Un circolo vizioso., Che distrugge l'economia.

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view post Posted on 10/10/2007, 11:43
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Immane Rompiball

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Non è cosa facile descrivere questo problema che affligge il paese, ma ho l'impressione che il cancro della nostra economia sia proprio questo circolo vizioso.
Vediamo se riesco ad esprimere il concetto rimanendo sui generis.
Il mercato internazionale propone e richiede prodotti finiti da esprimere sul mercato finale di qualità sempre maggiore e di minor costo quindi con rapporto prezzo qualità sempre più alto. La media, medio-piccola industria e l'artigianato internazionale si danno da fare per essere sempre più competitivi. Il costo dell'energia inasprisce ulteriormente il confronto tra i produttori. Ma in Italia, rimaniamo sempre indietro. I nostri prodotti sono pessimi e costano di più di quelli internazionali. A questa affermazione si può obiettare il solito "non è vero" e in assoluto si può aver anche ragione. Ma è basandomi sulla media che sto proponendo l'analisi. Probabilmente alcune industrie o artigiani medio piccoli riescono a fare un buon prodotto e a venderlo sul mercato ad un prezzo competitivo, ma anche in questo caso "soffrendo" nei costi e nelle spese. Possiamo sempre dire, nella media, che le solite industrie e artigiani medio piccoli che riescono a sopravvire hanno dei ricavi veramente scarni, e non hanno la forza finanziaria che hanno i medesimi produttori europei o nordamericani, per non parlare dei giapponesi. I cinesi non fanno testo in questa analisi.
Non voglio valutare di chi è la colpa ma il dato di fatto, si consulti qualunque statistica in rete, è incostabilmente quello che malgrado il volume di affari ci sia, il numero dei dipendenti pure, e la capacità produttiva anche, il ricavo al netto delle spese è scarso e lascia poco spazio ad investimenti, ai quali pare anche si soffra di una certa allergia.
Le imprese sono perciò costrette ad operare scelte nell'acquisto di macchinari. Si devono privilegiare macchinari a basso costo o farne a meno. I finanziamenti per macchinari più costosi non si riescono ad ottenere ed il rischio di un investimento è sempre elevatissimo. Quindi o usato revisionato o basso costo. All'evidente disagio causato da tali investimenti si sopperisce con la manodopera che in questo paese è particolarmente costosa e non sempre di buon livello, se si fanno le solite eccezioni per gli "artisti" del mestiere che ormai sono rimasti in pochi.
Al problema economico si aggiunge anche il problema tecnologico. I soliti produttori non sono competenti in materia di tecnologia avanzata e per i loro acquisti si basano sul "pettegolezzo" indotto dai "commerciali" delle aziende importatrici (cinesi o europa dell'est e italiane) e dai costruttori italiani. I rappresentanti e commerciali sono una vera frana, per la maggior parte sono poco preparati tecnicamente (per ovvie ragioni) hanno una scarsa conoscenza della tecnologia ma sanno come imbonire il cliente che a sua volta è ancor più ignaro di loro.
Davanti ad un mercato "povero" per mancanza di fondi da dedicare allo sviluppo dell'impresa e all'investimento sui macchinari ad alta tecnologia anche i produttori italiani chinano la testa e si devono confrontare con un mercato che chiede un prodotto a basso prezzo e di conseguente qualità. Anche il personale, sia tecnico che maestranze, viene sottopagato e quindi si ha quello che si trova.
La cronica allergia alla ricerca e all'innovazione in favore dei vecchi sistemi semplici del passato si aggiunge a complicare le cose.
A chiudere l'anello, il feedback dei commerciali poco qualificati che richiedono ai progettisti delle aziende produttrici cose che vengono riportate dai clienti che non hanno modo di comprendere quale innovazione sia migliore e quale no, a causa della loro impreparazione tecnica e tecnologica. Ed ecco che le già scarse risorse se ne vanno giù per lo scarico alla ricerca di inutili sviluppi.
Le soluzioni ci sarebbero. Ma nessuno le adotta e più che altro nessuno le conosce e se le conoscesse non gli andrebbe di adottarle... ho paura che siamo proprio messi male... :(
 
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robo67
view post Posted on 15/10/2007, 22:33




CITAZIONE
.....e lascia poco spazio ad investimenti, ai quali pare anche si soffra di una certa allergia.

Qui in Italia gli investimenti vanno a rilento, sia per la perenne mancanza di fondi, sia perché chi deve investire su qualche attrezzatura non capisce nulla di quello che deve acquistare. Ai fondi si può ovviare in vari modi:
1)Si chiedono prestiti alle banche che li danno solo ad aziende che tendenzialmente non ne hanno bisogno in quanto particolarmente solide (ed in cambio chiedono garanzie tali che per loro il rischio d'impresa é nullo) o in condizioni precarie ma sostenute da conoscenze politiche o finanziarie che spianano loro la strada.
2)Chiedendo finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato ad enti come provincia, regione, unione europea ecc.che li forniscono in cambio di idee innovative, miglioramenti nella produzione ecc.

Il primo caso si commenta da solo:o a chiedere fondi si fa avanti un'azienda di un certo tipo oppure....nulla.Il secondo caso é invece ad appannaggio di aziende medio-grandi o a fronte d'investimenti veramente elevati, dato che la documentazione da presentare é molto articolata e richiede personale con preparazione specifica (che piccole realtà non hanno) e le spese legate al tempo impiegato per la compilazione rischiano di superare il finanziamento chiesto (che non é automatico che venga concesso).
CITAZIONE
Le imprese sono perciò costrette ad operare scelte nell'acquisto di macchinari.

Chi acquista i macchinari é spesso poco competente e finisce per usare, come unico parametro di scelta, il prezzo ("più é basso meglio é").
La conseguenza é che con una macchina del genere la produzione va a rilento, con enormi scarti e quindi con guadagni inferiori a quelli previsti.
CITAZIONE
La cronica allergia alla ricerca e all'innovazione in favore dei vecchi sistemi semplici del passato si aggiunge a complicare le cose.

Nell'industria, al contrario del settore civile, l'innovazione viene considerata un lusso a cui si può rinunciare oppure ad un "di più" che é ben accetto se a costo 0, altrimenti fra un gioiello, perfetto ma costoso e una patacca, schifosa ma economica, viene scelta quest'ultima.Se tu hai un prodotto innovativo devi aspettarti interesse solo se lo dai ad un presso inferiore alla concorrenza.Non viene quasi mai contemplato il discorso: "Costa un po' di più, ma dà molto di più".
CITAZIONE
.... il feedback dei commerciali poco qualificati

Buoni quelli....Promettono cose al limite del fantascientifico ad un prezzo basso e si auto-incensano perché hanno aumentato il fatturato, ma tacendo sul fatto che il reparto tecnico ha dovuto inventarsi soluzioni assurde per assecondare richieste quasi irrealizzabili, con ovvi aumenti di costo e riduzione degli utili.
Hai dimenticato una cosa, particolarmente dannosa: noi italiani siamo capaci di inventarci l'acqua calda "Perché dovrei comprare quella cosa da te?Ma io me la faccio in casa che mi costa meno della metà". ovvero ci costruiamo oggetti già esistenti, che magari sono pure di buona qualità, risparmiando un nulla % di materiale, ma sprecando ore a reinventare qualcosa di già pronto e che magari costa un'enormità in termini di ore.
CITAZIONE
ho paura che siamo proprio messi male.

Lo temo anch'io.
 
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view post Posted on 29/11/2007, 11:49
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Immane Rompiball

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Un investimento importante per le aziende è la tecnologia.
Cosa significa "avere la tecnologia per"... ?
La tecnologia si compra. Si può comprare un macchinario tecnologico moderno, si può comprare del software di progettazione o di analisi. Si può integrare nel prodotto finito apparati ad elevato contenuto tecnologico.
Questo non significa "avere la tecnologia" chiunque compra un PC compra tecnologia, chiunque usa un PLC compra tecnologia, che poi inserisce in una macchina e la rivende. Questo non significa averne il controllo. Non significa che quella tecnologia sia entrata a far parte dell'azienda.
Aver la tecnologia in pugno significa: Addestrare il personale per impiegare la tecnologia. Avere la documentazione tecnica necessaria ed avere il personale che la sa usare. Avere acquistato materialmente l'oggetto tecnologico da integrare nell'apparecchiatura in produzione ed averne testato tutte le funzionalità avendone comprese le potenzialità di impiego da parte degli addetti. Avere i mezzi secondari, il software, il sistema di programmazione e sviluppo, od altro, come strumentazione dell'azienda. Ed infine impiegare correttamente ed in modo evoluto l'inserto tecnologico.
Per esempio, tutti possono andare e comprarsi una saldatrice TIG ed usarla come contrappeso per in soppalco. Oppure un PLC di ultima generazione per accendere alla sera le luci del capannone. Questo non significa avere acquisito la tecnologia per impiegare gli apparati tecnologici.
Ma questo è quello che di solito si fa in Italia. Si compra la tecnologia per far vedere che siamo aggiornati ma senza impiegarla a pieno e senza ragione di causa. :( :( :(
 
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robo67
view post Posted on 29/11/2007, 22:57




Beh, il problema é che vengono spesso confuse le applicazioni di una tecnologia con la tecnologia stessa. Quella dei pannelli solari a silicio amorfo é una tecnologia per la produzione di energia elettrica a "costo zero" (ovviamente i pannelli, per la loro costruzione, hanno richiesto energia che andrebbe quantificata), mentre il pannallo solare é un'applicazione della tecnologia del silicio amorfo.
Possedere un pannello é un po' diverso di essere in grado di costruirne 1-10-100-1000000 di pannelli.Nel primo caso si é dei consumatori di tecnologia, nel secondo caso dei dominatori.
Penso che alla fine la definizione giusta per un possessore di tecnologia possa essere grosso modo così: "Colui che é in grado, sviluppando una tecnologia già esistente o inventandone una nuova, di destreggiarsi nel suo utilizzo e nelle eventuali applicazioni utilizzandola ma non subendola.
Ci sono poi quelli che dicono che amano la tecnologia, perché hanno l'IPOD, lo smartphone con lettore di retina e test del DNA per la verifica dell'utente, il masterizzatore che oltre a registrare i CD/DVD già presenti sul mercato se ne inventa dei nuovi in modo tale da averne altri da masterizzare.....insomma questi sono dei consumatori, non degli esperti come spesso vengono definiti (non basta sapere le caratteristiche dell'ultimo modello di cellulare se poi nessuno é in grado di progettarne uno nuovo).
Altro aspetto della tecnologia é quello di inventarsi delle abbreviazioni incomprensibili a tutti (qualche volta penso anche allo stesso ideatore) per definire una tecnologia non nuova magari leggermente modificata nelle specifiche rispetto ad una già consolidata.


Edited by robo67 - 30/11/2007, 09:16
 
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meccatronico
view post Posted on 8/12/2007, 09:26




;) Caro Lawrence hai dipinto un bel quadretto, io ora posso aggiungere il mio tassello.
In linea generale io mi sono quasi sempre occupato di macchine utensili a controllo numerico, prima per ditte Italiane e poi per forza di cose per ditte estere (in quanto le ditte Italiane venivano acquistate da quelle estere per chiuderle o per il parco clienti) Un anno e mezzo fa quando ho smesso di lavorare per il più grande gruppo Tedesco in questo settore ci fù una riunione a Monaco in cui il gruppo delineava le nuove strategie commerciali, in sintesi volevano ed hanno aperto una fabbrica in India (costa meno della Cina) per costruire una linea di macchine "economiche" per il mercato Italiano e di altre nazioni quindi arrivavano i pezzi pre.assemblati in Germania li avveniva l'assemblaggio finale e il collaudo (con molta disapprovazione dei miei colleghi Tedeschi).
Morale della favola, quando io andavo dal cliente per riparare tale macchina dovevo sostituire un pezzo preassemblato non conveniva neanche cambiare una vite costava troppo.
Poi altra storia prettamente Italiana tempo fà Angela Padrone ha scritto un libro "precari&contenti" mi ha mandato una copia anche a me per avere un parere.
La mia risposta è stata: il libro mi da l'impressione che bisogna essere felici della mediocrità..visto che i migliori cervelli fuggono in altri lidi..poi ancora abbiamo due prestigiose università..
La Bocconi.. e la Luiss.. ma cosa insegnano ..la rassegnazione alla medicrità? devo ancora avere risposta (Angela Padrone è la vicediretrice del Messaggero, che prende i contributi governativi sulla stampa ha le agevolazioni postali, ed è di proprietà di Caltagirone).. Come vedi è bello predicare bene e razzolare male
Altra storia Taliana...tempo fà mi contatta l'università di Padova facoltà meccatronica, filiale distaccata di Vicenza con ufficio presso la confindustria, mi hanno interpellato perchè avevano un progetto, volevano creare una scuola per macchine utensili a cn in Brasile mi sarei dovuto trasferire li per una settimana e poi il corso sarebbe continuato a Vicenza, naturalmente io ho rifiutato in quanto ho paura dell'aereo (dopo essere scampato a due incidenti aerei e uno in elicottero).
Però ho fatto notare che in passato io avevo già addestrato dei tecnici Brasiliani per conto di una azienda in cui lavoravo ed aveva una sede in Brasile, la risposta è stata che a loro non interessava e devono portare avanti il progetto con i fondi che avevano a disposizione, conclusa li la discussione mi avevano invitato ad un congresso confindustria&meccatronica (università)
in cui è emerso che le varie branchie dell'università erano messe a disposizione di aziende per sperimentare nuove tecnologie comprese le nanotecologie, poi il tutto è finito lì anche se avevano detto che mi ricontattavano per nuovi progetti che erano in cantiere.. finora non ho sentito più nessuno.. (contributi per meccatronica fino al 20010.... 50 milioni di euro :woot: ..forse non vogliono dividerli con troppe persone :cry: Conclusione: se io dovessi inventare qualcosa ho già chiaro come fare Vendere il progetto in Austria o in Svizzera sono molto più seri e coerenti.
Meccatronico
 
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view post Posted on 10/12/2007, 09:46
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Immane Rompiball

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Ecco, lo sapevo, ulteriore conferma che ho ragione. Io sono quasi 25 anni che mi sbatto nel settore dell'automazione. Dalle telecomunicazioni, ai radar, dagli impianti chimici alle linee automatiche per il montaggio, passando attraverso alle singole macchine, e ai singoli impianti per trattamento dall'acciaio al vetro... Quando si ha da imparare saltar di palo in frasca è quasi divertente, ma poi, se si guarda anche al soldo, non si riesce mai a sfruttare la fatica fatta per imparare i segreti di quel marchingegno che il prossimo è tutta un'altra cosa. Ora da queste parti siamo ai ferri corti. Tutte le aziende del settore metalmeccanico hanno chiuso. Ne sono rimaste due. Una multinazionale tedesca, ed una canadese. Tutte richiedono le solite stronzate burocratiche all'italiana, in primis ISO 9000. Spiegami come un programmatore di impianti possa avere o a cosa gli possa servire spendere 80mila euro o più per avere il riconoscimento ISO 9000? Li ho mandati a cagare. Ma in fondo, credo che fosse una scusa per dare in appalto i lavori ad una ditta che era mia cliente e che loro si sono comprati. Per cui, o diventavo loro dipendente per 1000 euro al mese, oppure ero fuori. Tanto è pieno di "elettricisti" che fanno progetti e programmano impianti automatici... :lol:
Siam messi proprio male.... :(
 
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meccatronico
view post Posted on 10/12/2007, 22:20




Mà io non avevo dubbi che siamo messi male..o sono messi male...
L'importante è non farsi coinvolgere dallìessere messi male è meglio starne fuori ;)
Ragazzi sù un pò di vitalità :woot: .. io ho concluso il ciclo delle turbine con dicembre ..gennaio sarà un nuovo anno mi dedicherò a nuove tecnoligie anche se ancora non sò cosa.
Anche oggi ho dovuto fare un intervento meccanico su due turbine che facevano i capricci con la lubrificazione (per risparmiare la mia azienda aveva deciso che con una centralina oleodinamica servisse due turbine :P ..così ora le turbine per vendicarsi si rubano l'olio a vicenda) è tutta una comica.
Ho deciso che a gennaio mi metterò a fare il tornitore--fresatore--rettificatore.. per costruirmi i pezzi di motori stirling e quant'altro.. mi auguro che voi ing. mi mandiate dei progetti di massima, io realizzerò i pezzi li assemblerò e li collauderò, se non si incomincia a costruire qualcosa tutto resta nelle pie intenzioni che non portano da nessuna parte.
Ho detto motori stirling come esempio mi riferisco a tutto ciò che si muove e produce energia senza accise :D
Se volete potremmo anche incontrarci un fine settimana per conoscerci ed esporre le idee o business plann (l'inglese non è mai stato il mio forte me la cavo con il Veneto e con il Romano),
Aspetto notizie..messaggi privati..ogni forma di comunicazione per iniziare a costruire qualcosa di utile..ciao
Meccatronico..mia e-mail la troverete sul mio sito che decanta le mie gesta :D .. http://meccatronico.paginelibere.it
 
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view post Posted on 11/12/2007, 10:06
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Immane Rompiball

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Dai Meccatronico, parliamone, poi ci troviamo e vediamo cosa ne può nascere.
Forse si potrebbe riuscire a mettere su un'aziendina modello in mezzo a tutti questi facoceri...:lol:

Anche se la vedo dura... :(
 
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meccatronico
view post Posted on 11/12/2007, 22:41




:D Mi dispiace deluderti Lawrence ..la vedo dura anchio fare l'aziendina modello in questo caos di paese chiamato talia.. se la cosa può interessare ho un amico imprenditore di Casablanca (Marocco) che potrebbe aiutarci a costruire qualcosa lì :D ... anche se io francamente preferisco l'Austria o la Svizzera ;) sono più tranquilli ..peccato che non conosco la lingua :(
Meccatronico
 
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view post Posted on 12/12/2007, 11:33
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Immane Rompiball

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Sono completamente d'accordo... :(
In Svizzera nel ticinese parlano italiano, potrebbe essere un'idea. Anche se credo che ora come ora l'Inghilterra dia molti più aiuti a chi va ad investire in Scozia o nelle zone sottosviluppate, ed il più lavativo rompibal scansafatiche di un inglese è più efficiente e produttivo del miglior italiano... Non parliamo degli svizzeri...
Africa, e medio oriente li lascerei perdere... La lingua può essere un problema agli inizi poi si impara a meno che non sia proprio arabo o indù, swahili o takundi... :lol:
 
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robo67
view post Posted on 12/12/2007, 12:08




CITAZIONE
chi va ad investire in Scozia o nelle zone sottosviluppate

:huh:........... <_<........... -_- ............ :o: Vi é venuta un'idea: se in Gran Bretagna danno incentivi a chi investe nelle zone più sottosviluppate potremmo fare in modo che l'Italia entri a far parte della Gran Bretagna, così chi decidesse di investire in Italia avrebbe degli incentivi dalla regina e dal governo britannico
 
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view post Posted on 12/12/2007, 12:21
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Immane Rompiball

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CITAZIONE (robo67 @ 12/12/2007, 12:08)
CITAZIONE
chi va ad investire in Scozia o nelle zone sottosviluppate

:huh:........... <_<........... -_- ............ :o: Vi é venuta un'idea: se in Gran Bretagna danno incentivi a chi investe nelle zone più sottosviluppate potremmo fare in modo che l'Italia entri a far parte della Gran Bretagna, così chi decidesse di investire in Italia avrebbe degli incentivi dalla regina e dal governo britannico

:lol: :lol: :lol:

Se la Gran Bretagna è ai primi posti per ricchezza pro capite dopo qualche mese che avesse annesso l'Italia si potrebbe comprare all'asta dei fallimenti per qualche euro...

:lol: :lol: :lol:
 
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robo67
view post Posted on 12/12/2007, 13:41




A questo punto potremmo indire un referendum secessionista, staccarci dalla Gran Bretagna e annetterci alla prossima vittima.....nel frattempo avremmo eliminato un concorrente dalla lotta per la sopravvivenza.
 
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view post Posted on 12/12/2007, 14:44
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Immane Rompiball

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Robo, ma tu mica lavori come consulente per qualche politico? Certe idee se te le leggono te le copiano subito... Sei un "genio" della politica...
:lol: :lol: :lol:
 
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robo67
view post Posted on 12/12/2007, 16:13




CITAZIONE
Robo, ma tu mica lavori come consulente per qualche politico?

Ach, sono stato sgamato!!!
A parte gli scherzi..................aspetta che mi tocco, non sia mai.
 
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14 replies since 10/10/2007, 11:43   363 views
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