Termodinamica..., Cerchiamo di capirci qualcosa.

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view post Posted on 14/5/2007, 13:53
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Immane Rompiball

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Il ciclo di Carnot ed il rendimento termico delle macchine.
Il motore termico al quale si applica il ciclo di Carnot viene ritenuto il più efficiente, tanto che il suo rendimento termico è ineguagliabile dalle altre macchine.
Alla luce di circa 200 anni di storia delle termodinamica fino ai giorni nostri possibile che un principio così semplice sia ancora valido?
Dite la vostra che io dico la mia.... ;)


Violazione del secondo principio della termodinamica.

Edited by Lawrence - 14/5/2007, 16:59
 
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robo67
view post Posted on 15/5/2007, 07:32




CITAZIONE
Il ciclo di Carnot ed il rendimento termico delle macchine

Ach, il nome non mi è nuovo, però dovrei andare a rispolverare la soffitta per ripassarmi tutto. Purtroppo so che in soffitta non troverò nulla (neppure la soffitta, visto che abito in un condominio).
Mi dispiace, ma questa volta passo: non posso esserti di aiuto nella discussione.
 
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view post Posted on 15/5/2007, 13:59
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Immane Rompiball

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Anche io non sono un "maestro" in quel campo che ho sempre considerato asfittico e arretrato. Ecco perchè cercavo conforto in qualcuno che ne sapesse un pò più di mè senza sentirsi il tutore della scienza occulta dettata dal signor Carnot.
Il punto è che il ciclo in questione è semplice, ha un senso, e le formuline che sono ricavate in modo empirico sono anche giuste, seppur elementari.
Il punto è che il gas deve essere perfetto, gli scambi termici devono essere ideali, e le temperature degli ambienti freddo e caldo mantenute costanti. Un ciclo termico come quello ipotizzato da Carnot, con due trasformazioni isotermiche e due adiabatiche è il massimo che si può avere sottoforma di rendimento. Però nessuno ha mai usato un motore del genere perchè il lavoro prodotto è troppo poco. Quindi siamo passati ai vari rankine, bryton, stirling, otto, diesel ecc...
A questo punto viene logico chiedersi perchè...
Ma viene anche da chiedersi cosa succede se invece di usare un gas perfetto si usa un gas che nell'arco delle varie trasformazioni subisce un salto di fase?
Rammento che quando si ha un salto di fase nella materia, questa assorbe energia mantenendo quasi costante la sua temperatura, o viceversa se il salto è da caldo a freddo.
Un'altra curiosità è che dalla termodinamica sappiamo che:

PV=nRT

Dove n=numero delle moli del gas
R= Costante di tutti i gas.
Ora, se R è uguale per tutti i gas, ed n è il numero di moli il prodotto nR non cambia cambiado gas, quindi se anche P, V e T sono costanti cambiando gas la situazione non cambia.
Viene ancora naturale chiedersi quale sia il motivo dell'esistenza del R12 del R22, dell'NH4 e di altri gas impiegati. Visto che uno dovrebbe valere l'altro... Invece no.
Quì c'è qualcosa che non quadra, o meglio, c'è qualche semplificazione di troppo tra i libelli di fisica elementare e la realtà delle cose.
Oppure sono io che sono abituato a cose troppo complicate e che non mi accontento se non c'è qualche sistema nonlineare nel mezzo.

Edited by Lawrence - 26/7/2007, 11:14
 
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amicoD
view post Posted on 26/7/2007, 10:03




secondo me alla questione della termodinamica va aggiunto una piccola postilla:

le leggi termodinamiche sono valide solo in condizione gravitazionali simili alla terra...
infatti le resistenze e gli attriti nel cosmo sono annullati dalla mancanza di gravità...
ma anche sulla terra esiste almeno un'eccezione che aggira il pedaggio che tutti pagano
all'attrito... sono i vortici... infatti essi girando vorticosamente producono una forza lavoro
che la distingue da tutte le altre perche invece di disperdere calore produce freddo...

ciaoamicod
 
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view post Posted on 2/11/2007, 11:21
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Immane Rompiball

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Allora, appurato che quando si parla della legge dei gas perfetti:


PV=nRT

"R" è la costante di un ipotetico gas perfetto composto da singoli atomi puntiformi, trascurando le forze di attrazione intermolecolari.
Ma, R cambia al cambiare del reale o dalla mescola di gas reali?

Pare di si, in questa pagina web abbiamo il valore di "R" per alcuni gas non ideali.

http://www.engineeringtoolbox.com/individu...tant-d_588.html

Quindi, pare che molte cose cambino nella fisica di una miscela di gas non esattamente ad alta temperatura ma in un intervallo di variazione di temperatura e di pressione e anche al variare del numero di moli. Quindi, la semplice linearità della formula dei gas perfetti mi pare che se ne vada a farsi benedire nei casi reali.

Qualcuno condivide questa idea? :unsure:
 
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ezio_rec
view post Posted on 19/12/2007, 11:54




Buongiorno, mi chiamo ezio, non sono un esperto in materia, solo un curioso...

QUOTE
Viene ancora naturale chiedersi quale sia il motivo dell'esistenza del R12 del R22, dell'NH4 e di altri gas impiegati. Visto che uno dovrebbe valere l'altro... Invece no.

Credo che l'interesse della ricerca di fluidi, e non gas, frigoriferi stia nel fatto che questi debbano evaporare e condensare a temperature utili in primo luogo, ed a valori di pressione che siano possibili in installazioni ad un costo non troppo elevato...
Chiaro che sia possibile utilizzare teoricamente un qualsiasi fluido, ma a che pressioni devo farlo lavorare per avere la temperatura che desidero ?
So di impianti frigo a co2, e già la pressione sale...
Spero di non essere fuori luogo con il mio intervento...
Grazie.
 
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view post Posted on 19/12/2007, 12:08
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Immane Rompiball

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Ciao Ezio, sicuramente non sei fuori luogo, anzi ti diamo il benvenuto, e ci fa piacere sentire opinioni di altri, visto che a livello di congetture stiamo discutendo.

Il punto della discussione, anche se dai pochi post non è molto chiaro, è verificare che non ci siano scappatoie tecnologiche per ottenere un ciclo termodinamico superiore al ciclo di carnot.
Tradotto in altri termini. Sui testi accademici ci sono le basi secondo le quali si fanno assunzioni assolutistiche. Poi se ne esce sempre qualcuno che anche non confutando le basi che rimangono inossidabili, riesce a trovare l'escamotage giusto per ottenere qualcosa che sembrava impossibile vista la complessità della soluzione.
Insomma, non vogliamo inseguire idee bacate. Ma analizzare possibilità complesse che viste dal semplice punto di vista basilare non sono ipotizzabili.

Temperature alte? Pressioni elevate? In un frigo, un condizionatore o una pompa di calore commerciale non sono economicamente proponibili, ma in un motore termico di concezione moderna forse si. Il forse è d'obbligo, naturalmente.

L'invece no è una mia proposta, perchè nel ciclo di Carnot famoso, si parla di gas perfetti. E siccome "R" è importante almeno come le altre variabili, mi chiedevo se non si avesse più rendimento usando in un ciclo termico motore, un fluido, o più fluidi diversi, mescolati o in camere divise, con scambio termico, ottenere qualcosa di nuovo.
 
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Hellblow
view post Posted on 23/9/2009, 14:22




Il principio è valido in quanto si basa su concetti che rappresentano delle leggi inviolabili dell'universo osservato.
In pratica, tanto per capirci, se per esempio abbiamo due serbatoi il calore si sposterà sempre dal serbatoio piu' caldo a quello piu' freddo. Indipendentemente dal tempo che passa questo concetto è sempre valido per via della struttura dell'universo stesso. Il ciclo di Carnot si basa su queste leggi, sul concetto di entalpia ed entropia e proprio perchè è legato a casi ideali rimane valido sempre.

Spesso quando si costruisce un modello si valuta sempre il caso ideale perchè è quello con meno parametri e che da i risultati migliori. Facendo cosi' si puo' poi complicare il modello inserendo altri parametri e a quel punto valutare il rendimento del sistema che sarà sicuramente piu' basso di quello previsto dal modello ideale.
 
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view post Posted on 24/9/2009, 08:00
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Immane Rompiball

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Comunque, il senso della discussione non era quello di trovare il sistema di violare nessun principio della termodinamica nè estrarre energia da dove non c'è, piuttosto cercar di capire fino a dove Carnot aveva ragione e fino a dove tutti hanno capito che aveva ragione. Voglio dire, tutti sapevano che il passaggio di corrente in un conduttore è sempre soggetto a dissipazione termica quindi ai sui capi per ottenere che la corrente fluisca deve esserci una tensione. Ma, l'effetto superconduttore di alcuni metalli o leghe ci stupisce quando un campo magnetico induce nel conduttore una corrente che permane nel conduttore senza che nessuna tensione venga applicata dall'esterno fintanto che l'effetto superconduttore si verifica, e senza nessuna violazione di nessuna legge fisica.
Oppure, l'effetto Seebeck/Peltier, si trasferisce energia termica tramite da un luogo ad un'altro, usando energia elettrica e senza violazione di nessuna legge fisica, ma ottenendo qualcosa che magari non tutti ci si aspetta... :unsure:

http://it.wikipedia.org/wiki/Superconduttore

http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Peltier
 
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Hellblow
view post Posted on 24/9/2009, 12:29




CITAZIONE
Concordo con hellblow in sostanza, anche se devo dire che è possibile che del calore passi da una srgente più fredda ad una più calda. Ciò che non è possibile è che questo sia l'unico risultato della trasformazione.

Certo ma questo implica che tu devi compiere un lavoro mentre io parlavo di due serbatoi di calore e basta ;)

Per Lawrence, il passaggio di corrente in un conduttore reale è un caso non ideale ed infatti hai dissipazione che segue la legge quadratica che conosciamo. In ogni caso il massimo "rendimento" ovvero la minima dissipazione che puoi ottenere su un conduttore ideale senza resistenza è zero altrimenti otterresti una violazione delle leggi sulla termodinamica. I superconduttori ricadono in questo ambito altrimenti potrebbero esistere casi in cui c'e' un conduttore con resistenza "negativa" dove per negativa non intendo un segno meno ma il fatto che ottieni in uscita dal conduttore piu' di quanto metti in ingresso.
 
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view post Posted on 24/9/2009, 14:09
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Immane Rompiball

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No, no calma, calma... non facciamo confusione... Io non voglio discutere nè la validità degli studi del Carnot nè altro. Sono d'accordo anch'io su tutto. Gli esempi che ho portato non volevano aver nulla a che fare con la termodinamica. È evidente che un motore elettrico non ha nulla a che fare con il rendimento di Carnot e non ci piove che quando si parla di ciclo di Carnot ci si riferisce ad una macchina a fluido perfetto completamente chiusa ecc...
Entrambi avete frainteso i miei esempi. Il punto voleva essere questo, possiamo noi applicare il rendimento di carnot a qualunque tipo di motore che impiega dei cicli, magari compositi, con gas magari non perfetti e magari stimolati da altri effetti che potrebbero non essere prettamente termodinamici? Si potrebbe in qualche modo, lo so che è una domanda difficile, ma questa è "la domanda", raggiungere ed eventualmente superare il rendimento teorico di carnot, impiegando tecnologie moderne?

È logico che un motore elettrico supera di gran lunga il rendimento di Carnot calcolato per quel motore... <_<
 
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Hellblow
view post Posted on 24/9/2009, 23:21




Macchina termica mi sa che non si puo' purtroppo, in altri modi è da vedere :)
 
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view post Posted on 25/9/2009, 08:29
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Immane Rompiball

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Ancora non avete afferrato il punto. Mi sa che ormai, troppi temi internettiani su energia dallo ZPE o dalla Joe's cell vi abbiano messo paura. :lol:
Vediamo la cosa da un'altro aspetto, al quale nnsoxke si è avvicinato.
Diamo per scontato che Carnot avesse avuto ragione e che una macchina termica abbia un rendimento dato da:

η=T1-T2/T1

Ovviamente, maggiore è il ΔT = T1-T2 maggiore sarà il rendimento η.

Ora, se quello che abbiamo a disposizione è una enorme quantità di energia con un basso salto di temperatura la conversione da energia termica ad energia meccanica ed eventualmente successivamente energia elettrica, sarà fatto con un grosso dispendio termico. Ovvero, la nostra energia termica a temperatura più alta di quella ambiente si disperderà nell ambiente.
Credo che il ragionamento fino ad ora fili liscio no?
Ma, se trovassimo un sistema per mantenere l'energia in entrata aumentandone la temperatura, o al limite perdendone pure un pò ma sempre in quantità tale da poter aumentare il rendimento successivo in modo che la differenza sia a nostro favore...?

Prendiamo, appunto, il solare termico. Senza concentrazione e con concentrazione. Oppure una pompa di calore. Con un COP di 4.5 con 1KW elettrico di potenza impegnata "travasiamo" 4.5KW termici da un ambiente ad un altro facendo in modo che nel secondo ambiente la temperatura si innalzi molto oltre la temperatura del primo...
Tutto questo senza "offendere" nè carnot nè newton nè nessun altro.

L'esempio delle tecnologie che sono state scoperte che ho proposto, superconduttori ecc... è solo per mettere in risalto come la tecnologia spesso rivoluziona il modo di intendere le cose perchè semplicemente ci è sfuggito qualche sfaccettatura della fisica. Non perchè abbiamo violato qualche principio, ma solo perchè il modo di vedere certe cose non è completo.
Sono riuscito a chiarire? :unsure:
 
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gyppe
view post Posted on 25/9/2009, 08:38




Riguardo le pompe di calore ci ho pensato spesso, dato che con una pompa di calore è possibile spostare molta energia diciamo gratuita prelevata dall'ambiente, sarebbe teoricamente possibile fare un ciclo chiuso che funzioni esclusivamente assorbendo calore dall'esterno.
Questa sicuramente non è fantascienza, bisogna soltanto aspettare che si riescano a produrre pompe di calore con efficienza maggiore e teg decentemente efficienti.

Sono entrambi sotto pesante ricerca quindi ci si può aspettare qualcosa in tempi relativamente brevi.
 
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Hellblow
view post Posted on 25/9/2009, 09:58




Bisogna fare molta attenzione al "contorno".

Se io ho due serbatoi e scaldo il primo, sto immettendo energia.
Inoltre quando il calore passa da T1 a T2 questo calore cosa farà? Se la mia macchina mi fa un lavoro, allora l'energia per compiere questo lavoro proviene sempre da T1 e quindi su T2 troverò meno energia sotto forma di calore rispetto a quella che avrei se la macchina non compie lavoro. Se non fosse cosi' si potrebbe costruire una macchina a moto perpetuo.
Nel caso del solare il discorso è diverso perchè in pratica è il Sole a fornire l'energia in piu'. In pratic ail nostro pannello si trova immerso in un serbatoio di calore a temperatura T1 che però viene continuamente "rifornito" dal sole. L'acqua dentro casa allora la scaldiamo a spese del sole appunto.

Quindi quello che si deve capire è se si vuole aumentare il rendimento delle macchine legate a serbatoi isolati e cicli chiusi oppure se il ciclo è aperto e/o il serbatoio non è isolato. Nel primo caso siamo nel caso di carnot e li si pu' fare poco. Negli altri casi il discorso è diverso perchè manca il presupposto: serbatoi isolati, ciclo chiuso.
 
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