Controreazione

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gaspbut
view post Posted on 4/12/2013, 09:05




Saluti a tutti,
ho appena finito di montare il mio amplicatore, un PP EL84 schema utilizzato il Mullard 5-10. Effettuati tutti i controlli visivi più di una volta sembra tutto a posto, collego le casse e do tensione. Su un canale si sente un fischio che poi si trasforma in un fischi-ronzio l'altro perfetto. Penso subito al circuito di controreazione ed infatti scollegandolo il fischio cessa e rimane un sordo ronzio. L'altro canale perfetto con controreazione, silenzio assoluto. Faccio tutte le misure di tensione ed è tutto nella norma su i due canali. Ho provato a cambiare i valori di resistenza ma nulla cambia.
Avete qualche suggerimento da propormi?
 
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view post Posted on 5/12/2013, 10:39
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Immane Rompiball

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Spesso sono errori di connessione invisibili, componenti che sembrano buoni ma che non lo sono, accoppiamenti invisibili, saldature fredde non individuabili ecc... Tutto questo, se il segnale di reazione è effettivamente negativo e non di polarità invertita. Una reazione positiva porta ad un ottimo oscillatore. :)
... e le misure di tensione a regime statico sono sempre perfette.
 
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gaspbut
view post Posted on 5/12/2013, 10:52




Risolto Law, il problema era proprio quello che dici tu, su un canale avevo un ottimo oscillatore. In pratica il costruttore dei TU ha invertito su uno di questi i colori dei terminali di uscita...sigh!!!
Adesso va che è una meraviglia!!!

Anzi dimenticavo, in assenza di segnale alzando il volume si sente un rumore di fondo (hum) che non è ronzio di alternata. A cosa potrebbe essere dovuto e come si può eliminare? Non è eccessivo e con il segnale in ingresso non si apprezza tanto ma è fastidioso sapere che c'è.
 
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view post Posted on 6/12/2013, 03:53
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Noioso

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Scusate se mi intrometto, ma la controreazione non genera dei problemi in campo HiFi? Sentivo parlare di overshoot ai transienti e di compressione della gamma audio...
 
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view post Posted on 9/12/2013, 10:06
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Immane Rompiball

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L'uhmmm potrebbero essere oscillazioni a bassa frequenza causate da un taglio non troppo netto alle basse frequenze e quindi può essere un'autoscillazione dell'amplificatore.

La faccenda della reazione negativa è una cosa complicata e non tutti spesso hanno esperienza e intelletto per comprendere la complessità della questione. Quindi, si è vero che una eccessiva controreazione (o reazione negativa) può introdurre problemi di intermodulazione o di overshoot ai transienti. Il fattore compressione audio non è correlabile alla reazione negativa, ma forse ad altri fenomeni secondari ad essa.
Però, quando si dice tanta reazione negativa o poca reazione negativa non si dice in effetti nulla di comprensibile. Inoltre, bisogna stabilire a che livello si ha e quanta se ne ha, in che tipo di circuito, tra quanti stadi, con che fase e con quale diagramma possibile e a quali frequenze, cosa succede prima e cosa dopo in ampiezza ed in frequenza e quele è la tipologia dei circuiti in questione.
Quindi, di per se, la reazione negativa non può essere buona o cattiva in assoluto. Dipende dai circuiti interessati.
Insomma, una valvola con guadagno di 50 non è paragonabile ad un circuito a transistor con guadagno 100000. Un circuito a valvole ad anodo comune con guadagno <1 non potrà mai essere soggetto ad eccessiva reazione negativa locale.
 
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view post Posted on 6/1/2014, 03:27
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Noioso

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Riuppo questo topic per esporre delle idee (intuitive) che mi sono fatto sulla controreazione. Mi rendo conto che l' argomento meriterebbe uno studio serio, ma sfortunatamente non ho ne le basi per potermela studiare da solo ne il tempo per farlo.
Sul fatto che uno stadio reazionato si comporti in modo più lineare dello stesso stadio senza reazione credo si sia tutti d' accordo, ma sui problemi che nascono nel reazionare ho un po' di confusione in testa.

Da quello che si legge a giro, gli inconvenienti portati da una controreazione non oculata sono:
-overshoot ed intermodulazioni sui transienti (dovute ad un ritardo nella retrocessione del segnale)
-oscillazioni dovute ad una rotazione di fase in qualche punto della banda passante (anche fuori dalle audiofrequenze)

A lume di naso direi che, eliminando questi due inconvenienti, la reazione negativa diventerebbe "solo buona" (calo di guadagno a parte).

Partendo da questi presupposti, che spero di aver azzeccato, direi che la reazione di anello (caso più generale della reazione globale giusto?) sia la più rognosa tra tutte. Il segnale deve infatti transitare da diverse reti RC e dal TU che introdurranno un ritardo ed una rotazione di fase.
In poche parole io non userei mai questo tipo di reazione negativa senza prima aver studiato a fondo la funzione di trasferimento dell' intero sistema (peccato che non sono in grado di farlo :D)

La reazione di catodo mi sembra invece molto più innocua. Essendo generata da una variazione della polarizzazione del catodo (in tempo reale con la variazione di corrente nel tubo) sarei portato a pensare che il ritardo nella retrocessione del segnale dipenda da quanto lentamente la valvola risponda al segnale di reazione (in pratica dalla capacità parassita della valvola). In poche parole, per piccole capacità parassite, credo si possa ragionevolmente trascurare questo ritardo. Inoltre, non essendoci condensatori di mezzo, credo che non ci siano neppure problemi di rotazioni di fase. In poche parole direi che la reazione di catodo è sempre buona, ma bisogna tener conto che non ha effetto su stadi con guadagno minore di 1.

Infine vorrei spendere due parole sull' inseguitore catodico puro. In questo caso abbiamo un uscita di catodo che costringe ad omettere la capacità di bypass (come nella reazione di catodo). Abbiamo inoltre la retrocessione del segnale, attraverso un opportuno condensatore, dal catodo alla griglia dello stesso tubo. Nella mia ignoranza sarei portato a ripetere le considerazioni viste nel caso precedente.

In poche parole:
-reazione locale ed inseguitore catodico → se ce n'è bisogno usare senza paura.
-reazione d' anello → serve un ingegnere.

Ho detto fesserie?
 
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view post Posted on 8/1/2014, 10:00
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Immane Rompiball

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No, non credo. Niente fesserie. Ma, qualcosa da precisare c'è sempre.
Non occorre essere ingegneri meccanici per guidare un'auto, o ripararla. Tanto è vero che i meccanici per lo più hanno la quinta elementare. Quindi niente scuse. ;)
Per imparare non è mai tardi, per arrivare a dettagli sottili di comprensione occorre dedizione, studio, tempo e sopratutto tanta pazienza ed un pizzico di "inclinazione" alla materia, ma per lo più, se si parla di amplificatori a valvole semplici la teoria della reazione non serve tanto a scegliere i componenti o la configurazione dell'amplificatore quanto a capire cosa si è sbagliato o quanto siamo lontani dal meglio che quei componenti messi insieme possano fare.
L'approssimazione, l'inettitudine, la flatulenza che si trova in giro in rete ora, nelle riviste una volta viene fuori dalla sindrome di Palomar della quale sono affetti gli "scrittori" o i "peroratori" delle cause perse della divina religione dell'Eso-Hi-Fi.
Non si possono semplificare in poche parole concetti complessi, però si può dire dove i nostri amici affetti dalla sindrome di Palomar (la sindrome per cui il bue si sente il più intelligente della stalla perchè gli altri sono somari), dove sbagliano.
Da un vecchio articolo della Fairchild Components Application Handbook, un certo Hans Palouda, tratta esaustivamente la faccenda della distorsione negli amplificatori a transistors da "overshoots" dovuti proprio all'eccessiva amplificazione ad anello aperto tipica degli amplificatori anni 70. Ma si parla di amplificatori a transistors, tutti transistors, niente mos, niente integrati, solo transistors con guadagno ad anello aperto superiore a 10'000'000.
È ovvio, che se retroazione un amplificatore con guadagno 10'000'000 fino a ridurlo a 100 si manifestano dei problemi che non si manifestano in un amplificatore a valvole con amplificazione ad anello aperto di 1'000.
Ovviamente, anche la distorsione invece di diventare il 0.000000001% ad anello chiuso, diventa solo l'1%. Quelli che ascoltano la musica non si rendono nemmeno conto del'1% di distorsione armonica, quelli affetti dalla sindrome di Palomar riescono ad udire la distorsione di 10-12 ad una frequenza di 100kHz.
Quindi, più che "ingegneria" occorre comprendere le quisquiglie ed evitare la sindrome di Palomar. :)
 
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