consigli alimentatore da laboratorio

apro una discussione, in modo tale che ognuno possa dire la sua, e mettere poi a confronto le idee.

Come anticipato in tag, ieri per errore ho cortocircuitato 2 cavi dell'atx che usavo per alimentare tramite il pwm di cui abbiamo già parlato, un saldatore autocostruito, facendolo passare a miglior vita (parlo dell'atx).
Ho provato ad aprirlo per vedere se era riparabile, ma son talmente stivati i componenti che mi è pure passato l'appetito.

Ragionando un attimo, ho pensato che in effetti non è necessario per forza usare un atx, alla fine l'ho usato soltanto perchè lo avevo e perchè eroga molta corrente.
A parte i 12v, i 5v e i 3.3 dubito seriamente di usarli.
Quindi, dato che ho un progetto (che ormai era terminato) che devo rivedere per questo motivo, ho ben poche scelte: attendere lunedì per vedere se in negozio ho un atx identico (probabile ma non certo), oppure realizzarne uno.

Di trafi ne ho a bizeffe (ho un debole per i trasformatori, sono ormai le uniche cose che recupero quando smonto roba ) ed escludendone alcuni veramente piccolini, ed escludendo anche quelli un poco più grandini (per questioni di spazio) ho messo le mani su un trafo simpatico, dal peso di 1kg, che ben si adatta all'alloggiamento che prima era destinato all'atx.

Il piccolo ha una presa centrale, eroga 17v ai lati e 32 utilizzando la presa centrale.

L'idea era quindi di utilizzare uno stabilizzatore di tensione 12v (l7812) accoppiato a un 2n3055 per alimentare tramite il pwm (quello col ne555 di cui abbiamo discusso) un carico X (motorino elettrico, saldatore autocostruito et simila) mentre fare un alimentatore variabile con i 32 v utilizzando un l200 che ho trovato nella scatola dei transistor recuperati.

Se non ricordo male il motorino elettrico assorbiva sotto sforzo 1 A o poco più, mentre purtroppo il saldatore non ho avuto modo di misurarne l'assorbimento.
Il mio cruccio sta proprio nel saldatore, avendo paura che assorba più di 1A ho appunto voluto mettere per sicurezza il 2n3055 per aiutare un poco il regolatore.

Che dite mi conviene aspettare lunedì sperando di avere l'atx adeguato oppure costruire l'alimentatore come ho spiegato pocanzi?
Alla fine, motore e saldatore a parte, sia l'uscita a 12v sia l'uscita variabile verrebbero usate per alimentare circuitini elettronici, quasi sicuramente radio autocostruire et simila...

Grazie per la pazienza

Il mio primo dubbio sull'usare un ATX sarebbe se ti può dare problemi il rumore di uno Switching, tipo audio o radio. Se non ti turba questo... allora puoi aspettare ben 36 ore oppure andare con il circuitino visto(i) di là.

Io un non-switching lo tengo sempre...

come scritto in tag, alla fine ho realizzato un bel alimentatorino, senza grosse pretese, con una manciata di componenti. il rendimento pare decente, anche con il carico più gravoso, tenuto per qualche minuto, il 2n3055 rimane tiepido. la differenza di v che il l7812 deve gestire è molto bassa, circa 6 v, il che lo fa rimanere freddo (per precauzione ha comunque un piccolo dissipatore).
Ovviamente anche il tr ha un dissipatore.

Sono soddisfatto della cosa, ma vorrei fare due modifiche al circuito, e qui do prova di tutta la mia ignorantaggine elettronica; una cosa importante che vorrei è avere una spia led che si accenda quando il carico è vicino al limite massimo di corrente prelevabile dall'alimentatore, so che basterebbe un amperometro da pannello, ma non ho abbastana spazio per poterlo montare (ammesso e concesso che io ne avessi uno). Non so se mi sono spiegato...
Possibilmente senza integrati...
Altra cosa, vorrei una protezione contro i cc, nel qual caso che due terminali avessero voglia di abbracciarsi per sbaglio... Se non erro, il l7812 dovrebbe avere già al suo interno delle protezioni... Ma mi piacerebbe avere la certezza di non bruciare nulla in caso di "incidente"....

E' più o meno quanto feci nel 1982 in maniera MOLTO analogica: poi una decina di anni fa l'ho rifatto con microprocessore...

Per il carico, l'idea è di mettere una resistenzina in serie al carico con un transistor in "parallelo", e quando la caduta di tensione super 0.7V circa il transistor conduce e un led collegato all'emettitore si accende: per cui, diciamo che vuoi 2A=resistenza da 0.47 e si accenderà poco prima (in effetti si accende gradualmente... purtroppo o per fortuna!)
Resistenza in serie al negativo, emettitore verso l'alimentatore, base verso il carico, led sul collettore con resistenza adatta in serie (1K per 12V, diciamo). T NPN tipo BC337


Per il corto, la cosa più banale è un fusibile
oppure, un vecchio trucco era usare un SCR pilotato più o meno in maniera simile al transistor di cui sopra, che quando si eccita mette in corto l'uscita e brucia il fusibile: l'effetto è che è più rapido.
oppure ancora, un rele' N.C., pilotato idem da un transistor sempre come sopra

interessante, molto interessante. se si accende in maniera graduale forse è anche meglio, almeno hai sempre sotto controllo la corrente.


si, a quello avevo già pensato, e probabilmente è la scelta anche più pratica a livello di spazi, poi capirete il perchè...

Caro Dario, mentre tutti vanno avanti, soprattutto con l'elettronica, io vado indietro, penso ormai te ne sarai accorto.

Quindi non farci caso se molto spesso chiederò cose su circuiti di 30 o 40 anni fa

Sì, quello che sarebbe un difetto può essere una feature - il led.

No tranquillo, è come se stessi facendo il "corso" da capo, e quindi è ok partire dalle basi!