CITAZIONE
Ho applicato le tue modifiche, ora dovrebbe essere corretto, quello che mi domando ora è come potesse funzionare alla persona che l'aveva progettato con le connessioni invertite...
Penso che si sarebbe bruciato subito il transistor o sbaglio?
Con le connessioni invertite sarebbe funzionato ugualmente, ma la regolazione sarebbe stata più problematica e si sarebbero corsi determinati rischi di bruciatura.
Senza scendere in particolari il collegamento da me suggerito permette di regolare la tensione di uscita fra 0 e la tensione VIN-1,2V, mentre nell'altro modo..........beh,sarebbe successo un po' di casino e per prevedere il risultato occorrono calcoli abbastanza complessi.
CITAZIONE
Robo una domanda, ma se R1 fosse stata inserita in ingresso al potenziometro ovvero tra i + 12 ed il connettore "c", invece che tra "b" e le basi di T1 e T2 , avrei ottenuto lo stesso risultato ? Così incomincio ad assimilare qualche info....
Quando un transistor viene collegato ad emettitore comune (tensione applicata al collettore e uscita sull'emettitore) sull'emettitore hai una tensione pari a quella applicata alla base - la caduta di tensione sulla giunzione base/emettitore, che può essere 0,6-0,7V in caso di un transistor normale o 1,2-1,4V in caso di transistor darlington (come il BDX53).
Praticamente nella configurazione da me suggerita avrai che la tensione di uscita varierà fra 0 col potenziometro ruotato verso il negativo e 10,6-10,8V (12V-1,2V o 12V-1,4V) con R2 ruotato tutto verso +VIN.
Se tu mettessi la resistenza R1 sul terminale C del potenziometro non faresti altro che ridurre la tensione massima che il potenziometro può fornire, dato che su R1 cadrebbe una tensione pari a 1/47 della tensione di alimentazione (R1 è 1/47 di R2).
Quello che ha realizzato lo schema ha chiesto specificatamente di avere una resistenza da 100ohm 5W perchè ruotando tutto verso il negativo il potenziometro R2 la resistenza R1 verrebbe attraversata da una corrente di 12V/100ohm=0,12A; in queste condizioni la resistenza dissipa una potenza pari a 12V*0,12A=1,44W.
In realtà ruotando il potenziometro verso il negativo si corre il rischio di bruciarlo, dato che ha una potenza di 0,5-1W e viene attraversato dalla stessa corrente di R1.
Per questo dicevo che il circuito originale è un casino.
Nel circuito attuale R1 può essere anche eliminata oppure montata di una potenza molto più bassa, dato che sulla base del transistor passa una corrente pari a circa 1/750 della corrente collettore/emettitore (c'è un parametro chiamato hfe che stabilisce il rapporto corrente collettore/corrente di base che nel BDX53 è di circa 750).
Se la corrente di collettore è 3A quella di R1 sarebbe 3/750=4mA, quindi la potenza sarebbe data da IR1 * IR1 * R1 = 0,004 * 0,004 * 100 = 0,0016W, potenza gestibile da qualsiasi resistenza esistente in commercio.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.