Balls Breaker: Amplificatore A Valvole casalingo

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svalvolman
view post Posted on 16/6/2012, 15:54




Il nome la dice già lunga e chiarisce subito le idee.... Piccolo ma tosto, questo mini-amplificatore soddisfa le esigenze del chitarrista che vuole studiare a casa senza uccidere le sue orecchie e quelle dei vicini. Ha solo due valvole ed offre 3-3,5 watt di potenza. Piccola potenza ma gran suono, un carattere spiccatamente vintage, dal “bluesy” sporco e dinamico al gain granitico più “spinto e moderno”, in un formato davvero semplice, economico e…molto, molto particolare!
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Il cuore di questo dispettoso apparecchio è un vecchio telaio amplificatore di una fonovaligia LESA, RECUPERATO IN DISCARICA e al quale ho aggiunto una 12AX7 ad integrazione del pre. Volendo ottenere una potenza di 5 Watt si può sostituire la ECL 82 con una ECL 86, adeguando ovviamente la pedinatura. Personalmente, ho sempre trovato “stuzzicante” la sfida di “ridare vita” a simili oggetti, salvandoli dalla distruzione, restaurandoli e riparandoli oppure stravolgendone circuito e struttura, trasformandoli in apparecchi “Frankenstein”.

Riguardo a schema e a componentistica, il trasformatore d’ uscita (la cui impedenza primaria dovrebbe aggirarsi sui 5K Ohm), sui telai fonovaligia, è alquanto minuscolo e perciò si può intuire già a priori che la gamma di frequenze riprodotte con maggiore energia, sarà all’ incirca da 200-300Hz a 3000-5000Hz. La cosa non deve meravigliare affatto in quanto a quell’ epoca si dava, nella riproduzione dei vinili in formato “valigia”, principalmente risalto alla gamma di frequenze della voce umana.
I Bassi chiaramente sono sacrificati, però, tutto sommato, visto che ne facciamo un ampli per chitarra, la qualcosa si tramuterà in una sorta di carattere “brillante” e chiaro dell’ apparecchio: una sorta di equalizzazione naturale ed intrinseca che esalterà le frequenze medie dello spettro e che perciò contribuirà, nonostante la piccola potenza disponibile, a rendere il suono offerto presente e penetrante. Lo renderà addirittura ideale e naturalmente vocato alle sonorità solistiche. Infatti nello schema da me poi sviluppato non è presente nessun controllo di toni, solo Gain e Volume...
Sui vecchi telai LESA, per quanto riguarda l’ alimentazione, questa è a semionda, raddrizzata da un singolo diodo al selenio. Il potenziometro del volume è del tipo con interruttore integrato e perciò accende e spegne anche l’ apparecchio. Un ulteriore potenziometro funge da controllo di tono, attenuando più o meno le frequenze acute, tramite un condensatore da 10nF.
E’ presente un anello di controreazione tra secondario T.U. e catodo della sezione triodo dell’ ECL82 ed una lampadina spia 6V-3W sulla tensione che ne alimenta i filamenti.
Per prima cosa bisogna eliminare la lampadina spia 6V-3W: la corrente “risparmiata” servirà ad alimentare il filamento di una 12AX7 che costituirà la sezione preamp del “Balls Breaker”.
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Successivamente, come da schema, grazie a due resistenze da 150 oppure 220 Ohm realizzeremo un nodo bilanciato verso massa della tensione alternata filamenti. Questo artificio è indispensabile per eliminare il ronzio captato dalla sezione preamplificatrice, vista anche la cifra piuttosto alta di guadagno.
Sempre dallo schema si può notare che è stata eliminata la controreazione: l’ ampli nel complesso reagirà meglio e con maggiore dinamica e respiro.
Personalmente ho eliminato anche il controllo di tono (potenziometro+condensatore) dalla placca della sezione triodo dell’ ECL82, però chi vuole può tenerlo senza troppi problemi.
Una cosa indispensabile, invece, è quella di sostituire tutti i condensatori elettrolitici presenti sul telaio: essendo un apparecchio di 40-50 anni, sicuramente essi saranno ormai belli che rinsecchiti e, più che dei condensatori (dei quali avranno ormai poco le caratteristiche), saranno più simili a delle maracas…

Un’ ulteriore modifica molto semplice, ma “appetitosa” e l’ inserimento, tramite uno switch, di un moderno diodo al silicio in parallelo al già presente modello al selenio. Si potrà così usufruire di 2 tipi di rettificazione: Quella al SELENIO, più dolce e morbida e quella al SILICIO, più performante e muscolosa. Nello specifico, con la prima si alimenta il pentodo finale con una tensione più bassa (a causa delle perdite intrinseche del primo diodo), riducendo la potenza d’ uscita utile e favorendone la saturazione. Con la seconda, si ottiene una potenza maggiore e di conseguenza una migliore tenuta della stessa.
Mantenendo intatta la funzione ON-OFF dell’ interruttore sul potenziometro del VOLUME sul cablaggio originale LESA, esso si utilizzerà come controllo di GAIN (se del valore di 500KOhm), oppure come controllo di VOLUME (se del valore di 1MOhm) nel nostro.
Nel telaio LESA recuperato, sulla resistenza di autopolarizzazione catodica della sezione pentodo dell’ ECL82 non era presente nessun condensatore di bypass. Suggerisco di implementarlo, come da schema, saldando un bel 100uF 16-25V in parallelo ad essa.
Infine bisognerà praticare un foro dal diametro di 22,5 mm sul telaio per montare lo zoccolo che ospiterà la 12AX7. Ovviamente si sceglierà un punto ragionevolmente libero e possibilmente comodo. In mancanza di spazio sufficiente si può piegare a U un ritaglio di lamiera zincata adeguato ed eseguire su esso il cablaggio della componentistica inerente al preamplificatore, rigorosamente in aria, nel rispetto della migliore tradizione tecnica old-style.
Come suona questo cazzìllo?
Quando gli si tira il collo diventa proprio aggressivo e granitico. Anzi è proprio in quelle circostanze che dà il meglio di sè! Alle prove di ascolto il GAIN si è dimostrato abbondante, così come il "pompaggio" del potenziometro VOLUME... Il carattere è decisamente “british”.
Il settaggio che si è dimostrato migliore è quello con VOLUME a massimo e GAIN regolato in base alle esigenze di distorsione e/o soustain (simile al vecchio sistema “plexi Marshall”…).

Date un orecchio quì: www.youtube.com/watch?v=a22zWI1YlN8

Edited by svalvolman - 17/6/2014, 06:30
 
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view post Posted on 19/6/2012, 17:14
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Immane Rompiball

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Bella realizzazione Svalvolman. Capperi. Sembra proprio d'epoca. Il contenitore mi è molto familiare, cosa c'era dentro prima che tu ci ficcassi l'amplificatore? Mica per caso un diatermoforesi? :o:
 
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svalvolman
view post Posted on 19/6/2012, 18:11




Hi hi hi....
già, era di un aerosol.... :lol:
 
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stefanods
view post Posted on 27/3/2014, 19:59




Brillante idea.
Anche io ho recentemente rimediato un amplificatore di una veccia fonovaligia con una ecl82 (erano tutte così...) Ed anche io ho intenzione di realizzarci un piccolo amplificatorino per chitarra, aggiungendoci una 12ax7, come hai fatto tu, e sostituendoci però anche il trasformatore d'uscita.
P.S. Non si vedono le immagini...
 
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svalvolman
view post Posted on 17/6/2014, 05:31




Ok, due immagini le ho ripristinate. Se ricordo dove cavolo ho messo le altre, le aggiungo ;)
L' essenziale però adesso c'è
 
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4 replies since 16/6/2012, 15:43   2152 views
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