Ma cos'è l'alta fedeltà?, Ma cosa ci stà dietro?

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view post Posted on 11/12/2006, 10:43
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Immane Rompiball

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Con la mia pluridecennele esperienza, n'èvvero, posso permettermi, con somma modestia, di indicare alcuni punti di riflessione sull'argomento. (Da leggersi come farebbe Gasmann).

Alta fedeltà o Hi-Fi (High fidelity) vuol significare letteralmente "il più possibile simile all'originale audio".
Tutti sono esperti di alta fedeltà oggi, e anche ieri per carità, la megalomania e la presunzione umana (italica in special modo) non hanno conosciuto limiti di tempo, ma alcune prove mi hanno dato modo di riflettere.
Tra i tanti lavori che ho fatto nell'ambito della libera professione ho anche fatto il tecnico riparatore di Hi-Fi.
Nel tempo libero in occasione delle consegne e/o dei prelievi del materiale da riparare ho avuto modo di organizzare, insieme ai commercianti più fondamentalisti, delle prove di ascolto con "grandi" marche di amplificatori, diffusori e riproduttori. Da quelle prove è emersa la "tara" mentale degli amanti dell'Hi-Fi esoterico.
Ecco una lista delle prove e dei risultati. Le prove sono state eseguite in una stanza di medie dimensioni, sempre la stessa per tutte le prove, con le pareti tappezzate da tende pesanti e da pannelli di insonorizzazione.

1- L'amplificatore con il volume leggermente più alto suona meglio.
Nel mezzo a molte casse e molti amplificatori tutti accesi abbiamo scelto un sistema solo per fare una prova senza far capire ai presenti cosa cambiasse nella comparazione tra due audizioni che componevano la prova stessa. L'unica cosa che cambiava era che la prima audizione era a 3dB di livello più alta. Tutti indifferentemente hanno dichiarato che il primo amplificatore senza dubbio alcuno, "suonava" meglio del secondo che sicuramente era di scarsa qualità, forse un giapponese che era in bella mostra acceso ma non collegato a nulla. Quindi, in una comparazione tra due audizioni, quella a volume più alto sembra più gradevole di quella a volume più basso.

2- L'effetto psicologico controlla il parere.
In questa prova abbiamo usato lo stesso sistema senza nessuna variazione di alcun tipo. Quindi il suono prodotto nella prima audizione era uguale a quello della seconda. La differenza stava solo nel fatto di aver fatto sapere che il primo amplificatore era un Mark & Levinson ed il secondo un amplificatore costruito da me, in bella mostra anche quello, acceso ma non collegato a nulla.
Dei dieci audiofili presenti soltanto uno ha riconosciuto onestamente, in modo molto imbarazzato di non aver notato differenza alcuna, con disapprovazione generale degli altri che chiaramente hanno sentito che il mio era evidentemente peggiore.

3- Conoscere o gradire un brano musicale fa pensare ad un miglior sistema di amplificazione.
Come nella prova 2, abbiamo fatto due audizioni dello stesso pezzo nelle stesse condizioni ma di due pezzi diversi. Uno con l'Aida di verdi e l'altro con non ricordo quale pezzo sconosciuto. Entrambe le registrazioni ottime della Deutsch Grammophone. Sicuramente il primo amplificatore era il migliore risultato indiscutibile.

4- La comparazione tra amplificatori di alta qualità non è distinguibile.
Questa prova è stata fatta dicendo a tutti, circa una ventina di persone, che dovevano scegliere il nome di un amplificatore da abbinare ad ogni prova, in quanto l'unica cosa che cambiava tra le varie prove era solo l'amplificatore e basta, il resto rimaneva invariato. Il risultato fu puramente casuale. Due erano concordi ad affermare che li avevamo imbrogliati perchè avevano saputo delle prove precedenti e che avevamo in realtà, usato sempre il solito sistema in dieci audizioni tutte uguali. Gli amplificatori erano tutti di ottima qualità ma erano dieci amplificatori diversi da prezzi molto diversi.

Vorrei ritornare sul significato di alta fedeltà. Questo è un concetto un pò vecchiotto che comprendeva in se il giudizio totale di un sistema composto da un "grammofono". Quindi il complessivo, piatto, braccio, testina, amplificatore e diffusore. Oggi, questo concetto lo usiamo a sproposito quando parliamo di un solo componente. In particolare descrivendo un amplificatore con la parola suona meglio questo di quello gli audiofili più evoluti danno prova dell'ignoranza abissale, della superbia e della presunzione che hanno.
Queste persone, eccetto rare eccezioni, non hanno frequentato il conservatorio e non conoscono la musica, non ne capiscono un tubo di elettronica e di tecnica del suono, spesso non sanno suonare uno strumento musicale che non sia il campanello di casa, passano il tempo ad ascoltare lo stesso pezzo di musica classica che ormai conoscono a memoria e ad esprimere pareri insindacabili. Ma sono molto utili per influenzare le scelte degli acquirenti di questo o quel prodotto. -_-
 
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view post Posted on 11/12/2006, 19:00
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Immane Rompiball

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Un'altro esperimento fu fatto con un amplificatore battezzato Zimbello.
Questo era un amplificatore a transistors piuttosto raffinato e molto curato con un bel filtro passa-basso con frequenza di taglio a 6KHz con una pendenza di 6dB ottava. E un passa alto, sempre da 6dB/ottava con frequenza di taglio a 80Hz. Contenuto dentro un telaio di ferro con alcune valvole e trasformatori finti sopra. Delle valvole esaurite, delle 300B, erano alimentate solo dai filamenti. Abbiamo fatto sentire l'amplificatore a tutti gli audiofili conosciuti, e tutti hanno saputo riconoscere íl bel suono caldo delle valvole rispetto ad un mosfet Cabre usato come campione.
Il filtraggio delle frequenze basse e di quelle alte viene erroneamente associato al suono "valvolare". :lol:

La differenza esiste, ma è tutt'altra cosa. ;)
 
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danram62
view post Posted on 1/2/2016, 20:23




Non so se dopo 9 anni si può riprendere questa discussione.
Premetto che in passato ho suonato la chitarra e ascoltato musica acustica dal vivo e quindi, essendo estremamente esigente, non possiedo ancora un impianto per riprodurre la musica, e non so quando lo comprerò, dal momento che più mi informo sulla cosiddetta "alta fedeltà" e più mi convinco che l'impianto (e quindi l'amplificatore) giusto per me non esiste.
Infatti il mio obiettivo, cioè ascoltare la musica esattamente come è stata registrata senza aggiungervi né togliervi alcuna informazione, per quanto ne so, lo considero attualmente irraggiungibile.
Secondo il mio modestissimo parere, la vera alta fedeltà è solo per pochissimi fortunati, i quali possiedono una conoscenza tecnica (che io ho solo in piccola parte) tale che consente loro di riconoscere (ed evitare) i tantissimi prodotti che alterano percettibilmente il messaggio musicale, anche se costano un patrimonio.
So di essere una "mosca bianca" tra gli audiofili, ma non ho voglia (e non ho il tempo) di comprare prodotti che quasi certamente dopo pochissimo tempo non mi soddisferebbero più e quindi dovrei rivendere, per sostituirli con altri che al momento dell'acquisto sembrerebbero essere migliori, per poi rivelarsi non all'altezza del loro costo.
 
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view post Posted on 11/2/2016, 11:13
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Immane Rompiball

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È quando... si ha una moglie così brutta che neppure i senegalesi te la invidiano. :) :) :)
 
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danram62
view post Posted on 11/2/2016, 14:04




CITAZIONE (Lawrence @ 11/2/2016, 11:13) 
È quando... si ha una moglie così brutta che neppure i senegalesi te la invidiano. :) :) :)

Forse non sono riuscito ad esprimere perfettamente il mio pensiero. A me piace ascoltare la buona musica ben registrata e ottimamente riprodotta, ma a casa mia per ora devo accontentarmi di ascoltarla tramite un impiantino mediocre (MacBook Air, dac e-mu 0404 usb e cuffia akg k240 monitor), però solamente quando ne sento il bisogno e per pochissimi minuti (i difetti mi costringono a spegnere...).
Una o due volte nella mia vita ho avuto occasione di ascoltare buona musica attraverso un ottimo impianto Hi-End, con pochissimi difetti di riproduzione. Ma a casa non ho una stanza adatta per l'ascolto Hi-Fi tramite diffusori, pertanto devo ripiegare sull'ascolto in cuffia (che è molto riduttivo).
 
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danram62
view post Posted on 13/2/2016, 19:09




CITAZIONE (danram62 @ 11/2/2016, 14:04) 
... a casa non ho una stanza adatta per l'ascolto Hi-Fi tramite diffusori, pertanto devo ripiegare sull'ascolto in cuffia (che è molto riduttivo).

Però se potessi comprarmi l'Orpheus della Sennheiser l'ascolto in cuffia sarebbe sicuramente molto meno riduttivo... :)
 
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view post Posted on 15/2/2016, 11:21
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Immane Rompiball

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La mia era una battuta. :lol:
Concordo che i prodotti Sennheiser sono di ottima qualità.
Purtroppo, per l'ascolto il primo componente, quello fondamentale è l'ambiente.
 
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Arma95 - IZ2ZZS
view post Posted on 16/2/2016, 12:13




Ormai è qualche anno che sto facendo esperienza nel settore dell'audio professionale, e capisco abbastanza bene la posizione di danram: ricercando tra i cataloghi, tra i sedicenti esperti audiofili (che spesso, troppo spesso, sono legati a strani esoterismi e si fondano su ben poca tecnica) si finisce per riempirsi la testa di innumerevoli specchietti per le allodole, ma alla fine cosa abbiamo veramente di HiFi?

Più che altro la domanda che mi viene da farmi, a cui non ho ancora trovato una risposta è: vogliamo veramente l'alta fedeltà?

Io ho cercato di dare via tutto ciò che non ritenevo più necessario, per comprarmi prima un paio di cuffie AKG K702 Reference e di recente due monitor da studio Genelec 8030A (sono uno studentello squattrinato, ho avuto solo un gran culo a fare dei buoni affari). Per ascoltare la musica dal PC utilizzo una vecchia scheda Roland UA-101 (tanto snobbata, quanto incredibilmente performante, e le caratteristiche parlano da sé). Poi, da appassionato di vinili, un mio carissimo amico mi ha regalato uno stupendo Thorens TD-115 MKII. L'acquisto di strumentazione reference è stato dettato dal semplice motivo che nel fare piccoli mastering ad amici per tirare su due spicci (che male non fanno, quando si è studenti universitari :P) mi ero stufato di compensare ad orecchio ciò che il mio impianto mi permetteva di sentire.

Ovviamente, da appassionato di musica, è ciò che utilizzo anche per godermi una serata di buon ascolto, e di recente ho potuto apprezzare in prima persona cose che fino a poco tempo fa mi era capitato di notare sporadicamente saltellando in qualche studio: secondo me molto persone non vogliono l'alta fedeltà, almeno intesa in senso lato. Secondo me un impianto reference class, in una sala adeguatamente predisposta (o almeno due maledette trappole negli angoli fetenti) è qualcosa che si può definire HiFi, in quanto non introduce idealmente alcuna alterazione al suono originario, e secondo me questo è per molti (ma non per me) il rovescio della medaglia. Io stesso mi sono ritrovato a buttare via un sacco di file FLAC che ritenevo buoni, snobbare certi mastering che apprezzavo, CD, Vinili.
Un impianto HiFi ideale ti fa godere come non mai un bel disco dei Tower Of Power, ma appena ti ritrovi con una sorgente che presenta delle minime imperfezioni, queste non vengono (giustamente) mascherate in alcun modo e quel basso di Otherside che prima ti sembrava bello corposo, ora sembra un badile suonato a martellate e disprezzo :wacko: E considerando la qualità media dei supporti che girano nelle case degli audiofili, la vera alta fedeltà non prenderà mai veramente piede tra i sedicenti "esperti di musica".

Non volevo entrare in inutili tecnicismi, il mondo dell'audio professionale è qualcosa di estremamente complesso, dove intervengono anche fenomeni di fisica acustica e artifici psicoacustici che solo certi tecnici riescono a domare (sperando che un giorno, molto lontano, sarò tra quelli); semplicemente volevo dire la mia riguardo questo utilizzo del termine "HiFi" sinonimo di "piacevole ascolto".
Poi gli audiofili che utilizzano il termine "alta fedeltà" sono gli stessi che lo accostano a "suono caldo", non capisco come possa essere fedele un suono distorto artificiosamente <_<
 
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danram62
view post Posted on 16/2/2016, 16:02




Sono d'accordo con Arma95 su tutto, ma dubito che ascoltare la musica tramite apparecchiature reference class possa definirsi veramente ad alta fedeltà (= assenza di alterazioni al suono originale della registrazione). Probabilmente i componenti reference sono più "lineari" di tanti altri (anche più costosi e blasonati), ma secondo me solo pochissimi costruttori al mondo che vanno controcorrente (= che amano più la vera hi-fi che il denaro) sono in grado di tirar fuori prodotti validissimi, onesti e durevoli.
Ne ho conosciuto uno indirettamente tramite la rivista di hi-fi Audio Review (n. 189 del 1999, pag. 112): Walter Gentilucci, titolare della Millenium e della Selection Components.

Edited by danram62 - 16/2/2016, 16:28
 
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Arma95 - IZ2ZZS
view post Posted on 16/2/2016, 16:33




Certamente io parlavo in modo ideale, però alcuni produttori, stando attenti, vantano standard qualitativi piuttosto alti. Anche JBL ha spesso fatto ottimi prodotti da studio, stando attenti a non farsi imbambolare dai rivenditori.
Poi alla fine non potremo mai avere una fedeltà assoluta, non tanto per i limiti tecnici, quanto per quelli fisici. Una sala totalmente anecoica e che non soffra risonanze non è certamente alla portata di un appassionato, siamo costretti a ricorrere ad artifici (la nuova serie 8000 e 1200 Genelec implementa già di suo un DSP completamente programmabile, e anche lì dubito ci siano semplici hobbisti in grado di fare un acquisto simile).

Io ho avuto principalmente esperienza con i sistemi Genelec, e devo dire che il costo è ben giustificato dalla qualità costruttiva e dalla resa acustica, imho.

Comunque sono d'accordo con te, e in generale non volevo fare un'indagine di mercato :D semplicemente volevo sottolineare questa mia idea di come HiFi non sempre corrisponda ad un ascolto gradevole.
 
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danram62
view post Posted on 17/2/2016, 13:41




Secondo me sono pochissimi gli audiofili che ricercano la vera alta fedeltà (e non è detto che riescono a trovarla). Tutti gli altri ricercano l'alta "gradevolezza" nell'ascoltare il loro impianto che riproduce la loro musica preferita secondo i loro canoni di alta fedeltà. Dietro tutto questo ci sono le aziende che fanno soldi sull'ignoranza degli acquirenti.
 
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view post Posted on 22/2/2016, 12:12
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Immane Rompiball

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Io, riassumerei in: "Un impianto buono non è mai poco costoso. Un impianto costoso non detto che sia sempre buono". Tralasciando il mondo del fai da te che può sconfinare anche nel molto buono. Anche se spesso il mondo del fai da te produce delle schifezze che sono peggiori del peggio del commerciale ma che piacciono moltissimo a chi le ha fatte. :)
 
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danram62
view post Posted on 22/2/2016, 16:06




Se le cose stanno così, allora è necessario stabilire:
1) a quali condizioni un impianto può essere considerato buono;
2) se un impianto considerato buono (alle condizioni del punto 1) può essere definito a vera alta fedeltà;
3) se le differenze tra buono e molto buono (e magari tra molto buono e ottimo, tra ottimo ed eccellente, e così via...) sono solo sfumature non percepibili da tutti gli audiofili.
 
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view post Posted on 23/2/2016, 12:20
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Immane Rompiball

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La risposta è semplice. Non esistono gli esami ed un diploma per "audiofili" quindi gli audiofili non contano niente se non per la loro capacità commerciale di "popolazione disposta ad acquistare impianti". Questo è ciò che si legge sempre tra le righe degli articoli delle riviste per audiofili, che si dovrebbero invece, chiamare, riviste per i rivenditori di audio-qualcosa.
Il discorso si fa lungo a questo punto ed è stato sviscerato in tutti i post che si possono trovare quì in giro. Oppure in altri siti anche più qualificati, purtroppo in lingua inglese, quali p.es. :

www.diyaudio.com/
 
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danram62
view post Posted on 23/2/2016, 12:38




Ma come fa un acquirente, che non vuole prendere fregature, a capire se un impianto (o un suo componente) è "buono"? Ammesso che abbia tempo e capacità per imparare leggendo tutti i post attendibili, come può essere sicuro di essere all'altezza?
 
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14 replies since 11/12/2006, 10:43   750 views
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