macchina del tempo di Mike Marcum

Che vuoi che ti dica? Probabilmente è il cugino di John Titor. Qualcuno mi accuserà di essere uno dalla mente chiusa, arroccato su idee vecchie e maldisposto alle novità. Effettivamente è così......se le novità sanno tanto di bufala o favola. Magari è tutto vero, come l'energia orgonica, i cerchi nel grano, le scie chimiche e altre amenità del genere, ma senza prove scientificamente valide restano credibili come quello che raccontano il fornitore di materiali edili e l'agente immobiliare dei 3 porcellini con le loro relative case. Anni fa c'era sulla RAI il programma Voyager, con news e servizi degni di nota....ma come pezzi umoristici. Le poche volte che lo vedevo mi cadevano gli attributi per terra: i servizi ti spacciavano per misteri cose equivalenti all'acqua calda. Il mistero più grande era la fonte dei soldi che servivano per produrlo, visto che non capivo come si potesse finanziare una tale sequenza di approssimazione mista a sensazionalismo da 2 soldi e ingenuità infantile.

Edited by Robo67 - 2/7/2019, 12:49

Infatti si capisce molto della tua pettinatura!!
A parte tutto un conto è crescerci, un conto è continuare a conviverci. Quando sei ragazzo creare una macchina del tempo, un'astronave, un robot intelligente ecc. è banale: basta disegnarlo su un foglio di carta e ti accorgi che la preoccupazione più grossa che hai non è farlo funzionare, ma il colore da usare.
Poi si spera che le cosa finiscano per evolversi, cominciando a pensare in modo un po' più scientifico e applicando la fisica a ciò che stai ideando. Se non passi a questa fase finisci per continuare a fare schizzi come quelli che in questa sezione spuntavano sempre più spesso e che ora (fortunatamente) sono diventati sempre più rari.


Non ne avevi bisogno: hai già un DeLorean che ti permette di fare molte cose.
Le uniche palle dimensionali con cui ho avuto a che fare sono quelle che ho quando arrivo a casa dopo una giornata passata a sbrigare burocrazia e pratiche amministrative. Dal punto di vista delle dimensioni posso assicurarti che di volume ne occupano parecchio, facendo pensare a un qualcosa al limite del multidimensionale.

Ci sono poi i racconta-palle (non so se dimensionali o meno): taluni lo sono inconsapevolmente, altri lo fanno per lucrarci sopra.