impianto energetico casalingo

No, io non sono d'accordo. Ho tutti i miei dischi di 40 e più anni fa e non li venderei meno che 20 o30 euro minimo cadauno. La collezione degli ELP non la darei mai per meno di 200 euro e neppure i primi dischi di Ennio MoreIcon...

Ecco un tasto dolente... ancora le tasse Italiote. Ovvio che dopo tutti questi anni le tasse sull'invenduto dovrebbero sparire. Ma in questo paese non si è mai vista una rivoluzione Francese o una guerra di liberazione Americana, gli italiani sono sempre stati succubi di qualcuno e senza strozzini gli manca qualcosa, poi si lamentano perchè c'è quel qualcuno che li sbulleggia, li sfrutta e gli ruba la vita. Ma se ti azzardi a dirglelo ti rispondon male tutti stizziti.
Comunque, un oggetto vintage che si possa dire di interesse non puramente commerciale ma di valore affettivo secondo me è giusto che abbia la sua valutazione. Io ho molte schifezze (secondo i canoni della tecnologia moderna) che tengo in cantina e che non venderei mai a nessuno perchè fanno parte della storia della mia vita. E mi dispiace ogni tanto di aver fatto pulizia per necessità di spazio o per eccesso di muffa buttando p.es. un registratore magnetofonico Geloso, un amplificatore per chitarra a valvole Crate, ecc... Quindi un LP in buone condizioni secondo me può avere un buon valore affetivo oppure nessuno a seconda se la musica ha per te dei buoni ricordi o se nessuno del tutto. Ovviamente lo stato Italiano vuole guadagnare su tutto questo dimostrando che sono i soliti pidocchiosi di sempre.

Sono d'accordo, la "roba" nuova non ha quell'appeal della roba vintage, comunque sia. Specialmente le porcherie di plastica.
Una chitarra anche se da poco non è mai da buttare. Poi se ti capita una fender stratocaster o una gibson o una les poll magari...
Io ho una tastiera Roland che si era riempita di muffa sui circuiti stampati. Dopo ore e giorni di riparazione, rifunzione nuovamente. Era stata pagata nuova 600 mila lire ergo i moderni 600 euro. Ora ne ho viste alcune in rete nuove mooolto meglio a 70 80 euro. Quindi, se la buttavo e ne compravo un'altra ci avrei guadagnato. Questo non succederebbe con un organo Hammond anni 70. E questa è la storia della guerra Cinese all'occidente...

Non ho idea di chi la costruisca, ma non sembra male. Molti anni fa le chitarre avevano tutte nomi spagnoli ed ero convinto che la Spagna avesse una fiorente industri di strumenti musicali più o meno di quel tipo e più o meno buona.
Poi un giorno mi trovai a Madrid ed andai in un negozio di strumenti musicali. Ci feci la solita figura dell'italiano idiota. Mi spiegarono che le meglio chitarre erano costruite ormai in Giappone o in Inghilterra in Spagna facevano soltanto o dei cessi schifosi, oppure dei "Masterpiece" dal costo spaventoso. Yamaha probabilmente era il miglior costruttore al mondo del mercato semi-serio. Mentre Gibson e Fender erano imbattibili sulle elettriche. Le altre erano Cinesi da tre soldi.
Anche se io ho avuto una EKO a 12 corde che era un portento ed era costruita in Italia. Quindi... chissà... Comunque per 150 sterline ,i sembra buona.

Beh si, ma sono strumenti etnici. Aldilà del prezzo, non sono poi tanto performanti. Insomma una buona chitarra per impieghi "musicali" non può essere costruita oggi con mezzi improvvisati. E molte marche (come d'altro canto tutto oggi) hanno le fabbriche in ... China!
Quindi, trovare un buono strumento musicale è praticamente impossibile.

Ed i computer fanno perder più tempo che altro.

No, dai ormai tutto è perduto (we are doomed).
Ma non solo per quei linguaggi mongoleschi, ma per la logica che è andata perduta ormai da decenni in campo informatico.
I giovani che scrivono programmi nascono già tarati dagli (poco)smartphones e questo li rende "imbecilli".
Anche il settore industriale sta subendo un'involuzione evoluta. Poi ci si mettono anche gli imbecilli delle norme... e allora siamo finiti.
Per non parlare dei commerciali degli amministratori che non capiscono una cippa di quello che amministrano...
Una situazione triste e deludente...