Il problema di rendere regolabile un alimentatore simile è dato dal fatto che hai 200V di dislivello dalla tensione più bassa (100V) a quella più alta (300V) che, considerando la potenza richiesta (300W o 500W, che corrisponderebbero ad una corrente rispettivamente di 1A e 1,7A), darebbero vita ad una dissipazione massima di 200V * 1,7A = 340W
Praticamente una stufa
Possibili alternative (non conoscendo la tua applicazione alcune potrebbero essere completamente sbagliate):
1) Usare un trasformatore a più uscite (es. 110V, 130V, ecc.) e commutare le uscite in base alla tensione richiesta. La caduta di tensione fra ingresso e uscita del regolatore sarebbe in questo modo contenuta e la dissipazione abbastanza bassa. Inserendo un commutatore a doppia sezione si potrebbe, ad esempio, commutare contemporaneamente l'uscita del trasformatore e la tensione di riferimento per il regolatore (che io farei con transistor, resistenza e una batteria di zener, visto che sarebbe una soluzione robusta e mi pare che tu non abbia bisogno di particolare precisione nella regolazione).
2) Creare un regolatore switching che possa lavorare con queste tensioni. Questa è la soluzione migliore se non devi alimentare un qualcosa che risenta dei disturbi a radio frequenza (es. un ricevitore a valvole per OL, OM o OC)., perchè i disturbi dello switching ti disturberebbero la ricezione (potresti attenuare i disturbi chiudendo il tutto dentro un mobile metallico collegato a terra e mettendo in serie alle uscite dei filtri LC o PiGreco). Il vantaggio di una simile soluzione sarebbe quello di avere un regolatore che scalda poco e che permette di avere una regolazione della tensione dal minimo al massimo in modo continuo (invece di quella a passi della soluzione 1).
3) Soluzione ibrida composta da uno switching come primo stadio e un regolatore lineare come secondo stadio. Lo switching potrebbe lavorare con una tensione di uscita di 8-10V superiore rispetto a quella in uscita dal lineare, che a questo punto dissiperebbe una potenza abbastanza bassa (pari alla corrente richiesta * la tensione di 8-10V). Tale circuito non è però facile da progettare, perchè riportare la tensione di uscita del lineare verso lo switcing (per poterne adeguare la tensione) può essere un po' difficile da dimensionare correttamente.
4) Soluzione a SCR da te citata. L'ho tenuta per ultima perchè genera una marea di disturbi e la tensione di uscita non è per niente stabilizzata. E' sicuramente una soluzione economica ma può andare bene solo per i circuiti "di bocca buona", come motori, resistenze e altri oggetti con grossa inerzia e poco suscettibili agli strapazzi dati dai picchi di commutazione degli SCR.