la materia, non ha studiato Cervantes e neppure le opere di Shakespear" Tradotto, agli insegnanti italiani non importava minimamente che uno studente conoscesse come lingua madre l'inglese o lo spagnolo, non è, infatti, importante nella vita comunicare con il prossimo quanto sapere perchè Don Quijote e Sancho Panza cel'avessero con i mulini a vento o cosa vien dopo l'arcinoto tobe, or not to be. Scusa se è poco. La mancanza di intelligenza da parte dei professori, in questo caso, non giustifica il fatto di prenderli a pugni, ma esercitare tutta la propria influenza per fargli perdere il posto di lavoro e mandarli a "parà i maiali" come meriterebbero.
Questa "incompetenza" da parte degli insegnanti e incapacità del ministero dell'istruzione di far mantenere uno standard anche minimamente rapportabile a quello europeo, ha portato un tale discredito sulla classe insegnante da indurre i genitori a prendere a cazzotti gli insegnanti. Quindi, doppio danno più la beffa. Quando eravamo piccini noi, anni '60, gli insegnanti scazzavano come bufali perchè non sapevano insegnare. D'altro canto, la scuola italiana ha radici nel 1930 con Giovanni Gentile, un umanitarista convinto, che sono 30 anni di storia quando prima c'era il nulla?
Più recentemente, questa incompetenza è stata compresa dai genitori e quindi questi, spesso a torto perchè spesso i loro figli sono veramente delle belve, picchiano i professori. Brutta situazione, identica a quella della giustizia. Si assolvono drogati che hanno distrutto intere famiglie facendo passare loro per vittime dello spaccio, e così continuano a mietere vittime. Si perseguitano le persone sbagliate senza voler ammettere di aver sbagliato per orgoglio, presunzione e prepotenza da parte dei soliti dipendenti statali saliti sullo sgabello.
Questa situazione mi preoccupa. Ma il resto mi preoccupa anche di più. <_<
 
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41 replies since 25/5/2012, 15:56   410 views
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