Radio a reazione per onde corte: utili informazioni per neofiti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 9/4/2018, 16:06
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Ebbene si, dopo lustri torno a scrivere una discussione. Con gli ultimi avvenimenti si spera di rianimare un pò il forum, al quale devo molto e sono tanto affezionato.
Ma bando alle ciance.
Dopo gli esperimenti AT e Teslanti, mi innamorai, nel lontano 1955, ah no, nel lontano 2011? boh chi si ricorda più, delle onde radio.
Il tutto nacque dalla trasmissione Voyager, ove vidi un "documentario" sulle number station. Troverete una mia discussione qui sul forum, ma dato che al suo tempo chi ora mi leggerà aveva partecipato, magari si ricorderà.

Senza star troppo ad annoiare i lettori con notizie fuorvianti e magari di poco interesse, ho costruito una valanga di circuiti, letto maree e maree di vecchie riviste (Introni, sia lodato!) e tradotto le più disparate lingue. Radio in AM, FM, vhf, hf, lw,mw,sw e chi più ne ha più ne metta.
Mesi e mesi di lavoro e quei dannati aggeggi non funzionavano! Nonostante tutto fosse saldato per benino con saldature belle e buone su basetta millefori, tutto ordinato e pettinato, quei dannati robi non ne volevano proprio sapere. O non oscillavano, o oscillavano e basta, o funzionavano e non captavano una ceppa.
Abbandonai tutto, anche per il poco tempo a disposizione e per la mancanza di un luogo ove poter "trafficare" liberamente.
Un giorno, mentre costruivo una scatola in legno ( nel frattempo mi ero innamorato del legno e della "falegnameria") mi venne nostalgia del saldatore, così alla sera decisi di cercare uno schema semplice, senza troppe pretese, che mi desse soltanto la soddisfazione di dire "FUNZIONA! HO COSTRUITO QUALCOSA CHE FUNZIONA!!!"
Trovai uno schema "nuovo" che avevo sempre snobbato per la sua semplicità; qui sotto il disegno tratto dal mio pc portatile octacore:

20180409_140347

Il circuito è estremamente semplice, è un ricevitore a reazione ( o rigenerativo) che monta un solo transistor; io ho usato un 2n2222 ma va altrettanto bene un 2n3904 e direi anche un bc547.
In serie al potenziomentro di reazione (quello da 100k) ne è stato aggiunto uno da 10k per una regolazione più fine della reazione.
Il circuito può essere montato su millefori o basetta, ma dato il numero esiguo di componenti l'ho realizzato in aria, stile Manhattan.
La bobina va avvolta su un supporto di 35 mm di diametro, totale di 20 spire , diametro del filo di circa 1mm con varie prese per selezionare una diversa banda.
L'uscita è molto debole, possono essere utilizzate le casse amplificate da computer oppure si può realizzare un amplificatorino totalmente transistorizzato, oppure affidarsi a qualche circuitino integrato. Nel mio caso mi sono affidato ad un piccolo kit acquistato online dalla china, un lm386, l'intero pcb sarà si e no 3x3 (funziona benissimo e l'ho pagato ben 98 centesimi spedizione inclusa).
Collego tutto, accendo l'amplificatore (ha un'alimentazione separata, lo uso per le prove) accendo la radio e....
Non funziona.
Capta qualcosa, ma non sono onde corte. Nemmeno onde medie. Sono maledettissime FM locali.
Ricontrollo tutto, cambio condensatore variabile ( prima ne usavo uno ad aria) con uno piccolo isolato a mica e non funziona uguale.
Come antenna usavo una piccola long wire, sui 5mt.
Come messa a terra utilizzavo il termosifone.
Niente non funzionava, solo una sera mi era capitato per caso di sentire una radio tedeschia, ma solo per un breve periodo, poi il "silenzio"...
Primo passo, quando il circuito è giusto (ricontrollate almeno 20 volte) rifate tutte le saldature, può essercene una fredda che non faccia andare l'arrocchio.
In effetti c'era una saldatura fredda, rifatta quella, la radio sibilava, si sentiva sempre in sottofondo la FM ma giocando con reazione e con la sintonia non ricevevo niente.

Ora in un circuito così semplice, o hai montato un tr guasto o ci sono ben pochi componenti che possono essere "guasti" di fabbrica; quindi o hai sbagliato qualcosa nello schema ( e controlla la 21 esima volta) oppure sottovaluti due delle cose fondamentali per questi ricevitori: antenna e MESSA A TERRA.
In una vecchia rivista lessi che di norma si usava l'impianto idraulico ( quindi un filo collegato o ad un rubinetto o al termosifone) ma che recentemente (rivista primi anni '90) i moderni impianti idraulici hanno tubi in pvc e che quindi quest'ultimo metodo poteva non essere più valido e che in alternativa, oltre ai vari metodi conosciuti ( rete metallica in giardino o picchetto ecc ecc) si poteva utilizzare la "terra" dell'impianto elettrico di casa, nell'articolo l'autore si attaccava con il coccodrillo alla linguetta di una ciabatta con prese schuko.
Provai questo accorgimento e.... FUNZIONAAAA!!!

Finalmente captavo qualcosa, di distorto, brutto, unto, ma qualcosa si sentiva.

Se in una radio che funziona si capta poco e nulla, oltre alle già citate antenne e messe a terra vi sono da controllare anche le bobine autocostruite.
O avete dei dati certi ( in modo da calcolare precisamente il valore dell'induttore oppure disponete di un induttometro) oppure sarà estremamente difficile sapere se quella bobina costruita con del filo che credo sia 0.28 e che magari è 0.34 ha il valore di induttanza richiesto. E allora, rileggendo per bene l'articolo dal quale ho recuperato lo schema, noto che l'autore per semplicità costruttive ha utilizzato induttori " industriali" di quelli a "goccia", dando i valori in uHy in corrispondenza della frequenza desiderata.
Ora riporto i valori qui di lato: 220uHy dai 570kHz ai 1.15Mhz, 5.6uHy per sintonizzarci dai 3.5MHz ai 7.5MHz ed infine 2.2uH per 5.6MHz fino a 11.6MHz.
Questi valori sono stati calcolati dall'autore per un condensatore variabile che va dagli 85 ai 365pf.
Ovviamente per condensatori con capacità diverse i valori vanno ricalcolati.

Cambiando la bobina autocostruita che, come ricordo mi venne detto da un luminare deve essere costruita alla "supermegastracchebbbene" con un induttore industriale le cose sono cambiate in maniera radicale.
Si sentivano bene moltissime stazioni, anche se la maledetta fm rimaneva un pò in sottofondo quando ruotavo la rigenerazione oltre una certa soglia.
Ora che l'apparecchio funzionava, era il momento di migliorarlo.
Venne innanzitutto inscatolato il circuito amplificatore, riducendo i cavi kilometrici che andavano alle casse e alle batterie, in pratica ho costruito una piccola cassa amplificata, utilizzando una scatoletta di legno rotonda; la radio venne inscatolata in un bel contenitore metallico, un tempo usato per "switchare" credo il flusso di dati di qualche stampante, vennero drasticamente ridotti tutti i collegamenti, da fare rigorosamente con cavo rigido unifilare isolato (ovvero banale cavo da trasformatore), venne aggiunto un selettore per i tre induttori ( prima li cambiavo a mano); ho notato dopo moltissime prove che questo tipo di induttori è molto stabile, lo slittamento di frequenza lo si ha soltanto se lo si tocca con un dito o con un cacciavite, ma fino a 2-3 mm la loro "imperturbabilità" è verificata; in questo modo posso passare da una banda all'altra in una maniera molto agevole.
All'uscita dell'antenna ho posto una trappola bcb, composta da un ulteriore condensatore variabile da circa 365pf e un induttore posto in parallelo da circa 150uHy; questa miglioria è quasi essenziale in quanto migliora drasticamente la sensibilità e la chiarezza del segnale (non so se mi sono spiegato).

Purtroppo per la sintonia non disponendo di un variabile da 365pf ne ho messi due in serie da circa 200 pf ottenendo una capacità totale di 400pf.
Un diodo led è posto sul positivo dell'alimentazione per indicare che la radio è accesa; avendolo messo in serie indica principalmente l'intensità della reazione, e forse è più utile così.

Ed ecco qualche foto dell'arrocchio infernale "finito", visto che sicuramente verrà ulteriormente modificato!

20180409_140441

20180409_140447

20180409_140512

Dietro si ha la presa d'antenna, la presa di terra, una morsettiera per collegarlo all'amplificatore! Tutto il resto non serve, era per non lasciare i fori vuoti...
Lo so lo so, i rigenerativi sono brutti, sono poco efficenti, quando non captano gridano ecc ecc... Ma è curioso come con così pochi componenti alla sera si riesca a captare così tante stazioni!
Non mi sarei mai immaginato tali prestazioni da un circuito del genere, sono strasoddisfatto! Ora ho steso una "longwire" sui 12 mt totali di cavo circa, prima avevo costruito un balun ma alla fine ho notato che questo ricevitore va molto meglio senza...
Capto tantissime radio spagnole, russe, cinesi, italiane ma solo in alcuni orari, i corsi di Radio China International dallo spagnolo al cinese, Radio Romania International, russi che parlano...

E poi... Si.

Ho beccato pure cose strane.
In primis, un bip bip bip bip bip... Che ho scoperto essere una "number station" russa, soprannominata the pip... Poi un rumore strano, che ho scoperto essere un segnale codificato, la cara vecchia UVB76 o meglio "the Buzzer", una stazione meteo credo e un messaggio utilizzando l'alfabeto nato... Purtroppo era troppo distorto e a parte un "Charlie" e uno "Yankee" e qualche altra parola non ho capito una mazza... Poi vabbè segnali in codice morse, ma quelli sono abbastanza comuni...
Ed ecco un piccolo video che ne dimostra il funzionamento!
Video
Video
Video

Mi sa che l'audio si sentirà poco, il maledetto cellulare ha il microfono sporco!!!
 
Top
view post Posted on 10/4/2018, 10:17
Avatar

Immane Rompiball

Group:
Administrator
Posts:
18,287
Location:
Orlo esterno della cintura di Orione stella 1957

Status:


:o
Ma, allora possiamo riaprire una rivista da vendere in edicola. Tipo "Radioelettronica" o "Nuova Elettronica". Gli articoli
li fa Doc, e io raccolgo gli introiti...
Troviamo qualcuno che testa gli "arrocchi" e facciamo di nuovo successo. (Ma quando mai ne abbiamo fatto prima, in Italy?)
Complimenti e arciclomplimenti Doc, bell'articolone.
Ma, non è che dopo scompare nel tempo vero? :)
 
Web  Top
view post Posted on 10/4/2018, 11:11
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Grazie Law, spero di aver reso tutta la discussione chiara e fruibile a chiunque, devo ammettere che scrivere un "articolo" dopo così tanti anni mi ha emozionato!
Ho voluto condividere ogni singolo momento che ho passato nel creare la radio, dai fallimenti ai successi, sperando che a qualcuno possa servire...
Ci sono ancora un paio di circuiti che voglio realizzare, appena riesco a ritrovare i fet che avevo comprato qualche tempo fa... Credevo di averli messi insieme a tutti gli altri tr ma non li trovo più :O

Comunque te l'avevo promesso che appena avevo un attimo avrei scritto un "articolo" su un dispositivo arrocchiato :D
 
Top
view post Posted on 10/4/2018, 11:11
Avatar

GWFstory

Group:
Administrator
Posts:
359
Location:
da qui...., quo, qua. Siete curiosi di saperlo, vero? No? Beh, tanto non ve l'avrei detto.

Status:


Complimenti Doc, veramente un lavoro ben fatto. ;) L'hai documentato bene e corredato non solo di schema, foto e spiegazioni, ma anche il video con l'audio riprodotto.

Questi sono i lavori che, dimostrano che anche un circuito realizzato a livello hobbistico può essere fatto in modo rigoroso. clap

Una curiosità: come hai fatto a sapere quali erano le stazioni ricevute (UVB76, the pip, ecc.) considerando che non mi pare che tu abbia qualche riferimento della frequenza ricevuta?

CITAZIONE
Purtroppo per la sintonia non disponendo di un variabile da 365pf ne ho messi due in serie da circa 200 pf ottenendo una capacità totale di 400pf.

Se li hai collegati in serie ottieni circa 100pF (2 capacità uguali in serie, al contrario di 2 resistenze, si dimezzano e non si sommano). Se invece li hai collegati in parallelo la capacità è effettivamente la somma delle 2.

Hai per caso verificato le differenze di ricezione fra giorno e notte? Dovrebbero esserci notevoli differenze in base allo stato della ionosfera.

A vedere questo ricevitore mi ricordo che ad inizio anni 80 costruii una radio in VHF (banda 70-200MHz) presa da Nuova Elettronica. Era diversa da questa, perchè era una supereterodina e non una a reazione, e per coprire tutta la banda dovevi cambiare le bobine dell'oscillatore locale, che erano montate su uno zoccolo da quarzo.

All'epoca avere un frequenzimetro era un lusso (soprattutto per uno studente come me), quindi mi ingegnai collegando un voltmetro sul potenziometro di sintonia (che non usava condensatori variabili, ma diodi varicap). Con la bobina A, e la tensione di N volt sapevo di potere ricevere la stazione X.
La cosa interessante era quella di ascoltare cose particolari, perchè non c'erano emittenti fisse. Si ricevevano i radiotaxy (utili se si voleva prendere sonno), radiotelefoni di varia natura (mi capitò di ricevere una comunicazione, penso dei vigili urbani, che parlavano di un furgone che era finito dentro la vetrina di una scuola guida; evidentemente l'autista era ancora un po' sprovveduto :P ).
Una cosa interessante erano anche i telefoni della vecchia rete veicolare (tanto per intenderci quei cassonetti che di portatile avevano solo il fatto di non avere il cavo, visto che il peso era discreto). Mi ascoltavo qualche telefonata di quei pochi che ce l'avevano e che erano in transito nei paraggi (probabilmente mi agganciavo ai ponti ripetitori, ma non so di quale frequenza).

Visto che molte emittenti erano saltuarie, ci voleva una pazienza assurda per riceverle e così, se le trovavo, non solo mi segnavo tutti i riferimenti per ritrovarle, ma qualche volta le registravo pure anche in mia assenza.
Mi ero inventato un circuito, abbinato al S-METER (misuratore dell'intensità del segnale ricevuto), che attivava un registratore (modificato all'occorrenza, visto che quello che avevo io era senza comando esterno) quando il segnale saliva.

Erano bei tempi.... Ora rischi di trovarla su internet a 12,99€ :(

Edited by GWFstory - 10/4/2018, 12:38
 
Top
view post Posted on 12/4/2018, 10:02
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Grazie mille GWFStory!! Fa piacere sapere che ho scritto qualcosa di utile :D

Allora, passiamo alle domande!

CITAZIONE
Se li hai collegati in serie ottieni circa 100pF (2 capacità uguali in serie, al contrario di 2 resistenze, si dimezzano e non si sommano). Se invece li hai collegati in parallelo la capacità è effettivamente la somma delle 2.

Wooops... Errore mio... Volevo scrivere parallelo ed invece ho scritto serie, sono collegati in parallelo :)

CITAZIONE
Una curiosità: come hai fatto a sapere quali erano le stazioni ricevute (UVB76, the pip, ecc.) considerando che non mi pare che tu abbia qualche riferimento della frequenza ricevuta?

Principalmente con tanta documentazione: la UVB76 è veramente famosa, ne ricordavo il suono... Quando captai un suono molto simile (cambia solo la tonalità, credo comunque sia a causa del ricevitore a reazione che a volte è un po stridulo) non ebbi dubbi, il suono ha la stessa cadenza in termini di tempo e la "frequenza" dovrebbe starci...
Per le altre come scritto pocanzi, mi sono informato e cercato campioni in giro per il web... E grazie alle comparazioni sono riuscito nell'identificazione :D

CITAZIONE
Hai per caso verificato le differenze di ricezione fra giorno e notte? Dovrebbero esserci notevoli differenze in base allo stato della ionosfera.

Assolutamente si, proprio come "il giorno e la notte" :lol: Di giorno riesco a captare si e no un 3 stazioni in totale, perlopiù radio spagnole, tutte sulla fascia più bassa di frequenza (quella vicina alle onde medie)...
Di notte per ogni banda sentirò una quindicina di stazioni, oltre a codici morse e segnali alieni :lol:

CITAZIONE
Visto che molte emittenti erano saltuarie, ci voleva una pazienza assurda per riceverle e così, se le trovavo, non solo mi segnavo tutti i riferimenti per ritrovarle, ma qualche volta le registravo pure anche in mia assenza.

Io ho un taccuino ove scrivo le "frequenze", ovvero le posizioni delle manopole ove ho ascoltato un certo tipo di segnale, così so che per sintonizzarmi ad esempio su UVB76 devo mettere la rotella di sintonia così e cosà, mentre la reazione va aggiustata sempre ad ogni ascolto...


Di circuiti che voglio provare a realizzare ne ho un sacco, ora ho realizzato un superreattivo per vhf che per ricevere riceve, ma fa abbastanza schifo... Probabilmente il tr random che ho usato non va bene (o fa proprio schifo il circuito)...
Appena trovo i fet che avevo comprato tempo fa proprio per giocare con le radio faccio qualcosa, chissà dove li ho messi :(
 
Top
view post Posted on 27/1/2019, 22:17
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Cari miei, ho bisogno dei vostri dati celebrali! Ricordate l'arrocchio dell'articolo? Per qualche motivo aveva smesso di funzionare, così qualche giorno fa mi son deciso a smontarlo, rimuovere il circuito dalla scatola e rivisitarlo un pò.
Per come è stata concepita la radio posso dire di essere soddisfatto, visto che di emittenti, suoni strani, codici morse ecc ne ricevo a bizzeffe.
La radio è stata inscatolata in un case di legno, la massa (fondamentale) l'ho ricavata da una lattina di metallo spesso tagliata e spianata.
Ho buttato via i c variabili recuperati dalle radioline a transistori (rammento che per arrivare alla capacità richiesta dallo schema ne ho dovuti mettere due in parallelo) per un bellissimo condensatore variabile isolato ad aria recuperato da una defunta radio valvolare; è in due sezioni, da circa 360pf l'una, probabilmente troverò il modo anche di usare la seconda sezione per qualcosa.
Ho quasi sostituito tutti i cavi che ancora non erano in spezzoni di rame rigido, giusto per dare un pò più "d'ordine" , se così si può chiamare il casino che c'è dentro l'arrocchio infernale. Credo che questo comunque abbia influito un poco (in meglio) alla riduzione dei disturbi (o magari non c'entra una ceppa).

Dato che a breve mi cimenterò nella costruzione di un'altra radiolina sempre per le onde corte, volevo alcuni chiarimenti per sistemare e finire quella in oggetto.
In tutti i vari schemi che ho trovato e raccolto in rete e sulle vecchie riviste, a volte all'uscita dell'antenna viene posto un condensatore variabile (nel mio caso con annessa induttanza a goccia) oppure un potenziomentro da 1kohm, chiamando questa regolazione "Rf gain". La mia domanda è: funzionano entrambi allo stesso modo? O meglio, svolgono entrambi la stessa funzione? Da quel che ho capito, e non linciatemi se sbaglio, servirebbe (o dovrebbe servire) ad adattare la resistenza dell'antenna (o era l'impedenza?? :unsure: ) a quella del ricevitore.

Ho letto che molti utilizzano pure un balun, fatti nei modi più disparati, li ho provati, e nel mio caso peggioravano la ricezione.
Nella rivisitazione della radio in oggetto, all'uscita dell'antenna ho messo un toroide giallo (recuperato da qualche alimentatore switching) con avvolte una decina di spire di rame, con questo accorgimento ho eliminato la fastidiosissima fm che penetrava ovunque nella radio, ed ho migliorato anche la ricezione.

Dato che so che quei "cessetti reattivi" (cit. Law) sono abbastanza instabili, non chiedo come stabilizzarli (a volte sono imperturbabili come l'imperturbabile, a volte in 2 secondi cambiano frequenza 1955 volte) ma soltanto come amplificare il segnale in uscita.
Or ora ho dotato l'aggeggio di un amplificatore realizzato con il caro vecchio lm386 che funziona egregiamente, soprattutto con una sorgente audio tipo cellulari et simili, nella radio funziona bene, ma a volte, seppur perfettamente sintonizzata e stabile la stazione, il suono risulta parecchio basso. Pensavo quindi che mi servisse un preamplificatore...
Che consigli potete darmi? un qualcosa con pochi componenti, non ho tanto spazio dentro il case... Ma se io usassi due circuiti con il lm386? Mi pare di aver visto qualcosa di simile in qualche schema...
Sennò qualcosa a transistori...
Grazie per le informazioni che mi darete... A breve qualche nuovo video dell'arrocchio :D
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 10:31
Avatar

GWFstory

Group:
Administrator
Posts:
359
Location:
da qui...., quo, qua. Siete curiosi di saperlo, vero? No? Beh, tanto non ve l'avrei detto.

Status:


Se hai poco spazio e vuoi un qualcosa di funzionante (sembrerebbe un'ovvietà, ma ci sono su internet delle pataccate che se anche funzionassero non si saprebbe ne perchè nè come), dovresti usare un amplificatore operazionale e una manciata di resistenze e condensatori.

Lo schema è questo ed è un classico:
www.laurtec.it/italiano/Articoli/B...piamento_AC.JPG

Come operazionale ne puoi usare uno qualsiasi, dal vecchissimo LM741 ai TL081, TL071, ecc. L'amplificazione è data da: A=1+R2/R1.
Nello schema linkato avresti quindi un'amplificazione di 2, visto che R1 e R2 sono uguali. Se metti un trimmer (o un potenziometro) in serie a R2 puoi modificare velocemente l'amplificazione.

Per quello che riguarda il dimensionamento dei condensatori puoi considerare entrambi come 1uF (probabilmente anche gli 0,1uF, ma tenderebbe a tagliare parte dei bassi).
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 11:22
Avatar

Immane Rompiball

Group:
Administrator
Posts:
18,287
Location:
Orlo esterno della cintura di Orione stella 1957

Status:


Confermo, oggi la tecnologia è talmente avanzata che orma ha fatto la muffa sopra e non serve ad altro che a gettarla nella differenziata nel sacchetto per la tecnologia ammuffita. In sostanza i superreattivi una volta verso la fine del pleistocene, si facevano con una sola valvola che serviva per tutto. Oggi con quello che costa la tecnologia, quella non ancora ammuffita e sfruttabile, insieme ad una poca tecnologia DOC si possono fare miracoli.
Dai facci vedere il "Frankenstein JR."....
 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2019, 13:30
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Grazie Robo per lo schema, vedo se ho qualche operazionale in giro fra le mille cianfrusaglie.
Non mi avete risposto però al quesito del potenziometro/condensatore variabile in serie all'antenna...
E quindi mi torna alla mente un altra domanda:
In un recente articolo su una nota rivista (Sistema Pratico, 1954) si parlava dei diversi tipi di antenna, fra cui quella a T, ovvero un cavo al cui centro viene collegata la discesa verso la radio. A prima vista sembrerebbe un dipolo, anche se nel dipolo i due poli non sono collegati... Ho cercato qualche info sull'antenna a T, ma in rete non ho trovato nulla... Voi sapete qualcosa?
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 14:57
Avatar

GWFstory

Group:
Administrator
Posts:
359
Location:
da qui...., quo, qua. Siete curiosi di saperlo, vero? No? Beh, tanto non ve l'avrei detto.

Status:


I ricevitori superreattivi sono oggetti molto particolari, ricevitori sì, ma che trasmettono pure (visto che si funzionano auto-innescandosi). La funzione del potenziometro/condensatore mi è sconosciuta, ma posso fare l'ipotesi che contribuisca a rendere più stabile il tutto.

Il ricevitore a reazione è sempre al limite della auto-oscillazione. Il sistema è molto instabile, perchè basta una qualsiasi variazione di capacità o induttanza del circuito (e probabilmente anche nell'elemento attivo, transistor o altro, montato nel circuito) per rendere il segnale audio una vera e propria schifezza o per farlo sparire del tutto.
Fra gli elementi che variano capacità e induttanza c'è sicuramente l'antenna, che è un circuito risonante ma con bassa capacità (il valore è bassissimo perchè l'antenna funge da prima armatura, la seconda è la terra e in mezzo c'è una bella quantità di aria a fare da dielettrico). Una qualsiasi entità che transiti o si muova nelle vicinanze dell'antenna (cani, gatti, uccelli, facoceri, sperimentatori....ectoplasmi, forse quelli no) provocano una variazione di capacità (e probabilmente anche di induttanza), alterando il circuito.
Introducendo un condensatore (variabile) o un potenziometro si va ad aggiungere un qualcosa che rende meno evidente la variazione introdotta dai già citati animali (o umani, che talvolta coincidono pure), sempre che non si stia parlando di un qualche essere di grossa stazza (balenottere, elefanti, ippopotami, rinoceronti, Giuliano Ferrara, ecc.), che però normalmente hanno di meglio da fare che ascoltare una radio a reazione (probabilmente preferiscono quelle supereterodina).

Questa è la prima funzione che mi è venuta in mente, che magari finisce per essere una sorta di esercizio mentale senza fondamenti.

Per quello che riguarda l'antenna a T non ne ho mai sentito parlare e sinceramente mi sembrerebbe abbastanza assurda, visto che il compito di un'antenna è di creare una tensione fra i 2 capi (se è ad esempio un dipolo) oppure fra se stessa e la terra (esempio, antenna a stilo). Avere un'antenna fatta non da uno stilo ma da un oggetto a forma di T mi sembra che non debba aggiungere nulla al miglioramento della ricezione (l'unica cosa positiva potrebbe essere il fatto di essere più omni-direzionale rispetto allo stilo stesso).

Secondo me l'antenna a T è in realtà un comune dipolo che però, agli occhi di un osservatore non particolarmente attento, finisce per sembrare un pezzo unico.
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 15:15
Avatar

Insopportabile

Group:
Hobbisti
Posts:
1,077
Location:
Hill Valley-California

Status:


Nel mentre posto la foto tratta dalla rivista, con il poco di spiegazione che c'è.
imagebam.com
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 15:38
Avatar

GWFstory

Group:
Administrator
Posts:
359
Location:
da qui...., quo, qua. Siete curiosi di saperlo, vero? No? Beh, tanto non ve l'avrei detto.

Status:


"...viene usata sia per la ricezione che per la trasmissione."

Se tu colleghi un trasmettitore ad un'antenna che non sia un dipolo hai dei disadattamenti di impedenza pericolosi per i transistor finali. Se ricordo bene un dipolo aperto ha un'impedenda attorno ai 50 ohm. Se elimini uno dei 2 rami l'impedenza dovrebbe cambiare in modo vistoso. Però sono ormai da 25-30 anni che non lavoro con trasmettitori e antenne, quindi sono decisamente arrugginito, quindi non prendere quello che ho scritto per oro colato.

Comunque a me capitò di bruciare un trasmettitore a 144MHz perchè si sganciò il cavo per il vento forte. Se vuoi testare l'antenna a T con un ricevitore lo puoi comunque fare: al massimo non funziona, ma almeno hai il vantaggio che non si guasta nulla.
 
Top
view post Posted on 28/1/2019, 19:39
Avatar

Immane Rompiball

Group:
Administrator
Posts:
18,287
Location:
Orlo esterno della cintura di Orione stella 1957

Status:


In effetti quell'antenna a T(igella) non è altro che un dipo aperto che se ben sintonizzato presenta un'impedenza di 75 ohm. l'induttanza o la capacità al bocchettone si può adattare con un condensatore, o un filtro a pi greco con due condensatori variabili ed una bobina rendendo più stabile ogni cosa ed evitando in trasmissione le onde stazionarie.
 
Web  Top
view post Posted on 19/1/2020, 16:52
Avatar

Noioso

Group:
Professionisti
Posts:
403

Status:


molto carino :)
 
Top
13 replies since 9/4/2018, 16:06   1219 views
  Share