test induttori lamierino magnetico

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pleiadiano
view post Posted on 7/3/2014, 11:21




Buon giorno a tutti,

sono un neofita del forum, vorrei porvi questa domanda se possibile.
Sto testando il valore di induttanza di un induttore ( valore misurato a 120 Hz, 125 microH ) con un normalissimo ponte RLC.
La misura a 120 Hz è voluta in quanto tale induttore dovrebbe funzionare con una corrente DC di 300 A ( pk 520 A circa ) alla quale sarebbe sovraimposto un ripple di 300 Hz, derivante dal ponte raddrizzatore.
So che il lamierino magnetico, se non eccitato adeguatamente ( passaggio di corrente di qualche ampere ), presenta nel grafico di prima magnetizzazione e per bassissimi valori di H un comportamento anomalo ( bassa permeabilità rispetto a quella reale al passaggio di corrente ).

Quanto potrebbe essere in percentuale l'aumento del valore ipotetico sotto carico?

Teoricamente, tale induttore, dovrebbe presentare un comportamento abbastanza lineare una volta raggiunto il valore di induttanza in corrente, ma per me, appunto, il cruccio è capire quale potrebbe essere questo valore.

Ringrazio tutti coloro che possono aiutarmi

saluti

Pleiadiano
 
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view post Posted on 7/3/2014, 11:57
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Immane Rompiball

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Ciao Pleiadiano e benvenuto.
La risposta non può essere molto precisa perchè tutto dipende da moltissimi fattori di non facile determinazione. Il tipo di ferro che hai usato nel nucleo ha molta influenza nel ciclo di isteresi, di perdite, di saturazione, di magnetizzazione residua, di induttanza e chissà di cos'altro.
Comunque, se parli di correnti di oltre 400A non ci sono problemi di prima magnetizzazione. Piuttosto, invece, ci sono problemi di saturazione molto pesanti se l'induttore è attraversato da corrente continua. Quindi, da inserire sicuramente nel circuito magnetico un bel traferro che limiti il flusso magnetico continuo evitanto il crollo dell'induttanza quando il nucleo si satura. Allo scopo sono da evitare come la peste i nuclei toroidali in favore di nuclei a E con un foglio di carta o di altro tra le E e le I.
Per il resto, oltre a dirti che sono tutte prove che devono essere fatte in pratica non saprei che suggerirti.
 
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pleiadiano
view post Posted on 7/3/2014, 13:08




Buon giorno Lawrence,

intanto grazie per la solerzia.

Il ferro utilizzato è un grado orientato M6, l'induttore è costituito da 4 blocchi di I ( a formare una O rettangolare ), le spire 16 ed il traferro è da 1,6 cm ( suddiviso in 4 da 0,4 cm cadauno ).

Il tutto è stato dimensionato per reggere la tipologia di ciclo di lavoro ( 5 sec a 309 A con ripple a 300 Hz e relative armoniche ed un sec a carico di picco di 518 A con ripple e armoniche ), diciamo che sulla saturazione sono cautamente ottimista.

Il punto è che non posso fare test in carico ed il valore richiestomi in corrente è 150 microH ( a vuoto misuro 125 micro ).

Per esperienze passate so che induttori in lamierino, se misurati con ponti RLC, danno valori di induttanza diversi ( più bassi ) rispetto a quelli sotto carico, purtroppo non so quantificare tale incremento.

Immagino anche che ove si sia puntato più sulle spire che sul nucleo il fenomeno sia ancora più evidente ( per N^2 direi ).
Aalcuni produttori di lamelle speciali ( stranieri ) sostengono che in effetti la misura sia inattendibile, ma anche loro non mi hanno saputo quantificare la differenza

Comunque grazie molte lo stesso per tutto.

Saluti

Pleiadiano
 
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2 replies since 7/3/2014, 11:21   135 views
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