Ed eccomi a rispondere di corsa...
L'oscilloscopio sono gli occhi del tecnico. Tutto ciò che non si può vedere con un tester o... con le dita... si può vedere con un oscilloscopio.
Tralasciamo i moderni oscilloscopi digitali dove lo schermo non è altro che un display sul quale un microprocessore scrive ciò che i convertitori A/D rilevano e che consentono di fare misure automatiche quali frequenza, tensione di picco, picco/picco, rms, media, tempi di salita, di discesa, e spesso anche FFT ed analisi spettrale.
I vecchi ma ottimi oscilloscopi da 350 euro due canali a 20Mhz sono l'ideale per un obbista evoluto.
Con uno strumento analogico di quel tipo si possono fare un sacco di misure e visualizzare un sacco di cose utili ed interessanti.
1-La frequenza di una forma d'onda ripetitiva.
2-La tensione massima, di picco e con una calcolatrice, se è una sinusoide se ne può calcolare la tensione RMS.
3-La fase tra due fronti d'onda.
E tante altre amenità.
Come misurare la frequenza.
Intanto parliamo di questo poi del resto. Se ci interessa solo la frequenza di una forma d'onda ripetitiva dobbiamo collegare la sonda tra massa (sempre) ed un punto del circuito dove abbiamo la forma d'onda della quale vogliamo conoscere la frequenza. Aggiustiamo l'amplificazione verticale in modo da tenere dentro lo schermo l'onda, poi aggiustiamo la base dei tempi orizzontale in modo che almeno due onde intere entrino nello schermo. Togliamo il vernier in modo da avere la base dei tempi calibrata, se mai lo abbiamo inserito prima, misuriamo tramite la griglia dello schermo quanti centimetri ci sono tra due punti uguali delle due onde, ovvero l'attraversamento dell'asse x di due punti uguali delle due onde, attenti a non confondervi con le semi-onde, e poi moltiplichiamo la misura per il tempo indicato sul selettore della base dei tempi. Questo è il periodo in secondi dell'onda. Il suo inverso è la frequenza...
Questa è un'idea...
Se vuoi misurare qualcosa di specifico del circuito del Tesla basta chiedere...