La sindrome di KK, Ovvero di Karl Kraus.

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view post Posted on 8/7/2010, 15:13
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Immane Rompiball

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Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi. (Karl Kraus) [1]

Vorrei invitare tutti a partecipare a questa discussione "aperta" sull'imbecillità. Ho deciso di inventare la sindrome di KK in onore di Karl Kraus...

http://it.wikiquote.org/wiki/Karl_Kraus

per arrivare ad un libro scritto a più mani con l'intento di analizzare il motivo per il quale ci troviamo a tanti imbecilli distribuiti nella società, dotati di titoli di studio, onoreficienze, soldi e potere. Non essendo però, questo un compito tanto difficile, vorrei rendere più interessante la discussione cercando di analizzare i comportamenti, i modi di agire e di pensare, di questi esseri umani sottosviluppati che però non sono da compatire perchè perversamente cercano di influenzare a tutti i costi la vita di tutti gli altri che li circondano e che sono almeno imbecilli superficiali.

Un altro scrittore, questa volta Inglese scrisse che:

Ci sono più sciocchi che furbi al mondo, altrimenti i furbi non avrebbero abbastanza da vivere. (Samuel Butler) [2]

http://it.wikiquote.org/wiki/Samuel_Butler

Integrando la [1] nella [2] si ottiene quindi che:

Il mondo è pieno di imbecilli profondi, altrimenti gli imbecilli superficiali non avrebbero abbastanza da vivere.

:lol:

Con questa premessa, in qualunque classificazione riteniate di riconoscervi, sicuramente tutti tra i pochi più furbi degli imbecilli profondi per ovvii motivi, potrete contribuire ad approfondire l'argomento.

Tutto inizia quando il titolare di un'azienda che fa impianti petrolchimici si confronta con il funzionamento di un'autoclave. Lui non sa una mazza di come funziona un'autoclave ma non può farlo capire agli "imbecilli profondi" che sono i committenti del lavoro per non metterli nel dubbio che la sua azienda alla quale è stata commisionata l'autoclave, non sia in grado di farla funzionare come si deve. Quindi?

[il gioco funziona così: cercate di indovinare i vari perchè e le varie implicazioni di questo a turno e pian piano scriviamo il whitebook sulla sindrome di KK]



 
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alexxandro92
view post Posted on 8/7/2010, 20:56




Io suppongo sia nella natura umana definirsi "migliori degli altri" e quindi il "furbo" tenterà a tutti i costi di agevolarsi la vita, anche se questo potrebbe nuocere agli altri...
Nel caso che hai espostro, il titolare d'azienda non vorrà mai ammettere di essere ignorante in materia, percui, semplicemente, non si occuperà della faccenda, facendo lo "scarica barile" su qualcunalto. Gli basterà inventare una scusa, o meglio non farsi rintracciare, se però verrà messo alle strette, ovvero colto inpreparato, allora potrebbe usare la scusa di aver da fare e svignarsela... :rolleyes: Per poi tornare un altro giorno più preparato... Oppure potrebbe dire che è stanco e non è molto lucido... (Si ho visto troppi telifilm :lol: )
Il furbo è colui che, in una determinata situazione, riesce a trarre vantaggio o comunque a farsi valere, a prescindere dalle sue conoscenze sull'argomento. Questo ovviamente implica una buona "parlantina" efficace e convincente, per far pendere dalle sue labbra tutti quegli "allocchi" che lo ascoltano... :shifty: Si tratta quindi di un vero e proprio attacco psicologico che può colpire chiunque, perchè questo "furbo" attacca gli stereotipi che un pò tutti, chi più, chi meno, abbiamo appreso.
Non sò se lo avete notato, ma tendiamo ad avere più fiducia verso chi è vestito "bene", in modo stereotipato. Per esempio, in pochi tenderebbero a prendere in considerazione il pensiero di uno straccione sgarbato, mentre, al contrario, in molti prenderebbero in considerazione ciò che dice uno vestito in smocking con tanto di cravatta e modi garbati, entrambi con lo stesso argomento, semplicemente, perchè ormai abbiamo questa visione stereotipata, associando il "bene" e quindi "fiducia" al ben vestito e il "male" e quindi "delinquenza" allo straccione.
In più c'è da considerare anche la posizione sociale, cioè, se questo "furbo" sarà un medico, non lo chiameremmo mai ad aggiustare la nostra navicella spaziale...
Per quanto riguarda gli "imbecilli profondi"(se ho capito bene la differenza trà i due "tipi" di imbecilli...) ci sarà anche un fatto di "indottrinamento", che sia religioso o politico poco importa, alla base c'è la fiducia... Questo ovviamente non li giustifica, ma attenua il fattore "profonda"...
Invece gli "imbecilli superficiali" o comunque più furbi degli altri traggono vantaggio dalla loro posizione sociale, aspetto fisico, ecc. In un certo senso, sfruttano gli "imbecilli profondi"...

Spero di aver capito il gioco... :unsure:

Edited by Lawrence - 21/9/2010, 12:14
 
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view post Posted on 9/7/2010, 08:14
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Immane Rompiball

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Indipendentemente dal fatto che io sono stato un sostenitore di George Bush e un elettore di S.B... :rolleyes:
quelli che descrivi non appartengolo alle alte sfere degli imbecilli ma solo della media comune. Infatti, tutti sono convinti di essere meglio degli altri, e forse anche con ragione, visto che è semplice stare con gli occhi appena fuori dalla superficie dell'acqua mentre vi si sta dentro con tutto il corpo. Come dire se la media è 80 e tu sei 81 già sei sopra la media e se te ne accorgi ti senti in ragione di pensarlo.
Le strategie del tuo "capo" possono essere anche le strategie un capo nella media, visto che a tutti può capitare di non sapere qualcosa mentre tutti si aspettano un capo onniscente, onnipresente quasi un dio. E quindi, anche per un capo nella media può essere utile qualche stratagemma...
Idem per l'aspetto fisico ed il ben vestire, io aggiungere anche gli sponsor, coloro i quali avendo ricevuto favori e dimostrazione di deità da parte del manager medio diffondono voci su di lui per diffondere la nuova novella... :lol:

Il gioco è questo, ogniuno porta le sue idee, favorevoli o contrarie, esperienze più o meno negative, non credo che un'esperienza con un cretino possa mai essere positiva, e alla fine ci facciamo un bel libro.

Ritornando ai cretini quelli veri dalla fine del post precedente:

...quindi, forma una società parallela alla sua con dentro un ingegnere elettronico esperto di automazione industriale che studierà il caso. Trova una persona degna della sua fiducia e delega completamente il compito arduo di comprendere come quest'autoclave possa funzionare perchè lui ha altro da fare con banche, istituti di credito, clienti, fornitori, operai, dipendenti, ragionieri e balle varie.
Un'autoclave è un contenitore più o meno grande a tenuta ermetica capace di sopportare una pressione adeguata, nel nostro caso intorno ai 10-15 bar con un pressostato che chiude un contatto sotto i 2 bar e lo apre superando i 4. Questo contenitore è pieno per metà di aria e per metà di acqua quando la pressione dell'aria contenuta è di 3 bar. Il pressostato avvia una pompa quando si chiude e la arresta quando si spenge. Il resto credo che sia di comprensione comune quì. Però, per il nostro titolare, essendo lui un cretino è una cosa che richiede troppa attenzione, una lettura ed una rilettura, poi magari anche un disegno, e molto, troppo, del suo tempo prezioso e poi lui ha altro da fare che perder tempo a capire come funziona quest'autoclave, anche se lui produce autoclavi... -_-
Perciò, come continua la storia? Viene costituita la RInCO Engineering. Una società parallela con un ingegnere che di sicuro risolve il sistema in 4 e 4 8.2... e poi?
 
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view post Posted on 9/7/2010, 16:13
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Immane Rompiball

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E poi, continuo io...

L'inge in questione con tanto di pedigree, si inventa qualcosa con quattro sonde di livello a conduzione, quelle isolate dalla cassa d'acqua con lo stelo che rileva per contatto, e due pressostati. Il controllo viene realizzato di sana pianta su scheda dedicata con microcontrollore PIC. Due pompe ad alta pressione alta portata a vite vengono montate con l'aspirazione direttamente dalla fornitura dell'acqua del comune e inviata tramite due valvole servopilotate al polmone di accumulo. Un'elettrovalvola pneumatica provvedeva ad immettere aria nel polmone da un compressore separato.
Quindi, l'acqua veniva pompata dentro il polmone, se questa avesse raggiunto il livello dei 2/3 di polmone senza che il pressostato di massima fosse intervenuto allora la pompa si doveva spengere e si doveva avviare il compressore, riempire di aria il polmone fino a comprire l'acqua a 1/3 e poi ripartire con la pompa riempendo fino a 2/3 il polmone... eh? L'acqua non è comprimibile? E allora? :o:
Ah bene. Allora il livello si mette prima, a 1/2. Se l'acqua arriva ad 1/2 senza la massima pressione venga raggiunta... ma anche nel funzionamento normale quando l'acqua raggiunge 1/2 di serbatoio la pressione massima non si ottiene... Allora, si mette un altro pressostato... e così via dicendo, così via discorrendo...
Alla fine, quest'autoclave viene automatizzata, perchè era il secondo inge che "ci pensava lui"... In segreto fece costruire ad un ragazzo dell'ITI vicino di casa il circuito con il PIC compreso di programma. Perchè il PICKIT costava poco. All'epoca mi sembra intorno alle 30 mila lire.
Ma quest'autoclave non ne voleva saper di funzionare. O era piena d'acqua, o era piena d'aria, o non era piena affatto nè di aria nè di acqua. Semplicemente dal tubo dell'acqua non usciva mai acqua con una prevalenza da 30m a 50m come avrebbe dovuto.
Il cliente non paga neppure tutto il resto dell'impianto naturalmente. Perchè se non funzionava l'autoclave non funzionava neppure tutto il resto.
Allora fu chiamato Gesù detto il "Maestro" e quando egli fu, tutti gridarono Messia facci il miracolo. Egli vidde che era cosa giusta e buona e chiese datemi un pesce... tutti lo guardarono. E nessuno aveva un pesce. Allora egli nella sua magna pazienza chiese, datemi un pane... Ma nessuno dei presenti aveva pensato di portare neppure un panino. A questo punto il Maestro spazientito disse:"E allora che vi posso moltiplicare io?" e se ne andò lasciando tutti stupiti. O se preferite "stupidi".
A questo punto fui chiamato io come l'ultima soluzione. Io gli dissi che in quel modo non avrebbe potuto funzionare e che gli avrei fatto un progetto a patto di essere pagato per automatizzare la cosa. Il lavoro mi venne commissionato, ma non fui mai pagato per farlo per cui non mi passò neppure per l'anticamera del cervello di iniziare il lavoro. Il tempo passo, e l'impianto non funzionò. Alla fine, dopo che l'inge elettronico era approdato su altri lidi, e la RInCO Engineering era chiusa, fallita anzi di più, il titolare mi ricontattò perchè facessi io l'automazione. Al chè con foglio di carta e penna mi misi a cercare di vedere se per caso riuscivo a fargli capire dove erano i problemi. Lui non capiva, e non credeva che quello che gli dicevo erano i problemi da risolvere. Primo tra tutti che risucchiare l'acqua dalla condotta del comune significava svuotarla e bruciare le pompe vista la misera portata della fornitura e la maxiportata delle pompe. E così via...
Lui interpretava queste mie "frivolezze" come un tentativo di spillargli soldi approfittando della sua posizione di debolezza commerciale. Non valsero a nulla le mie assicurazioni sul fatto che quell'affare non poteva funzionare con quel sistema maccheronico, e che nell'industria si usa ben altro che un controllore a PIC con sonde dirette sull'I/O del processorino ecc... Quindi gli spiegai che non sapevo come andargli in contro e lo salutai cortesemente.
Come possiamo intuire da questo racconto (vero), gli imbecilli profondi sono troppo "profondi" per capire quando uno li sta fregando dicendogli che tutto è semplice e facile da fare, quindi si lasciano fregare. Mentre quando uno li sta cercando di aiutare diffidano di lui perchè oppone argomenti che gli appaiono troppo complessi da credere veri. ;)
 
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view post Posted on 12/7/2010, 10:31
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Immane Rompiball

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Possiamo dire che è un racconto basato su di una storia vera, purtroppo, e ogni riferimento a cose e a persone è puramente casuale. :)

La morale è che in questo paese chi ha in mano le redini del mercato è un cretino profondo che ha raggiunto quel posto perchè i cretini profondi sono molto controllabili da altri cretini profondi che stanno in politica. Un cretino profondo essendo tale fa continuamente fesserie, una dietro l'altra, e quindi può essere ricattabile con il discorso semplice: "Se lo fai ancora ti faccio una nota di demerito e dopo tre ti licenzio" Se uno non è proprio un cretino si ribella e rende appena può pan per focaccia al politico che tenta questa via perchè lui sa di essere in ragione. Ma il cretino profondo no perchè ha sbagliato e non sa perchè.
Ora, questi cretini profondi hanno fiducia estrema in altri cretini profondi, anzi nei cretini abissali, perchè:
1-Non capiscono la difficoltà tecnico/tecnolica dei lavori.
2-Un cretino abissale si esprime con grugniti e gesti che i cretini profondi apprezzano di più di un linguaggio esageratamente forbito, complesso, ampolloso ed inutilmente tecnico di chi non è un cretino ma un serio professionista.
3-Riescono a farsi comprendere dal cretino abissale di turno usando a loro volta esempi demenziali, gesti assurdi e grugniti. Quindi si trovano più a loro agio.
4-Riescono a fregare il cretino abissale. Cosa che non riuscirebbero con una persona normale. Strappandogli un prezzo troppo basso per ciò che si necessita.

A questo punto, il mercato del terziario è nelle mani dei cretini abissali. Come può un concorrente "normale", quindi non qualcuno eccezionalmente preparato ma proprio una persona appena nella norma che ha un'azienda che pretende di dirigere con coscienza perchè non vuole grane? (utopia).
Semplicemente non può competere! -_-
Aggiungiamo pure che i cretini, i cretini profondi, ed i cretini abissali, hanno la propenzione alla corruzione, alle mazzette ecc... perchè non hanno principi morali puliti. Sono convinti, infatti che se così fanno tutti, perchè loro devono essere più "cretini" degli altri? Confondendo in modo palese onestà con stupidità.
A questo punto, anche i consulenti liberi professionisti che lavorano devono essere per forza dei cretini abissali, altrimenti chi gli passa del lavoro da fare?
Alla fine pure i prodotti tecnologici usati negli impianti, nelle macchine, nei lavori in genere, non sono di prima qualità, perchè la mentalità del cretino abissale, di colui che sceglie i materiali, è basata sia sulla disonestà, ovvero impianto che costa poco vince la gara a patto di mazzettare il personaggio giusto, sia perchè non comprende la complessità di ciò che sta facendo, sia per non complicarsi troppo la vita e prendendosi troppe responsabilità che non sa gestire.
Quindi, quando una persona che conosce il proprio lavoro incontra un cretino abissale di questi, ha perso la commessa in partenza perchè come abbiamo detto e ripetuto, non parlano lo stesso linguaggio. Linguaggio di parole e concetti per il professionista serio, grugniti e gesti per il cretino abissale, e quest'ultimo che non capisce proprio cosa l'altro gli stia dicendo pensando che una lampadina indicatrice di tensione inserita in un quadro è inutile perchè semplicemente si brucia subito e nessuno saprà mai se la tensione è inserita o no. Trascurando il fatto, che le lampadine si bruciavano subito perchè venivano usate lampadine a 24V~ in circuiti in continua con la 24V~ resa continua a 32V, inoltre, tanto per fare un esempio (realmente accaduto) la manutenzione ordinaria dei quadri con la sostituzione delle lampadine bruciate è d'obbligo, trascurando il fatto che oggi si usano i LED che durano praticamente più dell'impianto stesso. Ma queste sono cose che loro, i cretini abissali non tengono di conto perchè altre sono le cose importanti... :lol:

Questi elementi non capiscono che il mondo non funziona così. Non capiscono che negli altri paesi dell'unione europea andrebbero di filati in galera o per corruzione, o perchè i loro lavori non sarebbero conformi, ma più probabilmente non starebbero a fare gli ingegneri, i consulenti, i periti, i responsabili agli acquisti... starebbero sui monti a badare alle pecore, a mungere le vacche, a badare ai maiali ecc...
E come si pensa che da questa marmellata di cretini di varie profondità possa uscir fuori qualcosa di positivo per la collettività?
 
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view post Posted on 14/7/2010, 09:39
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Immane Rompiball

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Ma tiriamo innanzi visto che nessuno posta, chissà, se per paura di rivelare frangenti segreti della cosca dei KK, forse perchè non si è mai imbattuto nell'ambiente, o forse perchè non ha mai avuto l'occasione di accorgersi di quanto questi individui affetti da questa sindrome (da noi quì inventata) da KK, vado avanti io. Prima o poi qualcuno spero si aggreghi con altre nuove esperienze su altri fronti.
Parliamo ora dell'ormai incancrenito settore dell'elettrotecnica. Da quando nei primi anni 90, si è inventato il certificato di conformità degli impianti elettrici sono nati dei mostri ed un mercato incredibilmente assurdo, quello dei consulenti elettrotecnici, dei periti elettrotecnici, o degli ingegneri. Tutti ormai conoscono il certificato di conformità degli impianti elettrici perchè ormai a tutti in un modo o in un'altro hanno massacrato i maroni con quell'inutile burocratico pezzo di carta. Ormai richiesto per qualunque cosa eccetto che per lo scopo di garantire la sicurezza negli impianti, con questa invenzione i burokrati più o meno politici, hanno trovato lavoro a moltissimi periti e ingegneri affetti dalla sindrome di KK. C'era una volta, quando la sicurezza dell'impianto elettrico doveva essere garantita da chi lo costruiva e da chi lo deteneva, ovvero il proprietario dell'immobile. Poi, con la legge 626 e successive, si è pensato di introdurre il foglio in questione dove, il costruttore dell'impiento, l'elettricista, dichiarava che l'impianto era stato costruito in modo conforme. Ma conforme a cosa? Alle direttive CEI per l'Italia, o alle unificate CENELEC poi alle CE. Ma se esiste CENELEC e CE perchè dobbiamo anche avere un Comitato Elettrotecnico Italiano? Bò. E più che altro perchè richiedere un foglio che garantisca qualcosa che comunque deve essere costruito così? E più che altro perchè farlo pagare? :unsure:
Insomma, è obbligatorio per chi realizza impianti elettrici attenersi alle "norme di buona costruzione"... Che sono? Qualcuno sa rispondere? No! Non esiste un manuale? Dove è scritto che le norme di buona costruzione sono così e cosà? Da nessuna parte. Ergo. Le "norme di buona costruzione" dovrebbero essere quelle scritte nei libri di testo di elettrotecnica degli istituti tecnici industriali, nei conseguenti libri di testo di disegno, di fisica elettrica, di tecnologia di costruzioni ecc... Insomma nel programma scolastico dei cinque anni di perito capotecnico industriale. Oppure, nei libri di testo universitari del corso di ingegneria elettrica. Cioè, riassumendo, un elettricista deve conoscere esattamente le cose che conosce un perito o un ingegnere. Quindi, un elettricista deve essere un perito o un ingegnere per fare il proprio mestiere. Qualcuno ha mai avuto a che fare con degli elettricisti? A malapena sanno usare un tester. Quando l'hanno. Non sanno leggere nè disegnare i circuiti elettrici. Non sanno nè disegnare nè leggere circuiti funzionali bifilari. Non hanno nè le attrezzature nè le capacità per fare misurazioni corrette. Quelli più attrezzati hanno gli strumenti, ma non li sanno usare o per lo meno non correttamente. Quindi, a cosa serve un certificato di conformità rilasciato da un elettricista? Assolutamente a nulla eccetto giustificare i 200-500 euro per la sua redazione. Soldi tolti di tasca alla comunità solo per motivi burokratico-politici inventati da persone con la sindrome da KK.
Ormai, ci sono periti elettrotecnici che per lavoro fanno progetti. Ovvero dei fogli di carta formato A4 stampati con software gratuiti forniti da aziende come BTicino, ABB ecc... usati in modo inadeguato ed errato. Senza nè capire nè usare correttamente le funzionalità del software stesso per il calcolo delle correnti, del potere di interruzione, delle correnti di corto circuito ecc... disseminando gli impianti di differenziali ovunque quando non cen'è assolutamente nè la necessità nè l'obbligo. Queste persone ormai perdute nella profondità della sindrome da KK hanno solo la funzione di distogliere soldi alla comunità facendo spendere a tutti soldi in componenti assolutamente inutili che non faranno mai nulla nel punto dove sono collocati, mentre vengono trascurate moltissimi dettagli di un circuito che dovrebbero essere invece presi in considerazione. Tutto questo perchè? Perchè politicamente si è voluto dare il potere alle ditte più o meno artigiane di elettricisti il potere di esercitare della burokrazia tramite il rilascio del fantasmatico certificato. Non è tanto semplice chiedersi:
L'impianto elettrico deve essere eseguito da qualcuno? Da se non nasce. Questo qualcuno chiunque sia ha la responsabilità di costruirlo "come si deve"? Certo. Quindi, chi è responsabile di quella "costruizione" chiunque l'abbia fatta, anche l'idraulico o il giardiniere. Quindi cosa mi garantisce un certificato di conformità? A me cittadino? Cosa qualifica un elettricista che non è mai andato a scuola e che non ha un diploma come adatto a fare di meglio di un giardiniere o di un gelataio? L'esperienza? Ma perchè il cane di un progettista solo perchè sta sempre ai piedi del suo padrone, dopo dieci anni è ingegnere pure lui? Collateralmente al fatto che spesso i cani degli ingegneri sarebbero più bravi dei loro padroni a progettare qualunque cosa, se non altro per l'intrinseca logica di arrivare alla conclusione di avere un osso da rosicchiare. :lol:
 
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5 replies since 8/7/2010, 15:13   516 views
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