Bè provo a continuare un po' con il discorso.
Il trasporto e le distribuzione dell’energia elettrica avvengono tramite elettrodotti, cioè conduttori aerei sostenuti da opportuni dispositivi (tralicci), in cui fluisce corrente elettrica alternata alla frequenza di 50 Hz ± 1% (con valore mensile nullo della deviazione in frequenza (???) ---> vedi discussione sulla stabilità della frequenza). I conduttori generano quindi sia un campo elettrico sia un campo magnetico alla frequenza di rete: possiamo quindi considerarli come sorgenti di inquinamento elettromagnetico (maligno o meno che sia).
Le linee di trasporto sono costituite da
fasci di conduttori nudi distanziati tra loro e sostenuti, tramite isolatori, da appositi tralicci in modo da formare campate con andamento a catenaria (vedi ponte di Brooklin). I tralicci sono protetti contro le fulminazioni dirette da una fune di guardia posata sulla sommità dei tralicci; questa fune protegge contro la fulminazione diretta tutto quello che si
trova compreso entro un angolo di circa 60° dalla sommità del traliccio verso il suolo. I conduttori attivi, normalmente tre,
costituiscono una terna trifase in cui la tensione sui conduttori risulta la stessa, ma sfasata di 120°. Alcuni elettrodotti sono
costituiti da due terne, e vengono perciò chiamati "a doppia terna". Esistono anche linee a
doppia terna ottimizzata in cui i
campi magnetici emessi da ogni singola fase si compensino parzialmente a vicenda permettendo di raggiungere valori di
campo magnetico più basso.
Le linee a media e bassa tensione possono essere costruite su palo o interrate sotto la superficie stradale. Quelle su palo possono avere conduttori o cavi aerei, mentre le linee interrate sono sempre in cavo: i cavi sono conduttori isolati e attorcigliati tra loro per diminuire l’intensità del campo elettrico e magnetico complessivamente generato.
Essendo il
valore efficace della tensione della linea costante, ne deriva che il
valore efficace del campo elettrico in un dato
punto risulta costante nel tempo.
Si deve tenere presente che, mentre il campo elettrico E è sempre presente anche se il conduttore non è percorso da corrente è sufficiente che il conduttore sia sotto tensione,
il campo magnetico H, ovvero il campo di induzione magnetica B=uH,
viene generato solo in presenza di assorbimento di corrente elettrica quindi il suo valore non è costante ma cresce al crescere della corrente di esercizio della linea.
L’intensità del campo elettrico E è maggiore vicino ai conduttori dove la densità di carica è maggiore e diminuisce all’aumentare della
distanza dal conduttore. Il campo elettrico, inoltre, è facilmente schermabile da oggetti quali legno, metallo, ma anche alberi ed
edifici.
L’intensità del campo di induzione magnetica B è maggiore intorno ai conduttore percorsi dalle correnti
più elevate e anch’esso diminuisce con l’aumento della distanza dalla linea.
A differenza del campo elettrico, però, il campo magnetico non è schermabile dalla maggior parte dei materiali di uso comune, per cui risulta praticamente invariato all’esterno e all’interno
degli edifici. Per la schermatura occorrono materiali ferromagnetici al elevata mr e di notevole spessore: si tenga presente che una lamiera di ferro di 2-3 mm porta ad un aumento di campo nella zona della sorgente e a una riduzione minima nella zona schermata dalla lamiera stessa.
Esempio del profilo del campo magnetico (B) ed elettrico (E) generato da una linea ad alta tensione (132 kV, singola terna, 275 A) in funzione della distanza dalla proiezione sul terreno dell’asse della linea (mi dispiace ma si vede un po' male
)
In Italia in caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti,
non deve essere superato il limite di esposizione di 100 uT per l'induzione magnetica B e il limite di esposizione di 5 kV/m per il campo elettrico E, intesi come valori efficaci.
Quando scriverò il prossimo post sulla RF metterò anche i risultati ottenuti con la sonda che abbiamo a scuola
.