| Ottimo link Chris, veramente oggi si trova di tutto in rete.
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Riprendendo il riassunto dell'articolo di Hafler & Keroes, l'autore insiste sul punto che si deve continuare a ricercare le possibili migliorie nei circuiti di amplificazione.( E aggiungo io, oggi più che mai visto che dal 1951 il supporto e le registrazioni sono migliorate non poco, con buona pace dei sostenitori del vinile a tutti i costi.)
I vecchi standards (per l'epoca si parla del 1951 e di 16 anni prima 1935) secondo l'autore dell'articolo, per la determinazione di un buon amplificatore erano essenzialmente la larghezza di banda e la distorsione armonica, più larga la banda e minore la distorsione armonica risultava in un miglior amplificatore.
Nuovi criteri di prova (sempre per l'epoca) furono sviluppati, quali analisi della distorsione da intermodulazione e segnale ad onda quadra per simulare la musica ed il parlato da riprodurre che non sono affatto di origine statica. Quindi, amplificatori costruiti tenendo presente questi tests sono giudicati migliori dagli auditori che non quelli vecchi (sempre per l'epoca). Anche se spesso, malgrado ancora una bassa distorsione da intermodulazione ed una buona risposta ai segnali ad onda quadra, ci fosse ancora qualcosa da opinare.
Segue una disquisizione su come un amplificatore che ha dei buoni numeri sui test strumentali possono ancora risultare sgradevoli alla prova finale delle audizioni. Le prove e le analisi strumentali, asserisce l'autore, sono una necessità primaria alla quale non si può prescindere, ma non portano necessariamente ad un conseguente risultato nella prova di ascolto...
L'articolo poi, entra nel vivo, dove si decantano le virtù della configurazione Ultra Linear e della combinazione tra qualità e virtù dei triodi con le performance dei pentodi. Il pezzo forte di tutto il ragionamento è la dimostrazione che se si avesse un trasformatore con una presa variabile tra catodo e alimentazione si potrebbe passare linearmente dalla connessione a triodo, griglia schermo connessa all'anodo, fino alla connessione a pentodo, griglia schermo connessa all'alimentazione. Nel mezzo, tra il punto del 20% fino al punto del 45% si trova il punto di massima potenza ed il punto di minor distorsione e tra i due ogni possibile compromesso.
In realtà non è proprio così semplice. Tra la connessione a pentodo puro e a triodo il trasformatore deve cambiare molto per ottenere le migliori prestazioni perchè l'impedenza anodo-anodo cambia molto, quindi deve cambiare anche il rapporto di trasformazione e tutto il trasformatore. Le tensioni di alimentazioni sono diverse. Se si usa la connessione a triodo, p.es. con delle 807, la tensione di alimentazione anodica/griglia schermo non può superare i 300V altrimenti la valvola si trova a lavorare fuori caratteristiche e forse la griglia schermo funzionando da anodo parziale si può scaldare troppo. Sempre la stessa valvola può lavorare come pentodo a 750V di anodica e 300V di griglia schermo, quindi non può essere possibile derivare direttamente la presa della g2 dal trasformatore alimentato a 750V. L'impedenza anodo anodo di una 807 collegata a triodo è di 3Kohm mentre collegata a pentodo è di 10Kohm. Questa differenza si deve riflettere anche nei collegamenti ultra-linear e cambia tra una connessione 20% all'altra 45%... Si può pensare di ovviare costruendo il trasformatore ad hoc con un secondario apposito dove collegare la tensione di griglia ed avere così la possibilità di alimentarla a tensione più bassa rispetto alla connessione all'avvolgimento anodico. Ma, resta il fatto di dover cambiare pure il resto del trasformatore per andare in contro alla riduzione della potenza in uscita se si usa lo stesso rapporto di trasformazione per avere l'impedenza adatta tra 10Kohm e 3Kohm... Insomma, una bella grana se si vuole ottenere una buona efficienza e tutti i "bonus" che la connessione ultra-linear promette.
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